109 mdxxviii terra a ...... la qual preseno. Dove era suso chrisliani el femeric prese per loro, le qual le libe-roe, et ila loro ha inteso esser al numero de fusle 30 de dilli mori, quali erano per venir in Golfo ; per il ehe ha scritto a sier Aguslin da Mula prove-dilor de l’artnada, avertendolo di questo. Scrive altre parlicularità, ut in ìitteris. Da Ravena, di sier Alvise Foscari prove-ditor, di 16. Manda uno bollelino haulo da l’hoslo del Savio, a lui directivo, del tenor infrascriplo, per el qual apar esser falla la iledition de Rimano; el qual bollelin ilice in questo modo : Di a Zanelo, che fazi asaper al signor Pro vedi-tor come la cosa de Rimano è accordala, salvo lo liaver et le persone, reservato la dota di Madona, ohe è Barlion el Bellario. Così ho inteso cerio. Sottoscritta : Vostro Antonio de Martori. Da Cervia, di sier Zuan Francesco Sagre-do proveditor, di ... . Come Rimano se ha reso, el quel povero del signor Sigismondo Maiale-sta con la moier et fameglia .... era venuto lì a Zervia ppr intrar dentro, et lui Provedilor non l’ha voluto acelar, dicendo che non ha coramission de la Signoria ; el qual è venuto di longo a Ravena. Sumario di lettere di sier Hironimo Malipiero di sier Zuane, sopracomito di una gatta bastardella, date a Pozuol a dì 7Zugno 1528, scritte a sier Zuan Malipiero suo padre. Coinè, partito cui clarisskno Zeneral a di 25 del passato da Corfù per venir con l’armala verso Napoli, li ordinò, licet havesse galla bastardella, per esser ben ad ordine, et la galia soli il Barbariga de Candia, dovesseno andar avanti per antiguarda. Et haveano nova sora Cao Sparli vento erano 30 fuste de mori, capitano Zifredo Rays. Et cussi, a ili *29 dillo, zonte a dillo Gqio, per esser bonaza, venuti a remo, fra Cao Sparavento el Cao di le Arme Iro-vono in mar un navilio vuodo, qual fu preso da le fuste In lo qual trovono bolle 15 de vino, le qual li galioli comiiiziono loro a tuorlo el por non perder tempo lo remurchiono via ; el drio el Capo era una fusla grossa et tre altre fuste, el viste, volseno prenderle, et quelle se messeno a fuzer, el li audo- GIUGNO. HO no drio più de 5 mia, incalzandole, siche li galioli erano slrachi. Et Ita vendo cl vento contrario, una de le fuste restò da drio le altre, la qual fece vela per investirmi ma a la fin la investì in terra, el nui prendessemo quella, la qual fu svalizata. Era di banchi 12 a do remi per banco, el alcuni di le galìe andono in terra drio li mori et ne amazono alcuni. Io, di la fusla bavi do saraxini belli, uno de anni 30 et uno de 12, et il clarissimo Zeneral ordinò ditta fusla se afondasse, overo brasasse, in la qual era alouni christiani per forza, che fo liberati, da i qual inlendessemo el capitanio Zifredo Rays, el zor-no avanti con fusle 22 era venuto verso il Golfo, et queste 4 fuste erano rimaste in queste bande. Et cussi l’urmada sorse per mezzo Messina in uno loco ditto la Catana a di 2, poi se levò el navigono per costa di la Culavria, et a dì 7 poi siamo arivati a Pozuol IG galie, dove se intese, a li di passati 200 spagnoli con le camise bianche erano ussiti de Napoli per far danno a li nostri, et fo rebaluti. Per questa Calabria, per tutto si muor da peste. Questa mali ia el clarissimo Zeneral manda domino Vicen-zo Guidolo secretano in terra da monsignor di Laulrech. Le galìe del Doria, parie sono qui et parie a l uno scoio ditto le Madrilene, mia due lun-ian di Napoli, et quello bombarda. Lettera del ditto di 10, pur a Pozuol. Heri sera ritornò qui il secretano, sialo da monsignor di Laulrech, con ordine al clarissimo Zeneral che diman con I’ annulla se vadi a dar uno arsal.lo a la terra, et star a la Madalena : però se mettono ad ordine, ma legno sarà frustra. Da Bergamo, di sier Nicolò Salamon pode- \ stà, di 15, hore 17. Come li lanziuech, non ha-vendo possuh liaver Sonzino, sono andati heri sera a la volta de Ca steli ¡or verso Lodi per conzouzersi con li spagnoli, i quali erano a Dovera el verso Spili, el qual Spin è sopra la riva di Adda verso Lodi. Scrive, fin 2 over 3 hore, se parli de qui domino Carlo Coniarmi prò vedi tor con li fanti che sono qui, et vanno a la voiIà di Orzi di ordine del signor duca de Urbino, lassando qui a questa guarda zerca fanti 2000 el manco. Di sier Justo Guoro capitanio di Bergamo, vidi lettere, di 15. Come inimici sono verse Lo li al solilo, fino ifuesla bora 17, et per l’ordine zonto del signor duca de Urbin, che ’1 provedilor (i) La carta Si « 81’ è bianca