479 MDXXVI, ACOSTO. 480 fanno operation alcuna. Si scusano esser li passi stretti e non poter operarsi. Scrive se li mandi danari da pagar li altri, prima sguizari et altre zente, perù che tu!ti domandano danari. Del prove.ditor generai Pexaro, daie in campo sotto Cremona, a dì 25, hore 20. Come havea terminato li inimici liozi di 4 bande venir et asaltar la nostra trinzea, et cussi a 1’ alba questa mattina feceno lo effecto, et per li nostri erano a quella custodia valorosamente è sta rebatuti, et restali morti di spagnoli in la trinzea da cinque, uno di qual non essendo ancora morto, dimandò di gratia fosse compito di amazar ; la qual cosa subito li fu concessa, che fu morto, sichè si vede con quanto gaiardo voler voleno difendersi. Scrive, il signor Camillo Orsini zonlo qui, qual la sua venula farà molto a proposito, et era indisposto, nè ha voluto restar a Crema a medicarsi, et dice, expedita questa impresa di Cremona si andarà poi a medicar. Scrive se li mandi danari etc. Da Mus, di oratori nostri presoni, di 18 et 22. Il sumario di le qual scriverò di sotto. Supplicano la sua liberation. A dì 27. Vene lettere di Roma di l’Orator nostro, di 21, 23, et 24, et lettere del provveditor Ariner da mar, il sumario dirò poi. Vene 1’ orator di Milan per saper di novo, instando che’l suo signor Duca è contento de inlrar in la liga. Vene il Legato del Papa con lo episcopo di Baffo da dia da Pexaro, però che ’1 Patriarca non volse venir, et paiiono sopra la decima quinta del clero, nt ordinalo mandar le •cedule da esser.affixe su le porte di le chicxie, che sub poena excomunicatio-nis in certi termini la pagino. LI cusì fu scritto le lettere per tutte le terre nostre. Di campo, del provedador Pixani da Lam-brà, date a dì 25, irne 4. Come havia haulo li ducati 10 milia di quelli si ha havulo dal Vizardini, di quali il Pagador ne ha dato 5000 al locotenente pontificio, et però se continui a mandar il resto. Et scrive, mandando ducati correnti voleno esser scudi d^l sol etc. Et parlando collCapitanio zeneral, li disse presto saria in campo il signor Federico da Bozolo, qual è suo amico et parente, et che ’1 re Cristianissimo voria fosse capilanio di sguizari. Al che esso Pixani li disse che ’1 Papa voria il signor Zanin di Medici, pei ò non è da far altro et saria metter confusion et discordia, et tanto più quanto Soa Excellentia havia ditto voler partir li eserciti in do parte zonle che siano le zente francese; sichè non è da far altro. Item, manda lettere, di 22, da Casal del conte Cristoforo Tornielo, qual scrive le zente francese vengono. Item, scrive è stà visto li conti del castellati di Mus, et domino Scipion di la Telia orator del duca di Milan è di opinion si pagi li 300 et conzar le cose con darli 4 in 5000 ducati che’l si contenteria, et dice sarà col Vizardini sopra di questo. Di Milan si ha entrano pur victuarie, et parlando col Proveditor di slratioti et questi capi di cavalli lizieri, dicono non poterli obstar, nè devedar non entrino per esser Milan una gran terra. Scrive è venuti in campo di Veniexia Andronico Clada fiol de Manoli, qual è capo di slratioti qui in campo con alcuni altri slratioti, et come li ha dillo il Proveditor di slralioti questa mattina è partito con 10 cavalli et andato in Milan con lettere di 1’ orator Sanzes è a Venelia. Item, scrive si mandi danari per pagar li altri primi sguizari, et le (anlarie, zente 320* d’arme et lutti li dimandano danari, per esser venuto il tempo di soi pagamenti. Del provedador zeneral Pexaro, date in campo sotto Cremona, a dì 25 hore 3. Come hanno consultalo et terminato col capitanio di le fantarie et quelli capi da mattina a l’alba principiar la baieria a la terra, qual data se li darà l’asal-to, el posto ordine a tulio. Da una banda el capitanio di le fantarie che da la cortina del castello verso la porla di Po, dove inimici hanno fatto assà repari. Da una altra il signor Camillo, et da l’altra del castello il Longena. El ordinato che do bande di fanti vadi-no atomo con scale per veder di poter entrar, una con 800 fanti l’altra con 500, et sotto doi capi, l’uno domino Alexandro Marzello l’altra il Cluxon; le qual zenle anderano sbandate. Scrive hanno indù-sialo a far la battana a la matina, per compir do mine fanno li nostri ; l’una è compita, l’altra sarà compita da matina a l’hora di poler far lo effecto ditto. Spera in Dio si liaverà vittoria. Fo letto uno ordine di dar la battaglia auto per lettere parlicular, la copia del qual sarà qui avanti scritto. Di Roma, di l’Oratar nostro, di 21. Come ricevete nostre di 18, fo dal Papa. Soa Santità li disse haver lettere del Sanga di Franza, il Re voi dar 20 mila scudi di più al mexe, et 300 lanze oltra le 500. Et che il principe di Orangie voleva impedir la venula di le zenle in Italia per la via di Savoia, però si scrivesse uno brieve al ditto Duca, dicendo li scriveria et ge lo manderia. Et exposlo per lui Orator le lettere nostre, Soa Santità ringratiò la Signoria in voler mandar li 400 cavalli lizieri, Et