103 MDXXVI, non bisogna dir altro. Zerca Ravena, Dio volesse fosse facto lo acordo, tanto è il desiderio si ba che ’1 ducha di Ferrara sia con nui, che non è da vardar a cosa niuna. perchè lui ne daria vinta la impresa; el con altre parole. Et non andando niun a risponderli, con Paulorità del Collegio et del Serenissimo che sentiva le lettere, et io Marin solo contradisi et ben, andò le lettere : non sincere, 75 di no, 126 di sì, et fo prese. Et fo ordinalo grandissima credenza di tal cosa. Fu posto per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL et Savii, cusi come in execution di la parte presa in questo Conseio è sta dato questa malina stara 300 formento per elemosina a diversi monasteri di frati et monache Observante, cusi sia preso che dar si debbi cara 400 di legne a dilli frati et monache et li fratonzelli di S. Francesco, di S. Zane Polo, di S. Stefano et di Carmeni, da esser dispensade per li do terzi di le ballotte del Collegio. Ave 2 di no, 195. Fu posto per li Savii una lettera al Proveditor zeneral in campo in materia di acordar grisoni con il caslelan di Mus, adesso che ditto caslellan vien in campo; e conzi la maleria di dacii, et che il Pontefice et la Signoria nostra prometti per il ducha de Milan. Item, si vedi tuor parte di grisoni nel numero di sguizari a comuni siipendii. Item, che loro prometino guardar li passi che lanzinech non passino eie. Fu presa. Ave tulio il Conseio. Io letto una lettera di sier Justinian Mo-rexini bailo et Consieri, di Corfù di... qual scrive in quella cita sono solitili do monasteri di frati S. Anzolo et S. Maria ditta 1’ Anoncjada, come in quella si contien, ai qual per esserli ruinà alcune caxe per fortificar la terra fu preso darli all’anno da la camera ducati 24, et variano in loco di questi alcune possession, et conseiano si poi dar, eie. Fu posto per li Consieri, Cai di XL et tulli i Savii, concieder al prior di l’Anonciala di Corfù, zoè al monasterio, le possession poste in Alechino sopra P isola di Corfù, con condition relassi li ducati 24 ha ogni anno da la ditta camera, ut in parte. Fu presa. 168, 8, 8. Item, relassi a la Signoria il fitto di una caxa se li paga in cittadella, dove aloza soldati, del ditto inmiestier, cussi ha contenta il prior. Vene hozi le do galie di Alexandria, capitanio sier Filippo Grimani, mollo carge, ancora siano slà libate, el la nave etiarn Grimana Arata è zonta carga di specie. Et licenliato Pregadi restò Conseio di X con la Zonta. Sono su cose di artellarie di l’ArsenaJ, per- luglio. 186 chè sier Lunardo Emo cao di X è sora le arlellarie. Disse come stava P Arsenal, et messe certe parte in questa materia. Item, fu preso che la nave Dolfina va in Cipro, cargi formenti la mila por la Signoria *et la mila per lui, volendo cargar. In questo zorno in piaza, iusta il solilo, poi nona, fo taià la testa et poi brusato uno francese, nominalo........di anni zerca 25, et cavi uno ochio a una sua femena, et questo perchè’l feva monede in questa terra a S. Jacomo di P Orio. Fo manda in questa sera in camp*ducati 7000. A dì 22. Domenega, fo la Madaleua. Fo cerio 119 perdon a Santa Fosca a uno aitar di la Madona, hauto novamenle. Fo preparato in sala de le leste, di suso, da dir messa, et il Collegio vestito di scarlalo, dove ve-neno li oratori, Papa, Franza et Milan, et qui il Serenissimo poi la messa zuroe nomine lìeipublicae Venetae di observar li capitoli di la liga eie. Et fu fallo solenne instrumento che si manderà in Franza, etiam a Roma la copia Di campo, dal Sagrà, fo lettere per tempo del proveditor generai Pexaro, di20, hore 19 date. Come quesla matina non ha potuto scriver, perché dall’alba lino quesla bora è sialo col signor Capitanio zeneral in aldir molli con vari partidi eie. Et il signor Zanin di Medici è restalo con nui per poter esser insieme, aziò li pontifici non si lamentino si fazi cosa senza loro saputa. Da Milano nulla si ha, né quelli escono fuora, nè le spie vi sono dentro poi ussir. Hanno consultato per poter apresenlarsi a la terra. Sguizari sono zonti uno mio lontan, domalina sarano nel campo. Quesla notte abbiamo fallo con artellarie segui al castello, et loro del castello ne hanno etiam con artellarie risposto. Scrive heri sera ave lettere nostre, et ha dito al signor Capitanio zeneral la deliberation del Senato di darli li 100 cavalli lizieri, del che ringratia molto, et destro modo ha dillo voria etiam le zente d’arme, offerendo il Stalo et la propria vita per la Signoria nostra. Etiam ringratia de li cavalli lezieri et provi-sion data al signor Alvixe di Gonzaga, qual lauda assai el é stalo benissimo fallo. Vene uno messo di Ilongaria con una lettera di quel Re, scritta a la Signoria nostra, per la qual domanda aiuto contra turchi. Vene sier Filippo Grimani, venuto capitanio di le galie di Alexandria, per referir iusla il solilo, et non si ave tempo, et fo rimesso a uno altro zorno; tamen più non riferite.