211 MDXXVI, LUGLIO. 212 reconciliato con Fabbio et vogliono unum et idem, el dicono esser fuora fuorassiti di 300 casate et 135' tutte nobili. La causa che a Roma è rotto lo accordo, dicono perchè don Ilugo, voleva indormenzar Nostro Signor con le parole, et solicitava che da Napoli vi andasse 40C0 fanti, benché qui non si crede di tanta summa, perché se li volessero mandar per mare bisognerebbe gran quantità de navilii a portarli, et per terra sarebbe soccorso longo et molto difkile a condurvisi, et per mare non so come potrà dismontar, perchè Andrea Doria ha preso tutti li porti de senesi. Et questi signori molto si sono reallegrali di questa nova deliberalion di Soa Beatitùdine et è conforme a quello beri ne scrisseno a quella, et pare ogniuno concorri di bon animo contra spagnoli el loro seguazi. 136 A dì 25, fo San Jacomo. La ma lina, essendo insido di l’officio di Avogador di comun sier Marco Antonio Venier el dottor, va orator in Anglia, sier Anzolo Gabriel electo in suo loco per danari introe in P officio. Di Crema fo lettere di sier Piero Boldù podestà et capitanio, di 23, hore 3. Qual manda questo aviso. Riporla uno mio messo venuto da Milan, parlilo heri a hore 10, che li cesarei in Milano fanno reconzar li bastioni de li borgi et quelli del corpo di Milano drieto al refosso del Navilio, et fanno lavorar li artesani et fachini et li danno soldi 15 al dì. Item, dice che ogni zorno li va victuarie assai dentro,et che la farina valeva lire 16 el mozo, che è più de uno staro et mezo venitian, et che fe-ceno far proclame che non se vendesseno più di lire 12. Li polli valeno soldi 16 in 20 il paro, et la carne de vedello soldi 12 la lira. Item, per quanto ha potuto intender da sui amici, che in Milan tutte le gente cesaree da combatter sono al più 12 mila, li quali fanno gran bravate et tutti sono ben armati, perchè sachizano li armaroli, parlando con poca re-verentia della Beatitudine Pontificia et di la Signoria nostra. Di quali spagnoli ogni giorno enseno de Milano per vittuarie, et per scaramuzar. Item, tutte le boltege de Milan stano serate, et quelli milanesi sono rimasti dentro sono come persi, vanno a messa et tornano a casa, et niun di loro hanno arme in casa. Item dice che alli 20, dicti cesarei bru-sono el monestier di Santo Anzolo di P ordine di S. Francesco de Observantia, el uno altro mone-slier de frati, che non sa de che ordine, i quali erano in borgo di porta Nova verso el zardin; et se diceva esser sta brasati aziò li nostri non andas- seno dentro. Item dice, che quando Barbone andò in Milano, condusse con sé 2000 fanti. Dice etiam ' che la septimana passala li dilli cesarei feceno con-dur in Milan tre pezi de artellaria che erano in Pa- 136* via. Item da molli ha inteso, che in Pavia è solum do bandiere de lanzchinech con il capitano Lodro-nesco. Item scrive esso Podestà, beri el signor Zanin de’ Medici prese Monza per forza et taiono a pezi circa 200 spagnoli. El campo nostro è apresso Milano do mia ad uno loco se dice Lambra, et crede questa nocte darà socorso al castello. Da Vicenza, di rectori, dì 24, hore . . . Di Udene, del Locotenente, di 23 Luio. Come cavalli 80 erano zonti in Gorizia di quelli che erano a Telamico contra turchi, et par 200 fanti etiam dieno venir a Maran, dove è stà etiam man-dà li ditti cavalli. Da poi disnar fo Gran Conseio, et a nona vene 137 lettere di campo del Proveditor zeneral di 23, hore 3 di notte, qual fo lecte dal Principe, et cussi come venivano li Consieri per venir a Conseio andavano in camera del Serenissimo soli et lexeno le lettere; qual era in conclusion che ’1 castello di Milan si ha-via reso. Tamen non la credevano ancora. Item mandano lettere intercepte. Et di Franza fo etiam lettere del secretano nostro dì 12, da......... Et fo comandato grandissima credenza, nè se dicesse pur che fusse lettere di campo. Et il Serenissimo vene a Conseio et i Consieri molto di mala voia, el tulli si accorse era cattive nove, ma non si sapeva che; el questa credenza fo ordinata per l’im-prestedo si feva hozi, aziò si trovasse più danari. Erano poche persone a Conseio. Fu prima posto per li Consieri et Cai di XL la parte di far voxe per danari, presa in Pregadi. Ave ......Et fu fatto 6 voxe per danari et 3 senza, et acadete che do volle si tornò in scurtinio per far Podestà in Are, alenlo sier Beneto Enzo è a la Iu-sticia vechia qu. sier Francesco, rimase per eleclion Capitanio a Raspo, et veniva per scurtinio Podestà in Are, et chiamato a la Signoria, disse voleva Raspo et non Are. Et si tornòaelezer uno altro in scur-linio, et si avanzò per questo ducati 300 di quello deva ditto sier Beneto Erizo.