541 MDXXVI, SETTEMBRE. 542 de la roeba de Milano, et a la guardia di quella el castello li sono zerca 25 fanti francesi, 150 lanzinech et 150 spagnoli; et che in Milano sono da zerca (¡000 honieni da l'azion tra spagnoli et lanzchinech, amalati da zerca 2000. ltem, de victuarie, vide-ìicet pane et vino, sono in Milano da zerca 15 giorni, el di giorno in giorno ne vien condulte in castello. In castello, di victuarie ne puoi esser per uno anno per le persone che ge sono al presente ; ma polvere et salnitro poca quantità, el altre cose pertinente, strame et legni, qualche quantità. Le gente de la cità per la inaior parte sono fuori, et quelli che sono restati dentro è mal contenti, et in caso de bisogno fariano ogni cosa per esser liberali de tanti oltragii et danno che li comeleno li cesarei. Dice insuper che la excellentia del Duca ha Imbuto per v*a del campo dal conle Guido Rangon, come francesi erano giunti per la maior parte sopra l’astesano, et che le geule de bispani che erano andati sopra Valenza, dove è Zuan da Birago, erano retirati in Basiguan ; et questo se dice per el soccorso con el qual veniva el signor marchexe de Saluzo. Itcm, che l’armata francese era sopra Genova, ltem, dice che domino Galeazo da Birago é partito da Milano, el che è vero che el conte Ludovico Belzoioso era acordalo, tamen dubitano hyspani che non .... ; et che hyspaui ,slavano di mala voglia per la venula di francesi, et che dubitavano di Cremona. Heri gionse sullo Cremona lo illustrissimo Capitanio zeneral, et hanno facto andar li guasladori in castello ; se dice per far una mina per incontrar le Irinzee de inimici. Del campo di Lambrà, di sier Alvise Pi-xani procurator, di ultimo, hore .... Come havia ricevuto nostre di 28, con la retificalion di l’acordo fallo con grisoni ; el il Vizardiui etiam ha hauto questo instesso da Roma, unde voleuo aspeclar il ritorno del messo maudono al Grangis. Scrive, ha haulo lettere da Mus di nostri oratori et lettere del castellali al reverendo Verulano, qual lettere dicono del capitanio Tegin eie. Ma li ree-lori di Bergamo hanno il contrario, sichè non si crede al dillo caslelan ; et quanto al liberar essi Oratori, scrive non è in podestà loro. Zerca sgui-zari, volendo fazino la monstra, hanno tandem contentato di farla doman, et fata aviserà, el li page-ranno. Scrive si mandi danari, perchè a li 5 bisogna haverne gran summa, come mandò el conto. Da Milan nulla si ha, solum che sono molti amalali; etiam nel nostro campo è assà amaiali. Ha hauto lettere del duca di Milan zerca il loco di Mortara; dice saria bon dar li 100 cavalli a colui voi darla, volendo tenir altri cavalli lizieri lì ; et zerca Lo-melina, che Soa Excellentia manderà lui uno commissario. Del castellan di Mus Zuan Jacorno di Medici, date a le tre Pieve, a dì 28 Avosto, dri-zate al reverendo Verulano in campo. Come, havendo inteso il capitanio Tegine veniva con fanti et esser gionto a Cbiavenna, heri partite da Mus con 200 fanti et vene lì a le Ire Pieve per ob-viarli il transito a beneficio di la liga, et lece armala etiam nel lago, perchè dillo Tegine si voleva unir con quelli di Como et Leco ; et ha inteso post scripta il ditto capitanio Tegine esser uno mio lì apresso ; però slà vigilante per obstarli venendo, el si duo! non li sia slà mandi le zente del campo richiese eie. Di rectori di Bergamo, di 30, hore 3, al procurator Pixani. Come, non havendo cosa di momento, et per uno suo venuto di Chiavenna, hanno li non esser cosa alcuna, unde mandano li sguizari che di suo ordine feceno soprastar lì a Bergamo in campo ; sichè non bisognando più il suo star, damatina si avieranno. Di Mus, del Justinian et Bragadin oratori nostri, date a dì 28. Come questa matina il magnifico castellan era tornato lì, fate le provision debile, et inteso che ’I capitanio Tegin con 800 fanti era zonto a Cbiavenna, è andato a li passi per ob-starli ; qual si dice haverà 2 miliq fanti fra grisoni el altri, et il castellan haverà 2 inilia homcni a l’incontro, perochè si dice vieneno per una via strania a calar di una montagna a le tre Pieve ; però è andato de 11. De li ditti, di 29. Come erano venule lettere da Coyra, del Grangis, di 25, al magnifico caslelan, con ima a lóro Oratori, el manda una lettera del re Christianissimo al prelato castellan per la sua Iiberation. El dilla lettera loro non l’hanno veduta, ma domino Zuan Balista fradello del castellali restalo de li li hanno dillo voi esser satisfallo al lutto, et che ’1 capitanio Tegine era venuto a uno passo nominato Scharpia eie. ltem, scrivono el suplica si provedi a la sua Iiberation. Di rectori di Bergamo, sier Polo Vaiare» so podestà et sier Vicenzo Trun capitanio, di ultimo, a hore 20. Come mandano una relalion di uno sier Zuane Scarpa mercadanle di panni stalo a le parte di sopra, videlicet a Brunich in Alemagna, di dove parti a di .... da sera, qual Brunich è mia CO da Bolzan. Dice non li è molion alcuua di