197 MDXXVI, LUGLIO. 198 la bravano, però hanno già preson- el Papa et pigliati tutti et deslrulti Veneciani. Capitolo di lettere date iu Ongaria a Buda, a dì 11 Luto, scritte per Antonio di Zuanea suo fratello Francesco, hozi ricevute. Di le nove di qui, per quello se i|¿ze, il Signor turco è gionto a Belgrado, et già 12 giorni fa che parte di le sue gente erano passate la Sava et stase così. Stimase che la prima botta che ’1 farà sarà mi Ira quelle ciò acque, zoè la Sava et la Drava eh’ è la Schiavonia, et de lì potrasene andar fina a Pelo-via e Zagabria ; tamen quello seguirà è in la volunta del Signor Dio. La provision di qui è tarda al solilo, tamen pur hanno ordinalo di andar giù assai gente, prima quelle del regno, poi li forestieri zoè moravi et silesii et bohemi, quali ancora non son comparsi. Vero è che si aspectano fina a otto o dieci giorni saranno qui. El questo è,che non possono venir fina che non hanno fatto qualche parte di lo arcollo, maxime di le biave. Le zente qui del regno, parie sono ¡(viale in zoso. La Maestà del Re è qui, aspecta monsignor di Strigonia che hozi sarà qui, poi Sua Maestà si leverà per andar verso le bande di Cin-quechiesie. Che Dio li dia vittoria ! Fanno provision di danari, et logliono la mila o parte de li arzenti de le chiesie che ne hanno in copia ; hanno messo (aie a le terre etc. 125* Di Bergamo, di domino Battista Marti-nengo, di 19 Luio, particular. Come passorono di qua vicino apresso a cinque mia a li 17, 4 bandiere de svizari, zerca 1400, quali sono aflirmati a Trevi, dove aspectano li altri, quali passano hozi conduli dal castellan di Mus, sono bandiere 7, possono essere con le altre 4 bandiere numero zerca 4000, et con quelli conduse lo episcopo di Lodi in campo debbono esser 6000. lo ho il mio locotenente con parte de la compagnia incontro a Leco et Bre-vio drieto Adda. Vengono li spagnoli che sono lì ogni qualche dì con barche armale a tentar li nostri, come fecero Domenica passata et heri sera; ma fin hora non hanno guadagnato cosa alcuna, anzi sono stà fatti tornar a colpi di archibusi et con perdita di dui di loro homeni ; spero per lo avenir si farà il simile, per esser dal canto nostro li passi forti et li nostri vigillanti. A lo incontro di 'frezo a San Gervaso è il eapitanio Gagnolo con la sua com-pagnià, et fa star li inimici restretti talmente che quello castellano gli ha domandalo di gratia che lassino che possino beverar in Ada le loro bestie, et questo perchè l’allro heri gli amazorno uno fa-meglio et uno mulo di cariagio. Di campo se intende, che fora del castello di Milano sono venuti zerca 500 homeni per bisogno del viver, cui dice con perdita di parte di essi per morte et prigionia passando per la vardia de spagnoli, havendo molti di essi nell’ ussir del castello portate certe pignate di fochi artificiali et quelli gillali contra ditta guardia et abrusandola essersi salvati et venuti in campo. A dì 23. La mattina lo lettere di campo, date 126 al Sagra a dì 21, bore 16. Come il sumario dirò qui sotto. Vene l’orator di Milan per saper di novo. Vene sier Francesco Coniarmi savio a terra ferma, stalo fin hora indisposto in caxa poi che ’1 ri' mase orator in Anglia et fo fatto in loco suo: hozi è venuto in Collegio. Di campo, dal Sagrà, del proveditor venerai Fcxaro, di 21, liore 16. Come scrisse poi fatta colalione, et per dar tempo a li vasladori di far le spianale, hanno indusiato a levarsi li exercili fino a questa hora, et è ussita una grossa scanonica di Milan et per li nostri cavalli lizieri li è stà ben corrisposo, maxime quelli del signor Alvixe di Gonzaga, qual lui zonse heri sera in campo. Scrive, il castellan di Mus è zonto con li sguizari a la coda del campo, qual vien tuttavia, et lui Proveditor è zà zonto. Resta a venir ancora de li soi 3 bandiere di sguizari, quali dice poi diman sarano in campo. Et hora clie’l ditto castellan di Mus è qui, atenderà di acordarlo con li grisoni, sicome li ha scritto la Signoria nostra. Ben voria il Pontefice scrivesse uno brieve a drtti grisoni et cussi etiam la Signoria nostra, aziò venisseno a la conclusion etc. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta el vene le inirascritle lettere di campo et altrove. Del proveditor zenerai Pexaro, date a Lam-bro, a dì 21, hore 23. Come scrisse, si levouo a bore 16 poi fata colazione con li exercili uniti et venuti ad alozar qui a Lambro, mia 2 di Milan, et nel levarsf inimici ussirono da più bande da Milan, et da li nostri cavalli lizieri fono rebatudi fino in la lerra. Ben è vero alcuni fono feriti de li nostri, tra li qual domino Alexandro Vitelli capo di cavalli lizieri di pontificii da uno arcobuso in una pellegala di ìa gamba, si lien non haverà mal, morii 4 di quelli di Paulo Luzasco è pur di pontificii, et il fra-delio di Zerpelon .contestabile nostro da archibusi el schiopetti. Scrive, quelli del signor Alvise di Gon- j^g* zaga hanno presi 15 cavalli de inimici, et examinati