7 MDXXVI, LUGLIO. 8 posito, et ne è stà mandale 2000 di pezzo et di tal sorte ne sono in Brexa 10 inilia, tamcn le ponerà in la monilione. Et al presente ditte piche di frassi-ne et archibusi fanno le fazione. Item, è stà mandà polvere grossa. Di questa ne è assà, voria di la fina, . però se si mandasse salnitri ne faria far in Brexa, dove è tutto per farla ad ordine et li maestri. Scrive di victuarie sono assai, ma care, et lì in campo si sfa su gran spexa. 2 Del ditto, date a Lodi vecchio, a dì 29, bore 2 fJi note. Come hozi il signor Capitanio zeneral et conte Guido et li altri ritornorono de lì, ha-vendo ordinato il tulio. Dicono li vene contra una cavalcata di slralioti, archibusieri et schiopelieri a li nostri che andorono verso Milan, li quali erano imboscarli et scaramuzorono con nostri, et de ni-mici fono presi doi. Scrive che beri et hozi sono venute cavalcate de inimici verso Marignan ; et per uno venulo al signor Camillo Orsini, qual parli da Milan questa matina, riporta che spagnoli fanno repari dietro la fossa, principiando da porta Nova in zoso fino a porta Ticinese, et per non hnvere guastadori loro fanti spagnoli medemi lavorano, et li contadini che vieneno in Milan con viltuarie a vender sono mandati a lavorar per forza, et fanno bastioni con busi grossi di terra per poter trar schiopetti, i quali sono fatti sopra ruode per poter condurli dove i voleno. Dice, li lanzinech stanno a li soi quartieri et conzano molini da brazo per poter de quelli servirse al bisogno. Vanno zereando arme per le caxe de Milano e le togliono. Item, scrive haver hauto lettere di Zuan Andrea da Prato et del fratello del castellan di Mus, di 27, zerca sguizari ; unde vedendo tardano mollo, ussendo questa matina di camera, expedite in posta a Mus domino Petro di Longena condutier nostro, aziò solliciti li ditli fanti. Scrive si mandi danari perchè horamai ne ha pochissimi, et ha-vemo nel nostro campo fanti 10 milia, computali quelli del strenuo flercule Poeta et Bernardin da Trani, che di hora in bora dieno zonzer. Et sono etiam lì da 800 venturieri nel campo nostro, ai qual ha dato solum un casson di pan ; ma perchè usano mali termeni, che soportandoli infeteriano li altri, ha deliberato di loro farne provisione et mandarli via di campo. Scrivendo, è venulo uno zentilomo milanese, qual parli questa malina di Milan. Dice in consonantia, che spagnoli fortifica il corpo di la terra et par si voleno lenir. Hanno brasato bagaie per restar più expediti, et etiam hanno amazato li cavalli inuteli. Et per haver po- chissimi guastatori, loro fanti ¡stessi lavorano a li repari. Et hanno mandato verso Zenoa una bandiera di fanti, dicendo sono in Milan cesarei da fanti 5000, computà 2500 lanzchenech, ma però tutta bona zente, et dimostrano stare con bon animo. Post scripta. È venuto uno, qual partì hozi a bore 18 da Milan. Riporta spagnoli volersi man-tenir in Milan, et che hanno alerate porla Nova et porta Lodovica; tamen che del star loro de lì, o andarsene, si parla variamente. Item, scrive si mandi danari, etc. Di Zuan Andrea da Prato, date a Mus, a dì 27, Jiore 22. Come erano zonti de lì a Zurigo fanli 800 di quelli del capitanio Cesare Gallo, et Sabato, overo Domenica, saranno il reslo sin al numero di 2000. Il castellan di Mus è partito de qui per Belinzona per condur 3000, però se li mandi danari da poter pagarli zonti saranno li. Di Zuan Battista di Medici, date a Mus, a dì 27, drizate al reverendo Verulano et lui proveditor Pexaro. Scrive hozi suo fradello il ca-stelan è andato a Belinzona per parlar a li capitani di sguizari et solicilar li fanli a calar, pertanto scrive se li mandi danari, aziò zonti siano lì se li possi dar le page iusta la promessa fatoli. Et Dome- 2* nica proxima saranno zonti a di primo di Luio, et sono bellissima zente. Da Bergamo, di rectori, di 29. Mandano questa relatione de le cose di Milano, per uno che partì beri ad hore 16, et de lì andò Marti a di 26, et andò per certa occasione in casa del cavaller Seco. Dice che spagnoli, per quello che si véde, si trovano mal apparati per diverse cause et inter coetera perchè sono mal ad ordine di artellarie, et se ben ne hanno hauto alcuni pezi, forse numero 6, di Pavia, ne voriano de le altre, et che revera, secondo che è informato da bon loco, cerca il numero di le fantarie, chi dice più, dicono non esser in Milano più di 5000 fanti spagnoli, et altri con più verità affermano 4000 in zerca, et de lanzchenech 2000, et che fanno repari, in forma che alzano un poco el terreno per parapetto. Ma quello che più imporla è che lavorano quelle trinzee, overo riparo, che già altre volte fece far il signor Prospero cerca il castello, per obviar ad ogni favor del castello. Et che a la banda di porta Nova gli è poco riparo. Et che spagnoli dubitano che ’1 nostro exercito non li togli il Naviglio, per tuorli il macinar. Cerca il numero de li cavalli non se intende per certo, perchè van-