365 MDXXVt, ACOSTO. 366 di Piero di Longena, di 8. Come heri fo butà zoso con l’artelleria 70 braza di muro et si poteva dar 1’arsalto; ma non volse il capitanio di le fanterie darlo et ha fatto levar le artellarie et condurle al castello. Et da quella banda voi batter. Di Julio Manfron, di svito Cremona, di 8, al ditto Capitanio. Scrive come fo termina piantar le artellarie verso la porta Musa, et cusì fo fato et bater da do bande, et una del castello et l’altra verso la porta, per haver spalle del castello et a la porta Musa si bateva ; ma il capitanio di le fanterie non li ha parso, et ha fatto levar l’artelleria etc. Da poi disnar fo ordinato Pregadi per scriver a Roma per Pregadi et per il Conseio di X, et a nona vene ste lettere : Dì campo, del proveditor generai Pexaro, di 9, hore 3 a Lamiro. Come havia hauto lettere di domino Chapin di 4 da Lucerna, drízate al Vizardi-ni, per le qual scrive sguizari esser risolti in la dieta fatta et haverli risposto a li nuntii del re Christia-nissimo, non voler darli zente alcuna se prima non sia satisfatti de li debiti vecchi ; tamen è sta rimessa la cosa a un’ altra dieta. Et grisoni fanno una altra dieta zerca risponder a li noncii di l’Ar-chiduca et del Barbón. Per il dar il passo a li lati-zinech, etiam ge lo daranno, tamen hanno spazà uno a! Grangis con la copia del brieve del Papa et la lettera di la Signoria nostra, et scritoli vedi di tuor a stipendii del Papa et nostri 1500 grisoni sotto il capitanio Tegine, polendo averlo. Scrive, ha di Milan, oltra le do bandiere di lanzinech mandono heri in Pavia* etiam ne hanno mandata una altra è de li. In Pavia fanno monilion di farine. È fama il campo voy andar lì di cesarei, adeo lizentilomini di Pavia credendo, hanno ordinato a li villani di fuora provedeno a li fatti loro et governino il suo. Tamen di Milan non sono usiti hozì alcuno a scara-, muxar, nè per altra causa. Di Bergamo, di sier Polo Valaresso podestà et sier Vicenzo Trun, capitanio, di 9, hore 3. Come heri scrisseno, hozi avisa haver hauto lettere di Andrea del Duca capitanio di Valcamo-nica zerca li lanzinech etc. Scrive, lì in li borgi sono 2 mila sguizari, et è zonta una altra bandiera, sono al numero di 300. Di Bassan, di sier Hironimo Lippomano podestà et capitanio, di 10. Come, per uno suo nuntio stato in Trento, dice come li erano venuti li capitani del conta di Tiruol. Et si diceva era etiam el vescovo, ma non si sa certo, et che consultano in castello, né non si sa quello trattano. Et parlando con il capitanio Franco di Castelalto qual voleva da lui uno salvocondtilto, li disse non poter, perchè bisogna trar altro. Item, come ha che sono tra Trento, Maran, Bolzan et Igna da 8 mila fanti, et ha inteso fin quattro zorni si darà danari a. li fanti preditti. Scrive, ha mandato una spia per saper la verità, et del successo aviserà. Del signor Malatesta Baion capitanio di le f'antarie, date in campo sotto Cremona, a dì 8, al Proveditor zeneral. Come heri, havendo fatto una bateria, non parse darli da quella banda lo asalto, perchè sariano slà morti molti valenti homeni. Et a hore 20 ha levato l’artellaria de la porta Musa dove bateva, el condutta al castello per far un’altra bataria, non per dar lo asalto de lì, ma per tenir l’inimici ocupati, et spera haver vittoria. Scrive, se li mandi danari per pagar zente. Fu posto, per tutto il Collegio, pagar il dazio di anfore 14 bigonzo uno di vin fatto condur in questa terra per il reverendo Baius orator del re Christianissimo. Fu preso. Ave: 192, 10, 3. Fu posto, per li Savii, una lettera a 1’ Orator nostro, in risposta di sua, di 7, con avisarli quanto havia ditto 1’ orator del re Christianissimo venuto qui, monsignor di Langes; qual va a Ferrara et poi a Roma, et quanto li ha verno risposto. Item, come volemo pagar li 8 mila fanti et far la impresa del regno, et replicalo al Proveditor di l’ar-rnada vengi in boca di Cataro, et il Papa armi la soa galìa in Ancona. Item, si ha lettere del signor Theodoro, di 2, da Lion, a domino Evanzelista, che le zente eomenzavano a zonzer eie. Ave : 191, 19, 5. Fu posto, per tutto il Collegio, scriver una lettera al Proveditor di l’armada, overo al Capitanio di le galle bastarde, che andando sier Bernardo Soranzo duca in Candia con le presente galìe di Baruto fino a Cao Malio, che da Cao Malio li sia dà una galia baslardela da compagnarlo overo condurlo fino in Candia. Ave: 161, 37, 5. Fu posto, per sier Vicenzo Malipiero e sier Antonio Venier provedadori sora il cotimo di Londra e sier Etor Loredan proveditor sora il cotimo di Londra, atento il cotimo di Damasco sia debitor di qui a nostri dueati 200 milia et a mori de lì per usure da ducati 10 milia, pertanto sia preso che, essendo molti debitori del cotimo di Londra, però siano scossi con pena di 10 per cento non pagando fra certo termine, et quelli danari siano prestati al cotimo di Damasco per franchar le usure di mori, con certe clausule ut in parte.