G25 MDXXVI. SETTEMBRE. 626 farle discargar; el cussi è andate 3 di Franza, 2 del Papa et 3 noslre, zoò sier Francesco Grilli, sier Pelegrin Bragadin el sier Jacomo Badoer. Scrive, saria bon le galie bastarde eie. Le qual 10 nave erano di qutla compagnia die per avanti fono prese, et doveano andar a Zenoa con il formenlo. lleri si have che in Zenoa si ba trovato modo di recuperar ducali 3000 per armar nave 8 sono li nel porto, et che atendeno a fortificarse, per haver animo di te-nerse non venendo exercito terrestre. Da Udene, di sier Agustin da Mula loco-tenente, di 12. Manda queste do lettere haute di Gemona et di Venzon, quali è queste: Magniftce et clarissime Domine. Post debitam comendationem. Hozi è zonlo da Vilaco uno de li noslri, lo qual domandato de novo, dice lui, a causa haver alozalo in Vilacho insieme con uno veneliano el qual veniva de Poiana da la corte del Re dove diseva esser stalo per anni 3 passali, lo qual domandato de nove, li disse come novamen-te era inlravenuta una grande desgralia a esso Re, dicendo che essendo parlilo da la città regai per assetar li populi de do sue terre a li confini de la Alemagna, li quali erano deventali luiheriani et ha-vevano scazali tulli li preli et frali de ditte terre, domente che siete in dillo negolio castigando li delinquenti et redusendo in caxa ditti sacerdoti, veneno per disgratia li moscoviti in gran quantità nel suo regno, et feceno una presa de una inlini-tade de anime, tra li quali erano più di 300 no-beli el tulli menorono via. Item, pur hozi è zonlo uno altro nostro cittadino qual vien de Rocha-spruch, dove se parlile Venere passalo, et domandalo de novo, di?se come beri forono zorni 8 che se aflrontorono li hongari con li lurchi, li quali turchi, essendo mia 5 hongari lonzi da la terra che si chiama le Cinque ehiesie, se deliberò el serenissimo re de Ilongaria con do soi baroni con sue zenle affrontar lo campo de turchi, et intrati dentro, finalmente li hongari haveno la pezore, di quali se dise esser mancati miari 14 in zerca con uno di soprascritti do baroni, lo qual si chiama Cesi Thomas, de la compagnia del quale non scampò altri che (re soldati, el che de li allri chi potè scampar scampò; et fatto questo, li turchi veneno a le Cinque ehiesie et Irovorouo la terra tulta vacua di persone, che erano tulli scampati, et pas-sorono più oltra fin a un castello forte che si chiama Caniz et li stavano per haverlo. Et dice ditto ciltadin nostro, che '1 vele li in Rochaspruch de li 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XLII. soldati hongari et bohemi feriti che erano scampali, et dice che dd campo de turchi a la terra de Rochaspruch se poria cavalcar in una zornata. Praeterea, el soprascritto che vien da Villacbo, dice haver inteso lì come il signor principe Ferdinando haver scritto in Io Carantan che non do-vesseno lassar vegnir biave più in la Patria, el che li nobeli haveano facto un parlamento in Clanfurt, et haveano concluso de non obedir a esse lettere, el haveano rescritto dicendo come erano spogliali de danari in le faeende fatte contra villani, et non haveano altro modo di haver danari che per via di le biave che hanno da vender; et che se per avenlura accadesse far qualche expeditione non haveriano il modo se non vendesseno loro biave, assunando a quel modo danari. Altro non sanno da novo; de le qual cose ne parse dar notilia a la signoria vostra a la quale de continuo se re-comandemo. Ex Glemona, die 11 Septembris 1526. Sottoscritta : Dominationis Vestraedevotissimi Deputati spcctabilis comunitatis Glemonae. Magnifico et'clarissimo signor nostro. Post humillìmam commcndationem efc. He* ri sera zonseno alcuni nostri citadini da le parie superiore, quali dicono che tutti li nobeli de la Carinlhia de mandato del Serenissimo cavalchano, et che Domenica se dieno ritrovar a Clanfurt una eum li altri nobeli de la Austria a far la monstra per andar a la defension de turchi, et queslo perchè le cose de la Ilongaria va male, et dicesi lo re de Ilongaria esser slà roto el esser reliralo in Buda, et la vicloria del turco procieder, per il che tutta la Alcmagna sono in grandissimo timore el spavento. Nec alia. A vosta signoria di continuo hutniliier et devote se recomandemo. Venzoni, die 12 Septembris 1526. Sottoscritta : Servuli Capitaneus Comunitasque terrae Venzoni. ' Item,dillo Loeolenenle scrive non è tornalo ancora il suo messo mandoe verso I1 Ilongaria, dal qual se saperà la verità. In queslo zorno, da poi Conseio si reduse il Se-renissimo con li 5 Consieri, sier Bortobmiio Conia- lo