441 MDXXVI, AGOSTO. 442 non ge li volseno dar, unde non havendo in le ga-lie alcuu pratico di navigar de lì, tolseno cinque lio-mini di quelli di Saline, et acciò si potesseno scusar esser venuti per forza, li messene in ferri. Et navigando a Ischia, veleno certi signali la notte di 292 fochi che avisavano il passar di essa armata. Et passalo Caiela, dove erano 6 galie armate a Napoli, el continuando il suo navigar, in questa mattina era zonto con tulle 13 galie qui a Terracina, dove tro-voe 8 galie del capitanio Doria armate. Il qual L)o-ria era a Civitavecchia, et in suo loco qui era Pandol-fin Doria suo nepole. Et però spaza queste lettere. Volendo il Pontefice, vegniria a farli reverentia, el li comandasse quanto si havesse a far. Item di bi-scoti eie. Del ditto, date in galia a Civitavecchia, a dì 17. Come era venuto lì con l’armala el ha trovato il magnifico domino Andrea Doria, et zonse lì avanti di. Et parlato con soa signoria, intese haver aviso che a Marseia erano ad ordine 14 galie, zoè 6 de la Maestà del Re, 4 del Gobo, 2 di fra Gianazo el 2 di Filipin Doria suo nepole. El che l’arzivesco-vo di Salerno domino Federico Fregoso era andato a Marseia per sollecitar le ditte galie fusseno ad ordine. Et che galie 3 di Rodi erano sta disarmate, zoè del Gran Maestro di Rodi. Scrive, queste 8galie del Doria, ch’è del Papa, sono bone et ben armate. Il qual Capitanio è indisposto, et voleva vegmr a Roma poi è restalo, et manda do so fioli, et il Pontefice ordinerà quanto si habi a exeguir, et venuto etiam domino Filipin Doria eie. Di campo, di Lambro, del Pixani procura-tor, di 18, hore 4. Come hozi si ha quelli di Milano haver ligà li cariazi per ussir certissimo de la terra; tien habbino fatto acordo con la terra per ussir et alozar ne li borgi. Altri dicono voleno andar a soccorer Cremona, altri che voleno andar a Pavia havendo posto el fornito il castello di Milan de vi-ctuarie, sperando in ogni tempo tenendo il castello poter ritornar in Milan. Scrive, si mandi danari per pagar li sguizari, che sono pur Iroppo importuni, el il capitanio Guidon de Syon qual con 1000 sguizari dovea andar a Cremona ha voluto ducali 1000 et poi la compagnia nou ha voluto levarsi però che li levò di caxa senza darli danari, et volendo danari, voi meter a conio zorni 15 che’l siete a caxa avanti si levasse ; la qual differentia è sta conzà in 292 ‘ ponerli a conto solutn 12 zorni. Questa sorte, è pessima nation, elquando partironodelero in nota esser 7830, et le page montano ducati 31 milia et 98. Toche-ria per la nostra mità ducali 15 milia 57 7?, [sic) del qual numero sguizari sono page morte 2790. Scrive, bisogna mandarli danari, et dì ducati 10 milia se li mandava, 6000 il Pexaro ha voluto vadino a lui, et 4000 per qui, qual è zonti a Martinengo et si manderà a luorli; il qual se ha fatto troppo bona parte. Scrive, domino Chapin venuto qui di Bergamo, qual ha condulo li sguizari 2000 per conto del Re, et tornando a Bergamo apresso Cassan da 5 in 6 cavalli de inimici ussiti di Trezo fu preso, et si mulò il nome, et si tolse laia ducali 500 et la mandò a tuorla, unde il Vizardini subito ge la mandò et fu liberalo et è andato a Bergamo. II qual Vizardini tien vorà la Signoria nostra pagi la mità di dilla laia. Scrive, il Capitanio zeneral non ha danari; non poi haver li soi deputali a darli di Bergamo, Verona et Padova : non li ha però dillo nulla, ma il dover saria fusse pagato, però si scrivi mandino li soi danari di quanto le camere è ubligate. Zerca li lanzinech 60 in 70 venuti per via del visentin, ha parlato col Capitanio zeneral. Voi se li dagi prima il iuramenlo di fedeltà el tuorli ; ma il Vizardini dice ha haulo ledere di Roma che sono lutheriani, et non li voria, ma fa per inni li pagar; tamen vederà a questo numero eh’ el contenti, et è bon non far ne vengino più numero. Zerca li oratori sono a Mus, si manda Zuan Andrea da Pralo vicecolaleral con I’ homo del signor duca di Milan, qual porterà il brieve dei Pontefice. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 19, hore 9. Come, di la lettera in zifra che mandai a la Illustrissima Signoria a relrazer, l’hanno mandata la copia de qui, et perchè a colui fu preso con dilla lettera in zifra, ussito di Cremona, etiam fu trovalo tre leltere in spagnol le qual il signor Duca me le ha dale questa mallina et le manda con queste, le qual leltere andavano al duca di Barbon in Milan. Il Duca mi ha dilto che cinque soldati di questo tristo del caslellan di Mus haveano retenuto Chapino del marchexe di Mantoa qual andava in svizari, et li hanno dà laia 500 ducati, qual il dillo Capino li ha mandali a luor in campo dal commissario del Papa. Questa mallina son andato a visilalion del signor Duca, qual ini ha ditto haver una lettera con uno capitolo, come Zuan da Birago, di 17 era inlrato in Valenza et in Bisignana, per modo che quello è passo di Lomellina, et che le victuarie che andava a Milan et Pavia se restringevano assai ; sichè di quà di Po tutto sera franco di Sua Excellentia et di la sancla liga. Io l’ho pregalo, che non avendo relasalo el conte Hironimodi Becaria fo retenulo, qual portava la zifra a Milano, la sia contenta servarlo, et che