277 MDXXVI, LUGLIO. 278 et che se voleva iuslificar al Conscio, et non li era leze alcuna che ’1 devedasse a tuorlo havendo compita la sua legatione. Dicendo era sta do volte Avo-gador, havia fatto dispiacerà qualche uno, nè sa se in questo si volesseno vendicar coiitra de lui. Se dicesier Nicolò Bernardo non sente di metter la ditta parte. 178' Da poi dispar fo Collegio di le biave, perochè la farina in Fonlego va da L.....s.....il staro ; li Tormenti padovani L. 7 s. ... il staro, et va crescendo per esser sta cattiva sazon per tutto e venir grandissima carestia, et esser sta sera le Irate di Ravenna fino l’intrade de nostri. Et però, sier Marco Arimondo, sier Francesco Contarmi qu. sier Polo, et sier Alvise Vituri proveditori a le biave messeno dar don a quelli portarono biave in questa terra. 179 Di campo, del proveditor venerai F'exaro fo lettere, date a Lambro, a dì 29, hore 2 di note. Come, da poi le sue de hozi, il signor duca di Milan partì per Como. Fo acompagnato dal Capitanio ze-neral et lui Proveditor et quelli altri signori un pezo fuori del campo, poi andò di longo con la sua scorta, et prima mandoe le bagaie et cariazi avanti. Et zonto Soa Excellentia uno mio di là di Monza have aviso quelli spagnoli sono in Como non haversi voluto partir, ma ben erano contenti accettar esso Duca in la cita, unde Soa Excellentia accortosi esser inganno, era tornato in campo et le bagaie et cariazi restati adriedo con fanti 400 di scorta, quelle vegnirano questa notte in campo. Per spie venule da Milan,si ha inimici haver levalo man di fortificar più come prima fevano, anchor che la fortification non sia compita et è restata molto debile, et che in Milan era gran carestia di pan, et non si trovava per danari vicluarie. Et tolta che fusse la via di Biagrassa hariano più carestia, la qual si torà zonti siano li sguizari del re Christianissimo, che si aspeta iu campo. Item, di Verona è aviso che verso Trento si preparava 8000 lanzinech per venir a Milan, per il che il Capitanio zeneral ha voluto si scrivi che li lanzinech venivano nel nostro campo zerca 1000 restaseno di venir avanti, et alozaseno in Geradada, perchè con le zente si manda all’ impresa di Cremona, senza disconzar il campo potrano insieme ob-viar il passar di ditti lanzinech. Et scrìve hanno zà mandalo tre bandiere di fanti questa nolte verso Crema, et per uno disegno li ha scrilto quel podestà di Crema zerca Pizigalon, li ha scritto intertegni cussi la pratica per adesso. Scrive si mandi danari, et fin 4 zorni si manderà il mensual, et su questo scrive ad longum. Del detto Proveditor generai, date a dì 30, ivi. Come havia ricevuto tre man ili lettere di la Signorìa nostra, et prima zerca dar capo a la compagnia fo di domino Marco Antonio Martinengo, et quelle zente in brexana. Scrive, il Capitanio, inteso la sua morte, subito mandoe Piero di Longena con la sua compagnia a quel governo. Scrive, ha aviso esser zonti li lanzinech capitanio Michiel.....li qual resterà col Longena, et hanno per lettere di Bergamo erano zonti a Trevi, et saranno a propo- 179* sito per l’impresa di Cremona. L’artellaria è a Bre-xa et le munition ad ordine ; li quali lanzinech resteranno in Geradada. Scrive haver parlato al magnifico Vizardini zerca voler pagar la mità tolendo li ditti lanzinech, aziò li cesarei non li tolano loro et li lazano passar in Cremona ; il qual ha ditto che .... Unde, così volendo il Capitanio zeneral, ha scritto a Piero Longena li intertegni etc. Item, di le robe di Zan Naldo prese a Crema, scrive ne-scio quid. Scrive col signor duca di Milano da poi la sua tornata non ha potuto parlarli, per esser venuto straco del viazo. Per l’altra lettera, zerca levar 2000 grisoni aconto de li sguizari del Re scri-toli con il Senato, risponde non vede potersi far, perchè qui iu campo sono 6000 in lista ina >n esser numero 498, quelli che vien fatti per domino Capino sono 3300, poi da li cantoni è sta richiesti 6 milia nè manco si poi levar; sichè tolendo questi paseriano il numero limitado eie. Item, ha ricevuto le lettere inlerceple tratte di zifra, et quelle comunicate al magnifico Vizardini. Da Milan si ha, esser gran carestia et mandano le zente inutile fuora, et che ’1 ducha di Barbon si duol di questo, ma non poi più. Lauda il suo pagador sier Piero Maria Michiel, et li danari non va di mal et si mandi danari. 11 reverendo Verutano fatto gubernator di sguizari li ha richiesto ducati 2000 per dar a li capitani acolito di la paga, quali è stati per ^mazarlo, et cussi li darà potendo, ma non si trova danari. Aspecta zonzi li 5000 ducali zonti a Verona che saranno 6000, per haver dato 1000 di quà. Scrive, questi sguizari è sta mal usati quando venero al servicio del re Christianissimo, et non sono più come erano prima. Da Verona, di rectori, di 31. Come hanno hauto aviso da le parte di sopra, che il capitanio ' Zorzi Fransperg et Caslelallo a dì 27 haveano falli 3000 fanti con fama volerne far 12 milia per venir al soccorso di Milan ; ma non vi è danari da farli. Item, che sono fanti verso Meran et genie disperate ; alcuni dicono dubitavano li villani non venis-seno per vai di Sol et vai di Non a farli danno, et