591 IfDXXVT, SETTEMBBE. 59*2 Fu, prima si ballotasse, una parte posta por el Serenissimo, Consieri et sier Marchiò N'adal cao di XL, la copia sarà et é qui avanti posta. Fu presa. Ave : . . . . Et questo fo facto per mandar questa sera ducali 5 milia in campo. Di campo, di Cremona, fo lettere del provedi (or zeneral Pexaro, date a dì 8, hore 16. Come havia ricevuto ducati 4 milia ; bisogna pagar li fanti et cavalli lizieri, et ha hauto da Brexa ducati 3500 ad imprestedo da li rectori con ordine se li relegna di primi danari ; con questi pagherà li svizeri, et voria licenliar li lanzinech venuti con loro, quali fanno grandi dcsordeni nel campo. Scri- * ve, si va continuando le trinzee et uno cavalier de fora del castello. Scrive, liozi verso Po sono ussiti lanzinech et spagnoli, et Zanin Albanese et Gabriel da la Riva erano n quella guardia li fono contra, el ne amazono 8 di loro, el de nostri 2 soli. Scrive fece apichar tre; do portavano polvere, et uno salni-, Irò in la terra. Scrive, il Capitanio di Brexa si porta benissimo, et quello li scrive li manda, undr si lauda assà de lui; el scrive si mandi danari. Di campo, di Lambrà, del procurator Pi-xani, di 6, hore 5. Come ricevete nostre di 4 con il discorso del Baius oralor del re Christianissimo, zerca solicilar le zente francese. Scrive, per uno venuto da Lion, dice bozi è zorni 15 che partì, el pa-sava li monti monsignor di Obijmi con la sua compagnia, eli’ é I’ ultima di quelle destinate per Italia. Scrive, zotise hozi qui domino Nicolò Fregoso qual quesla malina li parine volendo 4 milia fanti per l’impresa di Zenoa; unde lacto consulto col magnifico Vizardini, conte Guido Vitello et Zanin di Medici et di nostri il signor Alvise di Gonzaga et conte Mercurio, et inteso esser in Zenoa da fanti 3500 el la parie contraria a questi domina mandala fuora, et li zentilhomeni signati per mandarli fuora quando vorano, fo parlato che le zente francese va-dino a la impresa, et volen lo 6 milia fatili, quelli non sono si non 4 milia. Fo dillo saria bon si lo-lesse Gabi et Seravaie, et bisognarebbe arlellarie qual si poiria luor da Piasenza; tamen fo dillo era bon aspeetar l’opinion del Capitanio zeneral qual damatina saria qui, el in questo mezo francesi ven-gino di longo in campo. Scrive, bozi si dà danari a sguizari perchè beri fo il tempo di la paga ; questi assasinano li danari, però si mandi danari. Zerca li oratori di Mus aspecla risposta di quanto fo scritto a quel castellan, da i qual ha hauto lettere con li capitoli di grisoni. Scrive, è zonto di qui domino Zuan Balista Spiziano doclor, orator del duca di Milan, venuto a star in loco di domino Sjipion di 391 la Telia andato in campo a Cremona. Ilozi è stà mandato ducali 2 milia a grisoni, et scritto al Gran-gis li dagi ; dove è monsignor Morelelo per nome del Re; qual il Vizardini dice ha danari el Grangis di domino Chapino, eli’ è ducati 1100, et lui Pixani li ha mandà 920, di quali si dà ducati 50 a chi se impaza a far l’acordo. Del dito, a dì 7, hore 4. Ilozi bave lettere dii provedilor Pexaro con la opinion del Capitanio zerca l’impresa di Zenoa ; si mandi le zente francese. Unde sialo col Vizardini et questi capitani, è stalo concluso aspeclar la risi osta dove siano le ditte zente francese. Scrive, hozi ha ricevuto lettere del proveditor Ariner, date a di 3 a le Speze. Jtem, letere di oratori da Mus, con una lettera di Barbon scrive a quel costelan. Del Justinian et Bragadin oratori nostri vanno in Franza, date a Mus, a dì 3. Quesla matina li fo portale in castello ledere da Coyra del Grangis, portale per uno suo messo, con li capitoli di l’acordo fallo con essi grisoni et questo signor castellali, scrivendo in la dieta si fa se deliberarà, et però questo' castellai) mandi uno suo con comission eie. Et mandano la copia di capitoli; el quanto a li danari, il castellai) voria sio mese. L’hanno exorlalo a indusiar; è slà conlento, et manda uno suo homo con comission al ditto Grangis. Seriveno è zorni 34 è lì presoni. Li capitoli qui non scrivo, sono numero . , forsi saranno scritti qui avanti, che é tra grisoni et il prefalo castellali. De li ditti Oratori, date a dì 5. Come il ea-stelan li ha monslralo una lettera di primo di questo, li scrive di Milan il duca di Barbon. Voria si accordasse con lui el li mandasse Zuan Ballista suo fradello con comission, et li farà boni parliti, et manda la copia di la lettera et di uno salvo conduto per ehi el manderà ; et un’altra lettera di uno di Milan, scrive al castellan exortandolo ad accordarsi con Barbon, qual dice sarà duca di Milan. Et scri-veno che ditto castellan vene da loro dicendo: «Che me conseié vu?» Loro rispnseno era da aderirsi a la santissima liga che ha maior poter,con altre prole. El qual rispose: «Io son italian, ma voio haver par- 391 tido, altramente farò etc. El nota. Quel di Milan, scrive Zuan Agnolo suo frailollo parti di Bologna, per più segtirlà è a la Mirandola. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 7,