767 MDXXY7, SETTEMBRE. 768 ogni possente navilio; et per esser assai grande la poiria star a ferro, el far le volte in mar dove sles-seno altri grossi legni ; seria etiarn de incredibel avanlazoa la battaglia da tnar. ltem, per la sua bona fortuna, et conveniente numero di remi, la prove-zaria et andaria almanco a par a par curri le gagliarde sotil. Tutte queste eondition io promissi che haveria la dieta galia. Li proibì veramente di la Sublimili Vostra, havendo voluto veder le misure sue et quelle ben considerar, disseno che li -faria gli effedi sopradilli et seria presta, se io li metesse la voga (al che tulli li remi operassino, confessando non lo saper far loro. Alora io me ofersi di far talmente che quelli vederiano che ’1 quinto remo vo-geria meglio di quel che fa al presente il li rzo,cum questo che la Sublimità Vostra pur facesse haver dal Ponliflce, per esser cosa di cornuti utile a la chrislianilà, beneficii per ducali 500 ile intrada de la Religion ile Rodi over altri ; et fra questo mezo mi desse provision di ducati 150 a l’anno. Dove per la Sublimilà Vostra et per.quelli Excellentissimi Signori fu nionstrala grandissima promptezza di voler ineter lai parte; tarnen nulla fin bora vedo esser slà faclo. Al presente veramente, intendendo che la Sublimila Vostra desiderosa di haver legni di tal sorte che possino bater le barze de corsari di ponènte, voi far nave curri lauta sua spesa, ite-rum li ofTero la sopradilta galia quinquereiiie che farà lutti li effecti sopradidi; il che iiiuua di legalie de la Sublimità Vostra il po’ far né solil nè bastardella per esser piccola, nè grossa nè bastarda per non poler montar a vento col provizar. Et dico volerli mostrar in aclual voga come 5 houieni insieme vo-gemitio meglio tulli 5 che non fanno al presente li 50-t Ire di le galie sotil ; et se la dieta non sarà laudala da li pratici, et che curri l’ochio la Sublimilà Vostra non vedi P effeclo che li prometto, non voglio haver niente. Et per parlarli ancor più chiaramente, quando el si guardi a spesa prima che si lazi el corpo de la dilla galla, quella me dii una bastarda del suo Arsenal, et lassi che io la conzi a mio modo, et li meli la voga secundo la sua portada per esser bassa in pontal. Voslra Sublimila vederi quanto avanlazo sarà da quella a le altre ancora che la non sia proportionata; perii che si potrà comprender quel che seria le quinquereme cum tulle le sue proporlion, remelendo poi facta la galia a deseri-tion di Vostra Sublimità disminuir il premio parendoli che l’artificio noi meritasse; il qual spero li parerà meravegliosanienle grande el bello. Queste, Serenissimo Principe et Excellentissimi Signori son le cose che un voslro servilor ha zercalo per il mondo, et curri l’adiuto di le seripture antique de greci el da romani tandem ha trovato, et le apre-senta a la Sublimità Vostra, le qual saranno de grandissima reputation, benefizio et segui la de questa amplissima città. Quella adunque non fazi che ’I pari, che questi Excellentissimi Signori li quali portano il valilo et laude apresso lutto il mondo di li più sapientissimi et peritissimi de la guerra da mar, non si habino digitalo di voler veder et haver una cosa di tanta imporlanlia che un suo povero servilor li ha apresentalo, perché certo poche tal galie sarian sulicienle a minar ogni polente armata de inimici ; suplicando revereiitemenle, che quando li piaque de esaudirmi la si «legni far che io cum uno famiglio possiamo portar arine per li respecti che potesseno esser notissimi alla Sublimità Voslra. Fu ledo una suplicalion di sier Alvixe Contarmi 503«) qu. sier Francesco lo podestà a Budoa, qual è credi-torà Poticio di Camerlenghi di conimi per resto del suo salario di dilla podestaria di ducali ‘222 grossi 8, et richiede quel credito sia portato a Poli-ciò di le Cazude. Et fu posto, per li Consieri, Cai dì XL el Sa vii, che ’I dillo credito di’ é a li Camerlengi di comun di ducati 222 grossi 8 sia portalo a P oflcio di le Cazude, et possi tuor di quelli debitori per pagarsi, rxcejnto i debitori che si ha a scuoder da li scrivani in execution ili la parte presa nel Conseio di X. Fu presa. Ave: 141, 10, IO. Fu posto, per li Saviidi lerra ferma, che cum sit che Piero Ranza di Cao d’islria del 1514 babbi patito danno dal conte Anzolo dì Franzipani de Croatia, et fosse retenulo contra la fede del re di Hongarìa et toltoli robe per ducati 1200, et tenuto mexi Ire in prexon, li qual ducali 1200 è siali posti a conto del debito si havea con il re di Hongaria: pertanto sia preso che a uno suo fiol li sia concesso soprastante a la bastia di le teglie in Istria, qual ha al presente Zuanne liol di Francesco Barbo di Mon-tona, poi la sua morte, con li modi el eondition che l’ha, et possi exercitarla lui in loco del liol overo subslituir uno in loco suo; il qual è contento donar il suo eredito a la Signoria nostra. Fu presa. Ave : 125, 33, 16. Fu tolto il scuri inio di Ire Savìi del Conseio in 503* luogo de sier Lunardo Mocenigo procurator, sier Polo Capello cavalier procurator et sier Zorzi Cor- (1) La carta 502 * ò bianca.