47 MDXXVI, LUGLIO. 48 non hanno riso. Ulterius, per uno che vien da Pe-tovia, qual è subdita del vescovo, dice che ha reffe-rilo haver visto farse zente a Pelovia, le qual zente vanno al soccorso del vescovo ; nec alia. In questi zorni habbiamo scripto più lettere a vostra signoria, tamen del recapito di quelle non habbiamo battio certeza. Volenliera intendessemo se fosseno sta date a vostra signoria, a la quale de continuo humiliter et devote se ricomandiamo. Venzoni, die 4 Julii 1526. Fo invidati per il Canzdier grando tutti vestili hofioratamcnte Domenica acomp;ignar il Serenissimo con li oralori in chiexia a la publication di la liga, con altre parole, a vestirsi ben. Fo letto una lettera di sier Beneto da chà Taiapiera podestà di Castelfranco. Scrive come in la villa di Fanzuol è sta posto il foco atorno una teza et quella brusata, ut in litteris. Et fu posto per i Consieri, darli taia a ohi acu-serà i delinquenti taia lire 600, et si uno compagno scuserà l’ altro sia absolto, ut in parte. Ave : 164,3, 3. Fu posta, per i Savii del Conseio et terra ferma, atrovandosi amalato sier Toma Donado capitanio di Cadore el ’qual ha richiesto licentia di poter venir m questa terra et sia fatto in loco suo, pertanto sia preso che de praesenti sia electo per scurlinio di questo Conseio uno Provedilor in Cadore, qual habi ducati 30 al mexe per spexe et tutte le regalie ha-via il Capitanio excepto il salario, meni con sè tre fa me gii, rispondi da malina, et parti fra zorni 6, sotto pena di ducati 500, ut in parte. Fu presa. Ave: 188, 14. , Et fato il scurtinio, rimase sier Alvise Donado qu. sier Hironimo dolor, era XL criminal, qual chiamato dal Serenissimo aceloe nientissime. Fu posto, ,per li Savii ditti, far 9 rezimenli per danari in Gran Conseio ut in parte. La copia di la parte sarà posta qui avanti. Et voleano far Conte a Sibinico et Capilanio a Raspo, che li electi ancora non sono andati, ch’è sier Beneto Valier et sier Filippo Donado, et per il romor del* Conseio fo depe-nà questi do rezimenli, sichè restono 9 a far ; qual parte si ha a meter a Gran Conseio. Fu presa. Ave: Fo letto una lettera del proveditor generai P'exaro, data a Marignan, a dì 2. Scrive lon-gamente in la gran spexa in la qual se ritrova. Ha cavalli 30 in stalla di 12 che’l dia tegnir, et 30 et più boche. Fo electo con ducali 140, aceptù con promission di provederli. Ha patido zà mexi.... hora non poi più in la gran spexa si atrova, prega babbi ducali 80 d’oro al mese, non dice 200 come ha hauto il Serenissimo, etc. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL, Savii del Conseio et di terra ferma, che atento la gran spexa fa il provedilor zeneral Pexaro predillo, qual si porta benissimo, con altre parole, pertanto sia preso che de coetero haver debbi al mexe per spexe ducati 200 correnti, ut in parte. Andò la parte,- 1 non sincera, 58 di no, 171 di si. lterum 1 non sincera, 63 di no, 164 di si. Non è presa alcuna cosa, voi i tre quarti. Del che il Serenissimo si dolse assai et fe’ comandar grandissima credenza a tutti, aziò ditto Proveditor non 10 sappi. 1526. Die 6 Julii. In liogatis. 28 Sapientes Consilii. Ser Leonardo Mocenico procuratore, al-sente. Sapientes terrae firmae. Ser Francisco Mauroceno, arsente. Haveridosi fino qualche mexe ad far election de li infrascritti rezimenli et offici noslri, zoè Loco-tenente in Cipri, Conseier in Cipro, uno Camerlengo in Cipro, Capitanio a Famagosta, Capitanio di le Saline di Cipri, Conseier in Candia, Conseier a Retimo, uno Governador di l’intrade et uno Proveditor al sai, è conveniente anticipar la election de quelli aziò che la Signoria nostra possa valersi di quella magior summa de dinari che si potrà, però ; L’anderà parte che per scurtinio di questo Con-seglio et 4 mani di electione elezer si debano li predilli rezimenti et offici curn imprestedo de danari ; nel che observar se debbi quanto a 12 del passato fu preso in questo Conseio nel far di simile electione circa li rezimenti di Candia. La restitution veramente de li danari che impresteranno li electi, sia fatta del dazio di la imbotadura di Treviso in anni 6 del 1529, 30, 31, 32, 33, 34, ogni anno la sesta parte per rata de li preditti danari che cadauno de 11 electi a' li predetti rezimenti et offici haverà exbursato, sichè ognun participi di anno in anno a soldo per lira, zoè de li ducali 10 mila a l’anno che per la parte presa a 4 de l’instante per il Conseio nostro di X è dala facultà di potersi obligare a tale salisfaclione. Li qua! ducati 10 milia all’anno si