707 HDXXVJ, SETTEMBRE. 708 far li fanti, el per tulio il mexe saranno ad ordine; ina lien non sarà li danari, ma li fanti sariano ben presti, et lui li ha visti bona parte; ma tien non potranno esser avanti 10 Octubrio. Et voleno passar per quello di la Signoria dicendo non haver guerra con lei ; overo per il paese di grisoni con li qual hanno intelligentia : Ferrara et Mantova è con loro, et chi se inganna sarà so’ danno. Di reofori di Verona, di 23. Come, havpndo liauto lettere di la Signoria nostra stagino svisali di le cose di sopra, avisa, per soi messi mandali a Bolzan, dicono de li 10 milia fanti per Italia et 10 milia per Ilongaria ut supra, et che venendo parlò con domino Andrea del Borgo veniva de Yspurch, qual li disse il capitanio Zor/.i Franspcrg bavia hau-to da la dieta per venir in Italia fanti iiOOO pagali per 4 mexi, et lui non lì volse dicendo li desseno 10 milia per do mexi, et cussi fono contenti ; el qual capitanio è andato in Augusta per li danari. Scrive li passi è custoditi del veronese. Di reclori di Vicenza di 23. Come uno cita-din di Trento nominato Jeremia ha ordine di avi-sar un suo capitanio del devedo; però manda una lettera del prelato capitanio qual dice cussi : Di Axiago, di 22, di Manfredo da Poiana capitanio del Devedo di Vicenza, a h rectori. Come ha di Trento, la dieta a Yspruch è compita; 11 conta di Tirol dà fanti 5000 per Italia, el uno capitanio di sguìzari vien con 3000. Voleno dimandar il passo a la Signoria, dicendo non haver guerra con quella. Li fanti erano in Val de Non per numero G00, mal in ordene è andati in Val del Sol. De li ditti a dì 24. Come ha ricevuto nostre lettere, mandino fino a Yspruch persaper qualcossa. Scriveno non è nulla, et mandano una lettera del dillo Manfredo capitanio del Devedo data in Axiago a dì 23. Scrive, non vi è più zeute del solito; il capitanio Zorzi aduna zente nel contà di Tyruol, ma non ha haulo danari dal contado, dicendo non volerli dar senza ordine de l’Imperator. Scrive, Zere-mia è zonto a Trento; non voi scrìver per dubito. Vi va Zuan da l’OIio; li parlerà li a Trento, et si sa-perà ogni cossa. Dì sier Zuan Moro proveditor di l’armada, date a Napoli di Romania a dì 14 Avosto. A dì 5 scrisse quanto bavia latto al caxal di la Bulla apresso Corlu ; poi si partì, vene al Zanle per trovar una fusta maltese era fuora; poi vene qui a Napoli per causa di le fuste turchesche qual le fa conzar; et ha scritto al diadi di Negreponte mandi il schiavo del Signor turco è lì, venuto per haver le fuste et le robe, et le acompagneranno. Scrive, lui Provedilor è solum con do altre galìe, Bona et Barbariga dì Candia, nè li par di andar a Negro-ponte azìò non disputasse di la roba; et le do ga-lie erano in Cypro Zorza, et Conlarina desidera vengino, el ha messo bon ordine, venendo, di trovarle. Di sier Nicolò Malipiero proveditor a Ze-faionia, date a dì 9 Avosto. Come era zonto li una barca vien da Patras, qual lì ha dillo esser ussita di Lepanto una fusta di banchi 18, la qual va conlra la roba de ogniuno, unde per dubito di molli navilii richi passano lì intorno, ha dato aviso per ludo, è i turchi. Dapoi disnar fo Pregadi per li frali et per la terra; et redulo, domino Bortolamio Dafm dolor avocato dì frati liavendo haulo ozi in Collegio ordine si parli 4 mezaruole alte per parte, parloe el ben sora le parte, et maxime conira quella del Cao di XL, laudando quella di Consieri el Savii, mostrando il disordine saria el far iniuslitia si ’1 se prendesse quella del Cao di XL et compagni. El li rispose sier Marin Morexinì avocato di la Signoria in questo caxo, vociferando assai contra li frali, era lì domino Marco Donado qu. sier Nicolò con il compagno, et cargando il Collegio meteva la parte, qual era per tratar composilion, che per ho-nor di la (erra non dia haver ballota. Et compilo di parlar, mandali tutti fuora, vide-licet le parte, et chi non mette ballotta, numerato il Conseio, erano 179, cinque ballote manco di l’altro zorno, et mandate le parte per Alvise Balbi no darò a l’Avogaria, 40 fo non sincere, 63 del Cao di XL Molin el Malipiero et Valier deputali n metter i confini, 76 di Consieri et altri nominali. Ite-rum battolate, 33 non sincere, 62 del Cao di XL, 84 di Consìerì; non è preso nulla. Andarà uno altro Conseio, perchè queslo è il secundo; ma nel terzo non si numererai le non sincere, sichè la va in favor di frati, el 6 ballote questa sera spazava. 1526 a dì 23 Septembrc in campo, sotto Cremona, capitoli di la dedition di Cremona al signor duca di Urbin capitanio zeneral nostro et al proveditor Pexaro. Primo. Danno la terra di Cremona a consigliarla per tulio questo mexe, tuttavìa non li venendo soccorso né campo in campagna el qual fusse suli-cìente a cazar el nostro; el che tulli i capitani imperiali et zente d’ arme et fanti sono in la terra