177 MDXXVI, LUGLIO. 178 tamen smembrato in diversi luogi, et si fa grandissima inquisitione contra essi villani, et maxime contra quelli che erano principali et incitatori de la guerra. Et ogni zorno se fanno captione de homeni et confiscationi di beni. Et particulatamente dice cbe Mercori passato in la terra di Rosthot fo tagliata la testa a 28 homeni et dui impicati per la gola, et che altri 30 erano in presone. Domandalo di moti di guerra, dice che in quelle bande non si feva alcuna mentione di guerra, nè apparechiamenlo alcuno. De le qual cose intese ne parse dar notitia a la signoria vostra, maxime per esser questo merca-dante persona autentica, al parer nostro. Se più ol-tra intenderemo cose degne de scriver, subito daremo aviso a la signoria vostra, alla quale de continuo se ricomandemo. Gemonae, die 18 Julii 1526. Item, che è aperta la strada de le mcrcantie, et che li somieri comenzano cargar per la volta de Italia. Sottoscritta : Capitaneus, Massarius et Proveditor terrae Gemonae. 113 Fu posto, per i Consieri, Cai di XL et Savii, poi lello una suplica di sier Antonio di Prioli, sier Andrea dal Molin dal Bancho,el sier Santo Contari-ni qu. sier Stefano, cum sii che ’1 sia absentado di questa città per debito Zuan Agoslin Selvatico pavese, loro debitor, et voria acordarse et venir di qui suo fradello Zuan Aguslin Salvego per tratar acordo, ma dubita di esser con sovention retenuto, pertanto voi uno salvoconduto in la persona tantum, et non per sovention ma per comandamenti li sia dimandalo, però messeno conciederli salvoconduto, ut supra, per mexi tre ; che è indiretto contra le leze. Et non era Avogadori in Conseio. Ave ; 110, 57, 9. Fu posto, per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL et Savii, atento le operation del fidelissimo secretarlo nostro Andrea Rosso et maxime in concluder la liga con il re Christianissimo, et essendo povero, sia preso che li sia dato uno overo doi offi-cii in questa città che asendino de intrada ducati 200 a P anno, et in questo mezo che i vacheranno, haver debbi ditti ducati 200 sopra questo vicariado et zudegadi, videlicet vicaria di Udene ducali 80, zudexe di malefìcio di Vicenza ducati 60, zudexe di maleficio di Brexa ducali 60 da esser depositadi a 1 Di arii di M. Sanuto. — Tom. XLII. P oficio di Governadori di l’intrade avanti i vadino, havendo libertà el ditto Andrea renonciar uno di ditti offici havendoli a Antonio suo fradello, et havendo lì offici cessi la lansa in uno o in parte, et questo vadi, morendo lui, in sue sorelle, ut in parte. Fu presa. Ave : 164, 46, 6. Nota. Andrea di Franceschi secretano del Conseio di X, qual è suo parente, procurò mollo dilla parte. Fu posto, poi lello una lettera di sier Alvixe Minio podestà et capitanio di Caodistria, come havendo Santo di Gavardo capitanio di schiavi de lì portato schiopelli et quelli distribuiti, et non havendo la exention quelli, come fu preso 1507, voleno refu-dar il schiopetto, però messeno tulli li Savii di Collegio di concieder a li ditti schiopetieri de P Istria exention personal etc. 150, 12, 0. Fu posto, per li Savii del Conseio et terra ferma una lettera a P Orator nostro in Corte, in risposta di soe. Ave : 197, 26, 0. Di Poma, da poi, vene lettere di V Orator nostro, di 16, 17 et 18, qual fo lecte,etuna drizata a li Cai di X. Hor in quelle di 17 pu-blice, scrive, come per soe di 15 scrisse di la venuta lì del signor Vespisian Colona, et P acordo fallo col Papa, di Siena, che intrasseno li fora'ussiti, et lui stii al governo come neulral tratato per quel Galera. Ilora avisa ditto signor Vespisian heri zonse qui et fo dal Papa, qual par non voy far quanto promesse ditto Galera. Unde lui Orator fo dal Papa. Soa Beatitudine li disse questo. Lui Orator disse, tutto questo spagnoli fa per intertenir Soa Beatitudine el non è da fidarsi di loro. Il Papa disse desiderava pur conzar le cose di Siena con quiete. Item li disse, quanto al capitolo di foraussiti voi conzar et mandarlo al Re in una forma mandà in scriptis, che voria li foraussiti del Stato di Milan galdesseno come al tempo fo cazà il signor Lodovico dal Stato; con altre parole, ut in litteris. Scrive era lì et col Papa in diversi colloqui molto tardi, unde Soa Santità volse disnase con lui/» dove erano alcuni cardinali. Poi pranzo, reduta Sua Beatitudine in la camera li andò esso Orator a parlar, et Soa Santità li fé lezer le lettere havia hauto di Franza, di primo, dicendo voleva mandar uno homo al re Christianissimo a sollieitar per l’impresa del reame, et dagi la sua armata con altre parole. Scrive, olirà quello li morite sotto caxa di peste, etiam ne è morto uno [ altro, et uno in caxa del vescovo di Bergamo domino Piero Lippomano che li stava lì vicino et ogni dì lo acompagnava, qual era suo camerier; sichè é in mezo del foco, Dio lo aiuti. 12