453 sturbi sono in Germania, siehè tien non vadi per questo. Item, manda una lettera di Portogallo con avisi di le Indie. Scrive poi longamenle sopra di lui, et si provedi che ’1 possi star. Per esser sopra grandissima spexa convegnirà vender le sue caxe, overo se fazi in loco suo per esser passà do anni è in questa legation et desidera vegnir a repatriar. Scrive etiam il capitanio Uerera qual fo in Italia 4 partito, et sarà capitanio di fanti che vien in Italia, li quali però non saranna cusì apti alla guerra come quelli vi sono. Noto. In questa mattina in Collegio con li Go-vernadori de l’intrade fo posto, che dovendosi incantar il dazio del vin, siano messi questi capituli in l’incanto, et fu preso di metterli, zoè che per anfore 200 ne l’incanto la Signoria possi dar il dazio a li oratori o chi li parerà, per parte presa in Pregadi. Item, non possi tuor do conduttori, ni sì che i siano tutti do ubligadi in soìiclum. Item, che debitori piezi non siano balotadi. Item, non si possi licen-tiar del dazio barca alcuna di anfore quattro in zoso, se prima non haverano pagato il datio. 302 Copia di uno capitulo de 16 Luio 1526 de Lisbona. Alli 13 di questo gionse una nave grossa da India, il cargo di la qual harete in questa. Vengono quattro altre nave, le due erano partile prima di questa, le altre due stavano caricando. Non debono tardare tutte queste. In questa viene per capitanio Giorgio d’Albucherche, che è slato capitanio in Ma-laca. Per quel si po comprendere, il cargo di queste cinque nave serà in tutto più di vintimilia canlarade piper boni, et più de 600 cantara de garofoli, 200 cantara de macis,denoce.... nissuna, canella da mille cantara, che credo quelli de Zelan non la volseno dare nulla. La nave che era ita per essa non era ancor tornata, perché scrisseno,per il navilio che vene l’altro dì, che haveano mandato una nave grande che porterebbe da mille cantara. Non se ha inteso la causa di esser venula sì poca ; disseno vengono do mille cantera et me pare non venirano più de mile, perchè queste cose sempre hicertano. Di canfora cantara 250, et altre cose minute come sono queste vengono et danari assai. De la santa Catarina non danno nova nissuna, perchè non tocorono in Mon-sambiche dove si stima che | otrebe essere ; perhò io la ¡udico perduta. Delle tre nave forono 1’ anno passalo là, una sola fu ad India, 1’ una l’allro inverno ad Monsanbicho, l’altra, in che andava Filippo de 454 Castro, trascorse cento leghe d’Ormus, et dicono stava in uno certo loco in terra con tulio salvo. 11 gu-bernator de India don Àriche di Meneses, per quelo dicono et scrivono, faceva bona experienlia di sé, favoriva li boni el castigava li calivi. Tenivano guerra cum il re di Chalcuto perchè tulio lo inverno haveano tenuto assediata la fortesa, socorsela et la difese, el fece lauta guerra al ditto Re, che li co-meteva parlilo di farne una altra a sua posta, il che non volse accettar. Li moveva all ri parlili largi che non volse acelar nisuno. Costoro preparano grande armata per questo anno, et vorano mandar guber-nator nuovo. Non so, col poco exilo che tiene le spe-tie, se li mancherà la moneta, che siamo restali cum queste vostre dote del (ulto sbaratati. Voriano mandar tre milia lonellati, non so quello potrano far. 302 * La nave che è arivata a Lisbona porta Pipcr..........cantara 6210 Garofoli..................» 232 Massis....................» 71 Canella....................» 60 Zenzer....................» 340 Canfora..................» 11 Avisi da Lion, di 15 di Avoslo 1526. 303 Le gente d’arme marchiano nel modo che per altre si è scritto. Hozi passa la banda de scozesi; restano solum a passare la banda di Pomerant, quela del signor Barnabò Visconte et quella del conle di Chialant. Quelle di Provenza e Linguadoca sono tanto inanzi che possono essere con quelle die sono passale, zioè con quella del signor marchexe di Sa-luzo, del signor marchiai Triulzio, del signor mar-chexe di Vigievene et delconteJoan Fermo Triultio, el quela del conle Lodovico Belzoioso et signor Joane Bironimo Castiglione, però che queste sono inanzi de le altre. El quesla de scozesi come ho dillo hozi passa di qua, ma quella di Proventia el Linguadoca, che sono tre compagnie, zoè quella del signor Renzo, quella del figliolo del fu Gran Maestro, che si chiama il conle di Tenda, el un’ altra che non mi ricordo el nome del capitanio, possono essere, come ho ditto, con le altre prime. A di 23. La mattina vene in Collegio l’orator 304i) di Pranza et parloe zerca le presente occorentie. (1) La carta 303 * è bianca. MDXXVI, AGOSTO.