135 MDXXVI, LUGLIO. 136 dicono che si apresenteremo da do bande, et loro voleno ussir et veder di romper una banda, overo disordinarla et con questo sperano vittoria, aliter dicono vedersi tutti morti, et il castello non poi haver soccorso. Item, atendeno a fortificar li repari, ma non hanno troppo guastatori; et dice li fanti la bravano molto, ma li capi vanno di parole più riservati. Hozi quelli di Cremona sono ussiti et andati verso Pizigaton 1*2 bandiere di fanti per unirse con quelli di Pavia, et hanno tolte corde di le bottege et cargate barche su cari et iti verso Pizigaton. Et per uno venuto da Milan, partì questa matina, dice haver visto ussir di castello el signor Sforzin, et stato a parlar a li signori cesarei in San Spirilo et poi tornò in castello. Scrive tandem ha hauto la lista di le zente pontificie, qual manda inclusa, et li mancano da fanti 1800 che sono partidi, et in summa per le liste di le condute li fanti sono 9832, lanze 487, cavalli li-zieri 850. Scrive voleno veder di poter obviar victuarie non entri in Milan. Item, la lista sarà notata qui avanti. 82* Bel ditto, di 14, hore 2. Come, per spie venute da Milan hanno che Mercore a dì . . , . il lo-cotenente di monsignor di Barbon fo in castello a parlar al Ducha a la porla, poi il Zuoba ussite fuora Sforzin et il cavalier di Pusterla et parlono con li signori cesarei assai,poitornorono incastello. Item, che voleno scuoder li ducati 30 milia, ma stentano ad haverli da la terra per esser molti zentilhomeni fuora, poi volentieri si perlonga il pagar, pensando con il tempo poter scapolar. Item, dice che voleno trazer le zente di Pavia, Cremona et Alexandria et quelle condur in Milan et lì defendersi. Sono più di 8000 fanti, computa li lanzinech, in Milan, et bellissima zente. Dice che il Barbon dice aspectar soccorso di 8000 lanzinech. Le porte di borgi sono stropale, exceplo quella di San Gorio, ma quelle di la terra tutte sono aperte. Item, a hore 18 hozi ussite di Milan una cavalcata con artellarie ; si tien siano andati per tuor le artellarie è in Pavia e quele condur in Milan. Scrive esso Proveditor si è stà in consulto di obviarli che non le conduchino, et conclude non si poter farla. Di sguizari nulla hanno. Bi Crema, del Podestà et capitanio, di 14, hore 17. Come ha aviso le zente ussite di Cremona et andono verso Pizigaton fono menate per Piero Maria .... et Nicolò Varola; et altre parti-cularità, ut in litteris. Bel ditto, date a dì 14, hore 23. Come in questa hora domino Santo Robato citadin di Cre- ma, qual è apresso il reverendissimo episcopo di Lodi, mi ha referito che heri li capi de li sguizari sono venuti in campo, fono con il prefato episcopo et li dimandava 60 per cento di avantazo, in modo che’l prefato monsignorli disse non li bastava l'animo de obtenir questo; il qual mousignor preditto dovea parlar al Verulano et clarissimo Proveditor noslro : et dice che ’1 vedeva che ditti sguizari facevano molte petizion disoneste. Item, scrive che heri il 83 signor Gasparo del Mayno, il conte Filippo Tor-niello et signor Pietro Pusterla et molti altri zentilhomeni milanesi furono con il prefato monsignor, et consultando da qual banda dovesseno far la battana et dar soccorso al castello, et tra loro furono concluso di far la bataria.a Santa Maria di le Gratie et a porta Comasena; il qual monsignor doveva andar a consultar con il signor Capitanio zeneral et clarissimo Proveditor. Et dice che per comune opinione è partito di le fantarie del Pontefice et di la Illustrissima Signoria nostra cerca 4000, et che heri sera sguizari prese uno vilan che veniva fuori di Milan et li disse che heri a hore 23 intrò in Milan da fanti del noslro campo numero 300 et alcuni cavalli. Di quanto altro haverà lo significará. Bi Pergamo, di rectori, di 14. Mandano questi avisi : Magnifico et clarissimo signor. Subito ebbi la vostra mandeti el relator nostro di là di Adda dal magnifico domino Tomaso de Landriano genlilhomo dei primarii di Milan et amicissimo di questo Illustrissimo Stado, et ge ha ditto che quelli cavalli lezieri spagnoli ussiti di Milan an-dorono su le porte di Monza per compagnar zerte victuarie che andavano a Milan de lì, et ge comen-za, secondo esso gentilhomo dice, esserge carestia de molte cose, et maxime de carne e onto sotil, che si vende soldi 20 imperiai. Et il ducha di Barbon ha dato danari a tutti i soldati in Milan, et ha fatto far lo bando che tutti vadino ad allogiar in li borgi, et fanno grandissimi bastioni et lavorano dì et notte, et hanno seguitalo quelli fossi et trinzee per serar el castello che feze alias far il signor Prospero Colona. Caprini, a dì 13 Luio 1526. Molto magnifico signor Capitanio. Aviso vostra signoria, come Domenica próxima sarò a Caprino, overo a Villa d’Ada cum 1500 fanti et lì expettemo el signor castellano de Musso, qual venirà driedo fra uno giorno 0 dui con fanti 83"