745 UDXXVr, SETTEMBRE. 746 et zerca 10 altri patrìeii,zoé sier Marin Zorzi dolor, sier Aivise Maiipiero, sier Polo Nani el grando, sier Hironimo Querini qu. sier Piero, sier Marin More-xini qu. sier Polo, sier Daniel Trivixan, sier Alvise Foscari, et sier Lunardo Juslinian qu. sier Unfrè, et alcuni altri andono a l'Arsenal a veder bular 4 . . . .... di 50, qual fono butade. Sier Lunardo Emo cao di X, qual è sora l’artellarie, fece andar il Serenissimo, et poi andalo un poco a torno, et con il pialo proprio in I’ Arsenal nuovo, et visto li volli novi, et dove si fa le barze; poi ritornorono a pa-lazo. Et si ave nova, per una nave venuta, che uno orator del Signor turco qual vien a la Signoria nostra esser di qua di Liesna, partito da Ragusi. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonla, et prima fu semplice, sora il Piovan di San Marcuola el qual............... Dapoi, con la Zonla, fo lelo le teiere di Roma drizale ai Cai, di 23, 24. Del hon animo del Papa a manlenir la liga, et darà danari eie. Unde fu scritto per dito Conseio una lettera, ringratiando Soa Beatitudine. Fu preso tuor ducati 20 milia di Monti per li presenti bisogni, videlicet de li prò, obligando li depositi del Sai non ubligati, ut in parte Fu posto uno credito di sier Francesco et Polo Bombo qu. sier Piero,come beriedi del qu. sier Lunardo suo fradello fo Baylo a Costantinopoli, qual dia haver di la Signoria nostra per spexe falte, che li sia dalo ducati 50 al mexe di la cassa del Conseio di X, et manchó una ballotta a prenderla. Fu etiam posto certa cosa di sier Lazaro Mo-zenigo . . . A dì 28. La malina vene in Collegio sier Agustín da Mula venuto Locotenenle di la Patria di Frinì, vestito di veludo cremexin, in loco del qual andoe sier Zuan Moro qu. sier Damián, et referile di quella Pairia, et portò il modello del castello di Monfalcon si fa; Fo laudato de more iusta el solilo dal Serenissimo. Vene l’orator del duca di Milan, dicendo haver lettere da Crema del suo Duca, ringratia la Signoria di averlo aceto in la liga, el si alegra di lo aquisto di Cremona, oferendosi perpetuo servitor di questo Illustrissimo Stalo. Vene l’orator di Mantoa qual si alegró di Cremona, et ringralió la Signoria l’honorava lenendo il suo secretario apresso de lui. Vene l’orator di Ferara, et ave audientia con li Cai di X, et par le zente el feva per andar a Modena non fazi più altro poiché è seguilo l’acordo a Roma el il suo Duca è stato incluso. Di campo, del procurator Pixani, date a Lambrà a dì 25, hore 5. Come in quella mattina era zonto lì in campo el marchese di Saluzo con le zente, dicendo mancarli 3 compagnie di zente d’arme quale sono restate in Aste. El magnifico Vizar-dini, conte Guido, signor Zanin et lui Procuralor li andono contra fuora di stechadi, el fatosi le debite acoglientie, disse sono fanti 4000 et bella zente, lanze 500, mal in ordine di cavali come lui Prove-ditor vide. Il qual Marchese disse dì la bona mente del Re a la impresa, el che lui in specie veniva volentieri per esser bon italian, et desiderava liberar Italia. Scrive, ha hauto lettere del Provedilor Pexaro, non par al Capitanio mandar li 2000 fanti fin non si babbi hauto Cremona; ha haulo le lettere noslre con li capitoli di l’acordo del Papa con Co-lonesi el la lettera del Datario al Legato di la bona mente del Pontifìcie, unde, parlalo col Vizardini et monstraloli il tutto, disse è contento non si mover et aspectar una altra lettera di Roma ; et partendosi anderà intertenuto, et voi si babbi Cremona prima si lievi, il che sarà al primo del mexe, dicendo il Papa laseri qui in campo, se ben si partirà con le zenle, di soi fanti 2000 pagali per uno mexe, el Zanin di Medici ovcro il conte Guido Rangon come homo del re Christianissimo. Li sguizari resteranno, perchè par non voglino andar a Roma. Scrive se li mandi danari per pagar le zente, el manda il conto di ducali 10 milia hauti, el manderà etiam di 4000, el comunicharà le lettere inter-ceple mandatoli in le noslre col magnifico Vizardini eie. Di campo di Cremona, del proveditor zene-ral Pexaro, di 25, hore 5. Come, a hore una ricevete.noslre di 23, hore 18, con li a visi di Roma, el moli seguili. Fo dal Capitanio zeneral, et li comunicò il lidio. Soa Excellenlia è de opinion per questo non si levi l’impresa nè li campi de Milan, el seguir il re Christianissimo et la Signoria nostra l’impr sa ; el che il Vizardini, volendo levarsi, lassi parte di le zente in campo; unde ha scritto al clarissimo Pixani di questo, qual li scrisse mandasse a lui 4 bandiere di fanli del Papa, zoè 400 fanti, et voria etiam luì 2000 fanli di questi. Scrive, il Capilanio manda uno suo al marchexe di Saluzo a solicitar la sua venuta. Scrive si mandi danari per pagar li lanzinech. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 26.