705 1IDXXVI, SETTEMBRE. 706 li 11 ngarico et lurchesco al modo quasi che relerile a questi zorni Jacomo da Segna al Locotenente di la Patria, excepto che l’afirma la morie di la Maestà del re in questo modo : che l’andò cum el cavallo in una palude, et che’l cavallo se impattano in quel paludo e ehe’l cridava : « aiutatime »; et che’l fu le-vado fora di quel cavallo et posto sopra uno altro cavallo, el qual fece poco progresso che ’1 se impal-tanò ancor lui, el chiamò iterum che ’1 fusse aiutato, et cussi fu aiulà, et li cavorono l’elmo di testa, et trovorono che l’era andato in angosa, et subito morite ne le mano di coloro, i quali non sapevano iudicare per qual causa fusse morto, o per la ferida che l’havesse habulo, O'da paura, o da de-speratione. Et che el frale Paulo Teineri archiepiscopo Colocense non era morto, ma era in Buda; ma che’l reverendo domino Philippo More episcopo de Cinque chiesie era morto, et che ’1 vayvoda de Transilvania era con grandissimo numero di gente, et che’l congregava tutti quelli che fugivano da la la rolla del campo, et che infra pochi zorni el prefato Vayvoda intrò in Buda dove el se fece Re de Hotigaria de consensi* hongarico, el senio li come Re. Interogado dove se atrova el principe Ferdinando, dice ritrovarsi in Vienna, et che’l faceva pro-vision di gente per custodia de li loci soi a quelli confini. Interogado da chi ha inteso tal nove, rispose haver inteso el tutto dal capelanio di Graz, et che’l Turco era poco luntan di Buda verso Tona. Di campo, sotto Cremona, del provedador zeneral Pexaro, date a dì 23, hore 7 di notte. Come a hore 18 scrisse quanto era occorso, le qual lettere non si hanno haute; et poi a hore 24 vencno fuora di la città li 4 capitani! soliti venir, dicendo volersi soltometer a la nostra descrition. Et cussi informar li capitoli si messe tempo di una hora, li qual tuttavia si ha copià per portarli in la terra a farli sottoscriver a quelli capitami, et haver li 12 obstasii. Hanno voluto t