751 MDXXVI, SETTEMBRE. 752 quello che haveranno tratti et praticato se ne ven-gino a referir in questo Gouseio, aziò che poi per esso si possi deliberar et metter fine a la presente causa, possendo etiam quelli che saranno electi metter quelle parie che li parerà a proposito in ditta materia. De parte 24 De non 8 Non sincere 33, 39. 491* Die 28 Septembris 1526. In Rogatis. Pretendendo i nobel honieni Gaspar Malipiero et Francesco Valier mutar parte ne la causa qual si tratta di frati di Santa Justina di Padoa, essendo questo il terzo Conseio, perchè i non barino monstri leze nè caso alcuno in tal proposilo che far potessi tal mulatione de parte, et ha vendo ditto li avocali in contradilorio quelli di frati che non si possi mutar, et quelli di la Signoria noslra che si po’ mutar; conzosiachè’l pari conveniente di dover esser deciso per questo Conseio quello che sia da far circa ziò, però : L’andarà parie, che meteno per via de de-chiaralion: che li ditti sier Gasparo Malipiero et sier Francesco Valier. Ser Marinus Cornario, Ser Paulus Donato. Ser Nicolaus Bernardo. Consiliarii. Sier Leornadus Motino, caput XL. possino mutar parie — 82. Ser Lucas Trono. Ser Bartholomeus Contareno. Ser Nicolaus Venerio. Consiliarii. Ser Hironimus Quirino. Ser Melchior Natalis. Capita de XL. che non possino mutar parie — 97 f Non sincere — 10 ¿9-2 Da poi disnar, fo Pregadi, per li frali et per la terra, qual reduto, lelo il Conseio iusla il solilo, venuli li do frali fra’ Marco Donado et il compagno con li avocali, sier Gasparo Malipiero cao di X deputato a meler parte andò a la Signoria, dicendo voler mudar la soa parte, et a l’incontro li avocati di frati dicevano non la poter mudar perchè era il terzo Conseio. Et su questo contrasto, mandate le parte fuora et chi non meleva ballota, sier Gasparo Malipiero andò in renga, et disse voleva mudar la soa parte perchè la non stava ben, et che il Collegio voleva dar il possesso a li frati. Unde su questo il Conseio fé rumor, et venuto zoso, parse a li Consieri et Cai di XL ineter per viam declarationis una parte si potevano mutar parte overo non, la copia di la qual scriverò qui avanti. Unde visto queslo disordine, io Marin Sanudo andai per l’onor di la terra et per observanlia di le leze in renga, et parlai ben dicendo che, per debito di conscienlia, non voleva restar di dir queste poche parole per esser sia quello che parlai allre fiale in quesla materia in queslo Conseio quando fo laià Pinslrumento falò per il Conseio di perochè missier Gasparo Malipiero, qual era Cao di X come l’é adesso et deputato, messe la parie perchè il colega missier Francesco da Pexaro si rupe una gamba in scurtinio et vene zoso di Pregadi. Hor il Malipiero messe di taiar l’inslrumento, li frali erano ciladi et eonve-neno, sier Francesco da Pexaro, fo consier, era Savio a terra ferma, li parlò conira dicendo il Collegio è novo, voleva aldir la cosa, et messe di indusiar ; lo li contradissi dicendo contra absentes omnia tura clamant, ni si laiasse una volta l’instrumento, el cussi di 7 ballote fu taialo. Hora si mette al terzo Conseio parte inaudite, che l'esordio di la parte indica quello è, perchè al lerzo Conseio non si poi lezer scriplura nova alcuna, non oblation in civil, non si poi mover parte, lau landò l’opinion di Con-seieri et Savii però che si haria li ducali 3000, le inlrade et le terre, si elezeria li 5 el la iusticia ha-veria il loco suo. El il Conseio molti leniva per la parte li frati inlraseno in possesso, unde il Serenissimo si levò afirmando l’opinion del Collegio et che non entrino in possesso fin non sia defmida la causa, come expedite queste parte si poneria un’ altra dechiaralioi» al Conscio. Da poi, havendo Mi persuaso il Conseio a non 492 ' prender la parie che si potesse mutar parie, 10 fo non sincere, 82 di sier Marin Corner el consier et li altri che si potesse mutar parte, 97 di sier Bor-tolomio Contarmi et compagni che non si potesse, et quesla fu presa. Fu poslo adunca senza altro parlar le do parte,