487 MDXXVI, AGOSTO. 488 ma de inimici morti et feriti assai, sichè le gente è ritornate a le baiane disposti a continuar l’impresa vigorosamente. Da mattina si consulterà quanto si babbi a far, perché dentro è fossi conira fossi, cavalieri et fianchi gagliardi fati per li inimici, ltem, aricorda si mandi polvere perché quella havea, si grossa come minuta, é zà compila. Veneno in Collegio l’orator di Franza el quel -di Milan, et lo ledo il soprascritto aviso, el partono insieme di la impresa et sleteno su grandi rasona-menti. Di Franza, di Andrea Bosso secrelario, date in Ambosa, a dì 14, 15, 18 et 10 di V instante. Per la prima, di 14, scrive per il messo mandò le lettere al Gran Maislro con li avisi di campo a Tors, acciò li comunicasse al Ile et haver la lettera del Re al castellan di Mus. Èrilornato eoo lettere del Gran Maislro, lo ringralia, el ha comunicato il tutto al Re, et li manda la lettera al castellan di Mus qual si manderà in campi). Poi Soa Maestà beri sera tornò. Esso secretano li parlò, et zerca la impresa di Cremona, laudò Malatesta Baion eh’ é fortunato, tenendo per certa la si haveria. Et vene nova, si havia haula per corier venuto di Fiorenza, partilo a dì 15. Item, esso secretano solicilò Sua Maestà a far quelli presidii a l’impresa. Disse haver nova l’armada partì da Marseia a dì 9, su la qual era montato l’arziepiseopo di Zenoa su 16 ga-lie, 4 gaiioni et altri legni. Et che le zente a questo zorno dieno esser in Italia. El che si andasse hozi nel Conseio dove se intenderla altro. Del ditto, di 15. Come fo nel Conseio regio insieme con l’orator pontificio, et s<:rive parole del Gran Canzellier che quasi voleva parlar altramente che ’I Re havia fatto ; ma quelli del Conseio lo in-terupe dicendo si havia raxon, et si fa et si faria il tutto. Et poi il Gran Canzellier (disse) che il Re havia auto lettere del conte Piero Navaro, qual li scrivea che per l’armada leva l’Imperador su la qual meleva 6 milia fanti per passar a Napoli, saria bon fare etiarn una altra armida per obviarli il soccorso non pasasse, et voleva armar alcune nave sono a Marseia et altre venirano di Normandia, sieome per una poliza inclusa manda. Et bisognava il Papa et la Signoria partecipasse a la spesa. El qui il pontificio et lui secretario si scusò esser su gran spexe, con altre parole. El il Gran canzelier disse: « Vedé, el Re ripudia ogni parlido per atender a la liga.e vui non volè contribuir, avisandovi la paga ré in la quarta paga se dia mandar in Italia, o quando porè ». Dicendo si ha, che sguizari 8 mila futi perii Re è zonti in campo. Questa Maestà ha mandato a sguizari 25 milia scudi 325* per debili vechi, et che le zente dieno esser in Italia, et li danari per la seconda paga é stà remessi, el li 20 milia ducali di più al mexe a Lion, come ha voluto esso nontio pontificio. Dicendo, questa armata sarà in ordine fin 15 dì et a la vela; il Re ha zà mandalo li danari per farla. Et lezando la lista, vele era la nave di Zuan Fiorii) qual fé danno a nostri, esso secretario si dolse. Disse le robe è in uno magazen, si darà quelle tolte a vostri subditi. In questi tempi bisogna luor quello si puoi.» Pertanto scrive si mandi qualehe coniesso de dannizali volendo esser satisfalli. Scrive, tiratosi a parte, lerminorono dirli scri-veriano, et loro disse non é tempo dì aspectar, Mwtfe fono conienti et voleno per la spesa il quartiron,che sarà in tutto per uno terzo da ducati 14 milia. Scrive, è zontoqui lo illustrissimo duca di Lorena, 10 visiloe, disse ha in caxa memoria di suo padre quale fu con questa Signoria. Scrive la causa per 11 che il Gran Canzellier non fa etc., perchè voleva esser Cardinal et vede esser menato in longo dal Papa, et il suo messo fo a Roma scrive il Papa non haverli ditto di farlo; sichè bisogneria fosse dal Papa satisfallo. Del ditto, di 18, hore 20. Come il conle Lodovico di Belzoioso è venuto qui a la corte con Gaspar Sulmano stato in sguizari, et stato tulli do a parlarli, dicendo sono boni servidori di questo Stado, el zerca i beni di foraussiti di Milan si vo-ria risolver etc. Di sguizari nulla si ha. Scrive erano di novo stati nel Conseio, et il Gran Canzellier li havia ditto bisognava metter la spexa di la nova armala su la terza paga, et che haveano provisto di danari di la seconda paga et rimessi a Lion per uno fiorentin da esser dati a Venelia, et che il Re havia expedito zà li danari per far la armada et fin 15 dì saria a la vela, però che io Imperador non podeva expedir la soa si non per tutto il mexe. Scrive colloquii hauti col Re, qual disse il duca di Geler li havia mandato a dir che l’avea 8 milia lanzinech in ordine, siehè volendoli per mandarli in Italia saria forsi ben per esser valenti omeni. ltem, voi mandar danari a grisoni. Et che il duca di Savoia li ha scritlo non darà il passo al fratello, sichè le cose prociede bene, et che l’armata dia esser a Zenoa, el che si manderia danari per 326 la seconda et terza paga, nè mancheria di far ogni cosa. Scrive, domino Ambrosio di Fiorenza li ha monstrato lettere di Lombardia, come il Duca non voi restituir li beni alli foraussiti, et haver 10 zorni avanti 1’ usisse de Milan promesso non restituir