667 MDXXVI, SETTEMBRE. 668 vcrli, ma vien menalo da hozi in doman. Scrive, turchi vieneno do el Ire a la volta el trovando anime le menano via ; et sono venuti turchi a Lavrana el hanno menalo via una donna et una pula ; et il conte Andrea . . . . fo fiol del conte .... li andò drio essi turchi con la sua compagnia da 40 mia, et turchi vedendo esser azonti lasono la preda, sichè è Stà la dona et la pula condii!» a Lavrana. Lauda dillo Andrea; è bon confirmarlo in la provision del padre. Scrivo, in Dalmalia li sono da 180 cavalli, et • ne ha rimesso quelli inanellava ; voria Nicolò Pa teologo è a Venecia venisse al governo di la sua compagnia, et aiicorda si mandi danari per ditti stratioti. Del ditto, data a Zara, a dì 8. Come era zonto Piero Bonaza stato al deferdcr di Scardona. Dice il ditto esser andato in campo el ha fatto suspender le 15 anime fu prese, scrivendoli volendo parlarli vadi a Sihinico. Et cussi esso Proveditor si parte per andarvi; et ha serillo a I’ oralor Zen a Conslanlinopoli il lutto. Scrive che il cavalier .... capo di stratioti è li si porla benissimo, et lo lauda molto. Da Yeia, di sier Agustín Valier proveditor, di 17. Come heri scrisse lo esercito del Turco haver rotto quel del re di Hongaria, ma risonando hozi quel di Hongaria haver rotto quel del Turco, mandoe tino suo a Segna per saper la verità; et a hore do di dì have lettere di Segna di Francesco Grapia di heri, qual manda. Di Segna, di Francesco Grapia, di 16, al proveditor di Veia. Come a di ... . scrisse la rota del campo di hongari hauta per quel puiese stalo 8 anni presoli di turchi. Al presente notifica come ne li castelli del conte Bernardin è stà ('¿ilo segni di alegreza con trar artellarie et far fochi ; el questo per la nova hauta che poi roto parte del campo del re di Hongaria, il Re con le zenle havia, el zonto il vayvoda de Ydria et il capitanio Marco di bohemi asaltó il campo del Turco et quello messe in disordine et halo rotto et preso Imbraim basà. La qual nova etiam si ha per via di Ragusi, tamen non si sa certo, et par habino tolto le artellarie a li turchi. Questa nova vien per via di Briglia, et sì per «visi di 5 da Kagusi. Di qui fanno festa; ma lui 11011 la crede, et prega Idio che ’l sia Questa nova fo piena tutta la terra, el tutti si alegró. Di sier Antonio Martello capitanio di le galie bastarde venute heri, date in galia sopra Modon, a dì 4 Avosto. Le ultime sue fono di Cao Malio, et di corsari sul mar non è nulla; el venuto a Coron intese il galion di Coniarmi sora la Cefalo-nia esser perito, et dal homini monlono in la barca nè si sa dove siano andati; et che il patron chiamato Michiel Padoan montato sopra uno saclio di go-ton si era liberalo et dal mar bulalo a Modon era fato prexon, unde per ricalarlo andò a Modon, et mandato » rechieder dillo homo per la bona paxe 442 si havia col Signor lurco, quelli di Modon ge lo mandono et è in galia con lui. Scrive alcune nove di l’exercito del Turco passalo il Danubio, qual si ha per lettere di 28 Luio. Scrive di la sua vela è piccola etc. el I» galia pixana non li poi lenir drio ; stà mia 10 lontana da lui. Fo leto una lettera di sier Jacomo Malipie-ro proveditor di Axola, di 9 Septembrio. Come, liavendo hauto lettere del proveditor Pexaro, di campo, con cara 40 di feridi di quelli di la compagnia del qn. Zerpelon scrivendoli se li fazi le spexe et medicarli, unde questi fedelissimi chiamono il loro conseio el preseno di tulle le ballote di farli le spexe et medicar; et cussi si è fatto. Da poi disnar fo Pregadi per i frati, et compite di parlar domino Alvixe da Noal dotor avochalo, et volendo li avochali di frati risponder, fo termina- lo Sabado parlar un per partecon mezaruole 3 alle. Et cussi fono licentiati, el per il Canzelier grando admonilo il Conseio a venir Sabato. Fo poi lelo tulle le lettere scritte di sopra et queste venute hozi. Di campo, di Lambrà, del proveditor Pixani, di 18, hore 5. Come hozi il magnifico Vi-zardini locolenenle, conte Guido Rangon, signor Vitello et Zanin di Medici veneno a trovarlo, dicendo haver hauto lellore di Roma. Come il Papa vedendo starsi tanto ad haver Cremona, li pareva si levasse l’impresa et si vadi a Zenoa; pertanto voleano levar di questo campo 3000 sguizari et mandarli a Piasenza perché risona di Cannala cesarea che si aspecta di Spagna. Et lui Pixani disse non è da temer di dilla armala per adesso. Et loro dissello li pareva che ’I marchese di Saluzo venisse con le zelile francese qui in campo, et non andasse a Cremona, volendo lui procurator Pixani sottoscrivi a un» lettera di credenza si mandava al ditto Marchexe. Et vedendo li altri a sentir li parse di scriverli una lettera. Scrive se li mandi danari ; sguizari li é drio, dimandano danari ; è una pena mortai, et lui non si trova uno soldo. Ha ledere di Bergamo del zonzer uno capitanio di sguizari li con fanli ; tien sia il Scafer, et fin do