169 MDXXVI, LUGLIO. 170 bili che erano a la sua tola, haveno a dir tutti conformi che pontieri erano passati Brunich et erano zonti a un luogo chiamato Ferchin, dove hanno tolto assai pezi de artellaria del serenissimo Principe che ivi erano, et dice che alcuni di essi nobili dicevano che ponlieri non potriano menar via li canoni grossi, et che tra lor nobili concludevano che quelli non potrano condur li buterano ne li fiumi, et che dicli pontieri se ne andavano 107' a quelle bande per il paese sguazando et trufando, et alcuni de quelli nobili dicevano che le zenle de nobili over del vescovo li perseguitavano. Nè altro per ora habiamo a dinotar a Vostra Signoria, a la cui grafia de continuo liumiliter se ricomandamo. Venzoni, die 17 Juìii 1526. Da Cividal di Bellun, di sier Zuan Francesco Pixani podestà et capitanio, di 18, hore 22. Come è torna Zan Castelan et Andrea di Perse-go cavalier, stati di là di Agort a veder la sorte di villani. Visto quelli è tornati dicono sono da 1000 boni fanti, tra li qual 170 schiopetieri et 840 alabardieri et 150 altri. Sono in tutto bandiere 7, poi altre femene et zente inutile con loro; et che mia 15 lontan de lì a una villa ditta .... sono da 3000 di quelli di la liga di Svevia. Questi voleno venir più avanti de dove i sono a castel Gardin, perché dubitano di questi li perseguitano et voleno far capo di qui. Questi di Cividal è partiti, et lui Podestà, è restà solo. Di Feltre, di sier Bernardo Balbi podestà et capitanio, di 18. Come havia hauto lettere nostre di 16, debbi haver information di ditte zente eie., et cussi del numero, et altre cose, onde lui mandò alcuni a veder. Sono a la Piove verso Agort, da numpro 1000 fanti, bella zente et armati schio-petieri et archibusieri et con le done et altri sono al numero 1500, il capitanio nome.....qual dice voi esser fedel a San Marco, et cridano : « Marco, Marco ». Et in uno zorno feno do volte la monstra in ordinanza de li, et uno di loro capetanii chiamato Marco . . . . , ha ditto se la Signoria li dà 5000 fanti voi prender tutte le terre di terra todesca fino a Yspruch, perchè non haverano contrasto. Mi par i dubitano molto di questi di la liga di Svevia che li vien driedo per persequitarli ; et altre parlicularità. Del ditto proveditor generai Pexaro,date a Marignan, a dì 18, hore 4 di notte. Come havia hauto lettere da Coyra, di oratori di grisoni, di tre cantoni, qual manda incluse et se riporla a una lettera scrive monsignor Grangis, et zerca lo acordo col castellan diMus, par ditto castellali, oltra li danari, voi etiam certi dacii. Scrive, se’l castelan veniva in campo, si harìa aeonze le cose ; ma è stà fatto restar a Mus. Item, manda lettere di Berna di domino Chapin, di 11. Come fin quel zorno havia sguizari 2700, quali havia aviati a la volta del bergamasco, al qual é stà scripto sollicili il camin loro et ne fazi in tutto siano al numero di 12 milia et non più, Il magnifico Vizardini li ha monslrato lettere di Trento haute da uno suo secretano è de 11, qual etiam manda incluse ; et dice esso Provedilor saria bon poner custodia a la Corvara aziò lanzinech non passasseno, etiam che’l capitanio di Lago stagi atenlo et bular l’altra fusta in acqua, et scriverli habbi custodia non siano portate biave in terra todesca. Scrive, è ritornati li guastadori siati a far le spianate. Dicono haver trovalo il paexe a passi difi-cile per le acque, per il che, dove il signor Capitanio voleva far lo alozamento sotto Milan in do zorni, bisogna acelerarlo per poter poi Sabato a dì 21 far lo arsalto a Milan per soccorer il castello. Scrive si mandi danari et polvere di schioppo, perchè li ecclesiastici converà adoperar le loro artellarie et non ne hanno in quantità, maxime adoperando 1’ artellaria grossa. Scrive si mandi li fachini per le artellarie etc. Da Coira, di oratori grisoni, di 15, al Pro-veditor generai, ut in ea, et se riportano a quello scrive monsignor di Grangis. Del Grangis, pur di 15....... Di Trento, di . . . . , al Vigardini scritta. Come 11 capitanio Zorzi Fransperg ha ordine di lanzinech per venir a Milan, ma lui voi haverne altri 10 mila del contà di Tirol, et par sia andato contra li villani. Et scrive di uno fratello di Caymar capitanio di villani al qual li fo taià la lesta per li nobeli, et ha sussità villani et voi far soe vendete. E stalo a Venetia et ha hauto danari di la Signoria, et non spende altro che ducali veneliani ; et che dicono de li 7000 fanti è preparadi per calar in Friul etc., con 4 pezi di artellarie ; et altre parlicularità. Di Crema, del Podestà et capitanio, di 18, hore2 2. Li inimici de Milano non enseno fuora; Sottoscritta : Come in la sopraditta lettera.