369 mdxxvi, 240 Da TJdene, del Locofenente di la Patria, di 10. Manda queste lettere : Magnifice et clarissime Domine maior ob-servandissime. Heri sera zonse uno nostro da le bande di sopra. Prima dice che San Vido del Carantan si è brusalo mezo, et che lutti li nobili hanno licen-liati li soldati, et circa a trenta cum uno sopra la iustitia vanno perseguitando villani et li appichano. Adimandato se M se dize altro, dice che se diceva che missier Zorzi Fransperg se atrovava a le bande del Tirol per andar a Milano cum assai fanti, ma non sapea de certo, ma che per tutto se dice; et che de Hongaria se iudica male, che ’1 Turco se altrova cum uno potentissimo exercito, et fa far una terra et va brusando, che poco soccorso li va da banda niuna al re di Hongaria. Altro non se ha, salvo ha ver inteso che ’1 Salamancha vuole che se vicina ben, nè non vole siano rolle le strade. A la quale humiliter et devote se aricomandemo. Vensoni, die 9 Augusti 1526. Sottoscritta : Magnificentiae vestrae servi-tor Antonius Bidehnuzo capi taneus Venzoni. Clarissimo et illustrissimo patron mio. Vostra signoria intenderà come ho allogialo queste due nocte a Santa Maria a la Longa, et heri che fu Zobia io mandai uno homo da ben di queste ville, el qual è persona fidata et ha credito fino a Jonis villa de li nostri aversari, il qual par-lele cum uno suo parente, il quale spesse volte va a Gorizia et a Gradisca per esser becaro. Et interrogato il preditto becaro con bon modo e via, il quale ha concluso, che de lì non se parla niente de guerra, ma che missier Gismondo Lie-tistainer li ha fatto intendere a tutte le sue ville che tendano a lavorare, che non habbiano paura di guerra, perchè il suo Duca li ha ditto non voler guerra con la Illustrissima Signoria. In questa mattina io ho trovato uno homo da ben il quale me ha promesso andare fina a Vipao, il quale sa schiavo et è homo pratico, et se me riporterà cosa de sustantia subito mandarò da vostra excel-lentia. Son stato a l’erta in questa notte per intender qual cossa, ma nulla m’ è capitalo. Mi sfor- (1) La carta 239 * è bianca. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIII. agosto 370 zero far quanto porta il debito. Me ricomando alla illustrissima signoria vostra. In Santa Maria a la Longa, adì 2 Avo-sto 1526. Sottoscritta : El servilor de Vostra Signoria Bernardino Montebello ban • deraro del signor cavalier de . la Volpe scrisse. Item, manda una lettera del capilanio di Tul- 240* min Georgio Slanip, data in Tulmin a di 8 Avosto, tamen 1’ ha scritta in Gradisca. Risponde zerca una scritagli meravigliarsi non volii ben visinar et ha-ver impedito a li nobili de Formentinis exercitar la loro iurisditione et exigere le loro intrade. Si scusa, et carga essi di Formentinis de parole usatoli etc., el voi babbi l’intrude loro mediante i loro ga-staldi. Et scrive, non havendo altra commissione del serenissimo Archiduca suo signor, lui non è per alterar nè per usar se non bona vicinanza verso li subditi di la Illustrissima Signoria, et si offerisse. Copia di una lettera di domino Batista Mar- 241 tinengo, data in Bergamo a dì 8 Avosto 1526, drìzata a Zuan Maria di Negri suo canzellier in Venetia. Heri sera venero ad allogiar qua in questi borgi svizeri zerca 2 milia, bellissima zenle, dicono voler fare palli novi prima che vadino in campo, anchor che a Chiavena si habbino falli pagar a lor modo, et facla |a monstra come hanno voluto. Vanno con questi andamenti per far trare dinari, come mal avezati da Pranza. Ne vengono drieto a la summa de 4 milia, et poi alla fin di questo ne vengono al compimento de 10 milia. Chi dice che veranno alli 20 di questo; quando non venissero anche ne abbiamo quasi troppo di questi perchè portano via danari assai, el si ha poco servitio di essi. De lanzchinechi se intende che ne sono insieme zerca 2 milia, et per quanto si ha da uno che fu pigliato l’altro heri da li mei che sono drieto Ada, qual era mandato per il consiglio de Yspruch a Milano, facevano provisione di far 4 fin 6 milia fanti, et mandavano a dire a li spagnoli che se tenisseno forli, che fra 8 dì li manderiano soccorso. Et costui è homo assentito, et era a cavallo cum lOscudi in borsa. È ancor qua in mano di questo clarissimo signor Capitanio, che lo ha facto mettere alla corda, et ha confessato co- 24