485 MDXXVI, AGOSTO. 486 324«) Battaria da san Luca. Napoli...........fanti 293 Martinengo.........» 326 Andrea da Corezo........» 214 fanti n. 833 Sbandati. El Cluson.........numero 217 Provai.......... » 90 Gratiadio......... » 70 Corbellino........ » 52 numero 429 Summa li fanti 9153. Da poi disnar fo ordinato Pregadi per la terra et per li frali. Et reduto et leto il Conseio iusta il solito, Andoe in renga sier Marin Morexini deputato per il conseio di Pregadi in la materia di frali, et fatto metter il disegno alto sicbè tutti el potevano veder, dove domino Francesco Fileto el dolor mon-strava con una bacheta,et parloe cargando mollo li frali di santa Justina. Era domino Marco Donado el don Sisto......con li soi avochali et sier Zuan Antonio Venier, domino Barlolomio da Fin el domino Pelro de Oxonica, el per la Signoria domino Alvise da Noal. Hor dillo sier Marin monstroe el ponte del......non è quello il Fin moslroe, et era uno altro coperto trovato per Alvise Sabadin secretano et li proli fo mandali. Item, disse di termini posti non è veri ; ma è veri quelli posti per sier Gasparo Malipiero el compagni da la ponla del Silaro andando per venti {piedi?) che non si poi falir. Disse di le possession del Pizon verso Chioza, dove nasete del 1481 una sentenlia per sier Polo Barbo podestà di Cbioza in favor di sier Dolfìn et sier Piero Valier conira li frali, el fo in Quaranlia taià di una balota et non si Irova il processo, dove li frati dicono esser sta compra da una .....ludit ch’era longobarda, del....... eh’ é lutto falso eie., et non compite ; 1’ hora era larda, rimesso al primo zorno. Cargo molto, il Collegio di Savii dava favor a li frali. Da poi fo manda fuora chi non era di Pregadi, (1) La carta 323 * è bianca. et principiato a lezer le lettere di Roma, et man-dade a monte molte, Ielle solurn de 25 et 26 del Pexaro, 24 et 25 del Pixani, di Roma, Franza, An-glia et 2 lettere di oratori nostri da Mus. Fo telo uno aviso da Lion, di 15, del signor Theodoro, scrive a missier Evanzelisla zerca le •zenle francese che vieti, la copia del qual sarà scripto qui avanti. Et lezendosi le lettere, vene questa sola lederà zoè : Bel provedador generai Pexaro, date in campo sotto Cremona, a dì 26, hore 15. Come inquesla mattina a l’alba haveano principiato a far la baiaria a la terra, et si andava continuando. Di soccorso che habbi a venir spera non intrarà, et si ha mandà cavalli verso Pizigaton per questo. Et di Mantoa etiam si ha lettere di domino Bernardin di la Barba, qual manda inclusa ; la qual però non fu leda. Fu posto, per li Savii, che ’I sia dà libertà al 324* Collegio, allento il Pontefice habbi mandato la ra-lificalion di capitoli di lo acordo fato con grisoni, di mandar etiam la nostra ratification in quella forma parerà, ut in parte. Fu presa. Et si vene zoso a hora ima di notte. In questa mattina, in Quarantia criminal, per il piedar di Avogadori exlraordinarii sier Ferigo da Molin, sier Zuan Alvise Navaier et sier Alvise Bon doctor, parloe il Bon, fu condanaio absente Zuan Balista Rizardo scrivati a li Provedilori sora la Camera d’imprestali ohm, nunc a li Provedilori sora le Camere, per danari lotti per mal modo eie., che’l sia bandito di Venelia et dii distretto, el dfMenzo et Quarner in là, et rompendo il confiti et preso fusse, sia impicalo per le cane di la gola in mezo le do Coione sichè el muora, et sia publicado ogui anno per li Avogadori di Comun con (aia eie., iusla il solilo publicà la condanason su le scale. A dì 28, fu santo Agustin. Fu per tempo lettere del proveditor generai Pexaro, date sotto Cremona in campo, a dì 26, hore i di notte. Come, havendo questa mattina principialo a far la bataria gagliarda a la terra, et poi zerca hore 22 dato l’arsalto da più bande, hanno trovalo gran repari et difese assai, sichè da niuna banda si ha potuto spontar, et è vero che la impresa è difficile come sempre è stà iudicata, et le ruine non ha reusito; sichè de nostri è stà morii da 40 in 50, tra li qual il capitanio domino Alexandro Marzello, qual volse montar et li fo dato di uno archibuso in boca et poco stele che morite, et alcuni de nostri è sta ferili;