477 MDXXVt, AGOSTO- 478 Podestà a Este. f Sier Donado Wichicl fo podestà a Ruigno, di sier Francesco, dopio, ducati 600 ....... 680.167 non Sier Bernardin Lipomano fo al ca-nevo, qu. sier Antonio, non Sier Zuan Bembo fo al Fonlego di todescbi di sier Zacharia. Consier a Corfù. + Sier Zuan Ballista Baxeio fo castellati a Zara, di sier Francesco, dopio, ducati 500, poi in do volte azonse 500 sumnia due. 1000 558.291 Sier Zuan Barbo fo cao di XL, qu. sier Beneto, dopio, ducati 700 431.415 Sier Zuan Bembo fo al Fontegodi to-deschi, di sier Zacharia, dopio,ducali 700 ........ 298.551 Proveditor a le biave. f sier Polo Bragadin el grando qu. Sier Zuan Alvise, triplo due. 700 590.196 Sier Alvise Bernardo qu. sier Antonio dotor cavalier, ducali 400 . 126.654 Sier Fanlin Contarini el grando qu. sier Polo, ducati 600 .... 375.408 Masser a la moneda di V amento. f Sier Vicenzo da Canal fo eapilanio a la Zefalonia, qu. sier Anzolo, dopio, ducati 300 ...... 638.197 Sier Antonio Surian qu.sier Andrea, dopio, ducali 300 ..... 347.488 . Sier Zuan Valaresso di sier Zacuria, ducati 300 ....... 351.480 Di campo vene lettere di Lambrà, essendo scurtinio dentro, di sier Alvixe Pixani procuratore di 2é, hore 5. Come el signor Capitanio zè'neral questa notte et hozi è stato assà ben ; dice voi ussir di caxa, et per haver certa indisposition di stómaco voi cavalchar un poco et la sera tornar a lo alozamento, sichè cavalcando li farà meglio. Manda lettere del signor Camillo Orsini. Scrive tome, richiesto dal proveditor Pexaro si parte et va a Cremona, et poi si ha del partir et esser in camino come el scrive esser zonlo a Iloà, et manda avisi di lanzinech, i quali certo se havesseno haulo danari calariano zoso per venir al soccorso di Mi-lan. Li sguizari è zonti hozi in campo, et il magnifico Vizardini ha mandato li 1000 fanti soi dovea mandar a Cremona, i quali partirono hozi a hore 21, sichè a quella impresa saranno 10 milia fanti. Scrive, per il proveditor Zivran di stratioti è stà preso Roseto cavalaro, portava lettere a Milan, veniva di Cremona. Dice che certo il capitanio Cora-dion di lanzinech era sta morto, et per lettere par era ferito, et il capitanio Vares spaglici etiam è ferito. Item, di Milan si ha hozi esserli venule tre stafete di Zenoa, dove par habbi mandato il eapilanio Zer-pelon con la sua compagnia, era in Alexandria, et il capitanio Miramondo con li soi era in Vegevene a la volta di Zenoa. Hozi sono ussiti di Milan da fanti 500, et in campo fo dato a l’arme perché era-mo venuti fino sopra li repari, et è stato fatto con loro una grossa scaramuza, et per nostri fo trato tre eanonate et fo morti alcuni. Et lui Proveditor fo a cavallo a sopraveder. Scrive, in campo sono pochi italiani, da 2000 in 2500 sguizari, sono assà numero, bella zente ; ma le zenle d’arme nostre é benissimo in ordine, ma non si poleno operar, perchè al presente si usa schiopi et archibusi. Et parlando hozi col Vizardini zerca sguizari, qual dice compito de livrar ste tre page bisogna lenirne in numero 8000, ma a pagamento diecftnilia, il resto mandarli via. Et Chapin è qui, et tien habbi il restante di danari li fo dati per il Re; ma è con il locotenente pontificio, et mal si poi parlarli, tamen Io lauda assai. Zuan Andrea da Prato vice colaleral stalo col capitanio Zuan Mella a Mus dal castellan di Mus, et inteso quello voi esso castellan, in parte a raxon ; ma di pagar le armate in lago non li fo promesso cosa alcuna. Voi si pagi 500 fanti per guardia del castello di Must et voria da 3 in 4000 ducali, et manda suo fradello de qui in campo, teme» domanda ducati 12 milia, ma con 4000 si conzeria et voi li 500 fanti. Et domino Scipion di la Tela orator del duca di Milan dice importa assai haver il castello di Mus aum noi, et se li potria pagar 300 fanti, però che acordandosi con spagnoli potria impedir di haver Lecho et Como. Scrive, zerca grisotii mandò li capitoli, ha mandato a Coyra ai Grangis semo contenti concludi li capitoli però aspetta la retifioalion di la Signoria nostra. Scrive ha àviso del zonzer ducati 10 milia a Brexa ; li manderà a luor per Farfarello ; scrito li mandia Martinengo. Scrive, questi cavalli lizieri non