59 MDXXVIj LUGLIO. 60 cati .... ; et erano questi prelati lì : domino Pnulo Zane episcopo di Brexa, domino Jacomo da ca’ da Pexaro episcopo di Baffo, domino...... Masser episcopo di Miopotami, domino Stefano episcopo di Traù olim di Scardona, domino Zuan Francesco Bragadin episcopo di Adria, domino . . . Regini protonotario, et maislro Gabriel veneto ze-ral di Eremitani, con domino .... vicario del Patriarca, tutti sentati lì. Et fo principiala la messa pontificai. Et nota. Fo ordinato banche di done non fosse poste in chiesia nè cariege ; sichè pochissime done erano. Et non voglio restar, che oltra quelli veneno acompagnar la Signoria, niun si vesti di color, so-lum sier Piero Bolani qu. sìer Sebastian vestito di paonazo a manege dogai e beco di veludo fu visto in chiesia, che fu un bel rider; è come sempio. Et elidendosi messa, vene lettere di campo del proveditor generai Pexaro, date a San Martin, a dì 6, hore 4 di notte. Come haveano concluso tutti di andar la matina verso Milan et in-trar per forza, et tutto si metteva ad ordine, et che il castello non poteva più durar etc. Le qual lettere fo lede per Zuan lacomo Caroldo secretano, di ordine di la Signoria, et venuto a dir in rechia al Serenissimo pian, et se intese lì in coro tal aviso di man in man. Et fo principiato la procession, la qual fo bellissima, come dirò di sotto l’ordine. Et prima le Scuole si portorono benissimo con soleri, assà arzenti, pezo di tutte la Scuola di San Marco. Poi li frati, et con reliquie e arzenti apparati eccetto quelli Observanti di San Francesco, che niente portorono con mormoration assai di loro Li frati di San Stefano, San Zane Polo, San Francesco, overo frati Menori in ordine, con soleri, assai arzenti, et altre belle cose. Etiam quelli di........ Et nota. Vidi insieme con li frati di San Salvador li frati di San Spirito, che non è soliti a venir in procession. Erano un frate di San Salvador, con uno di San Spirito. Poi veneno le nove Congrega-zion di preti con reliquie assai, lutti aparati con piviali, et il capitolo di Castello etiam con reliquie, * ch’era bel veder tante cose. Et domenle passava li preti, vene Stefano Barbarigo bolador a dir al Serenissimo era venuto una sola lettera portata di uno corier di campo, qual ordinò la desse al Caroldo, et cussi ge la dete, et Iella, vene il prefato Caroldo a dir il summario di quella al Serenissimo. Tutti li oratori et altri stetteno con desiderio saper di novo, et fo data et leda a li oratori ; la qual è brie- ve, et di questo tenor. Et cussi la terra fo piena, et fo bone nove. Ma si azonse per la terra et piaza di più, eh’ el nostro Capitanio zeneral era sta ferito non da conto, et cussi il signor Malatesta Baion, et che nostri erano intrali in Milan, e non fu vero. Del provedador generai Pexaro, date in campo apresso Milan, a dì 7, hore 12. Come in quella matina lo exercìto in ordinanza si era levato per infrar in Milan con gran vigoria et animo di tutto il campo, sì ecclesiastici, come nostro; et a quell’ hora si havia superachiato il loco del Paradiso propinquo a la terra et reculali li spagnoli combattevano con loro, quali intravano in la terra, et tuttavia li nostri combattevano al porton, nominando Gabriel da la Riva et Zanin Albanese. Et spera si intrarà, e del successo aviserà subito. Da poi si andò seguendo tutta via la procession con gran iubilo per le bone nove venule. Et seguite il Capitolo di San Marco, tutti con reliquie del santuario in man, poi li comandadori e fameglie di oratori, et li secretari et li episcopi et il Patriarca aparalo, demum il Canzelier grando, iusta il solilo, et il Serenissimo con li oralori. Et fono a la procession 15 Procuratori, però che sier Alvise Pa-squaligo procuralor restò in chiesia a far lozar le zoie, et serar la palla. Et si vene fuora del palazo, et zonto il Serenissimo per mezo la piera del Bando, si conzò con li oratori, et per Nicolò coman-dador fo, vestito di scartalo, publicà la liga con soni di trombe di balaia et trar artellarie, et campane eie. La qual, perchè si vendeva stampala, non farò la publication di altra nota, qual sarà qui posta. Et si andò tulli atorno la piaza fino all’ intrar in chiesia, et era hore .... quando fo compita. Et a la scala, senza andar suso, il Serenissimo tolse licen-tia di oralori el tutti andono a caxa. Era piena la piaza di zenle, bellissimo spettaculo fu fatto. Del proredador generai Pexaro, date in campo a San Martin, a dì 6, hore 3 di notte. Come hozi a hore 20 scrisse che doveano far un consulto per dar la battaglia a Milan da mattina, e cussi tutti d’acordo hanno deliberato dì darla valorosamente et apresentarsi a la terra, et combattendo per la iusticia, si tien saranno vincitori. Et hozi è stà datò all’ arme tre fiate, et scaramuzato con inimici, quali hanno hauto la pezor. Scrive, fin hore 18 sono stati in consulto, et havendo hauto uno aviso di Milan che in questa notte inimici dieno venir assaltar nostri, unde il signor Capitanio zeneral ha ordinato il tutto, et redopiate le sentinelle, et vardie del campo. Tamen non crede per esser