91 parca si levassemo ; il Vizardini non parloe, unde tornò a hore 6 in campo con il conte Guido et .... per esser col Capitanio zeneral, qual (rovo a lo alzamento di esso Provedilor che feva cargar li soi muli, et zà le artellarie et fantarie erano levate et caminavano verso Marignan; di che conoscete queli ecclesiastici l’hebono a mal veder questa movesta del campo et che fusse prima eseguito che conseia-to, et andorono a far etiam loro levar il suo campo. Et mettendosi esso Provedilor a scriver questa lettera, fu dato allarme et inimici veneno fuora fino a lo alozamento del Pagador propinquo al suo,et fono rebatudi da li nostri, che fo la compagnia del conte Zentil da Augubio con occision di 50 di loro, sichè convene non compir di scriver et montar a cavallo, et fo a hore zerca 6, et con una bataia di zente de arme vene cavalcando qui a Marignan et cussi tutto il campo, et il Ducha capitanio zeneral nostro restò col retroguarda, et inimici venero scaramu-zando, tamen grafia Bei non si è perso pur un cariazo, fin le bagagie et tutto è sta conduto, nè morti di nostri piò di cinque et de inimici da li archibusieri et schiopettieri fono morti da zerca 40 de li nimici. Et a hore 14 tutto il campo è alozato li a Marignan, et zà li nostri erano in fuga et si haviavano verso Lodi con cariazi etc., quali fono fatti restar, et acciò le fantarie non si sba-rasseno è stato a expedir queste lettere fino ho-re 16. Bì Franga fono lettere, venute per via di rectori di Brexa, haute da Coyra dal Gran-gis, dove è le poste, et sono date in Angulem a dì 23 Zugno, del sect etario Rosso. Come da poi le sue di heri, hozi li oratori pontificii et lui fono chiamati dal Re nel so’ Conseio, et cussi andato, il Gran Canzelier li disse esser lettere di An-glia di monsignor di Moreta, qual era stà mandato da quel Re a persuader Soa Maestà a intrar in la liga et scoprirsi contra l’Imperalor. Et scrive 53 * haver hauto audientia; et che quella Maestà et reverendissimo Cardinal si alegravano di la conclu-sioa di la liga; ma quanto a voler intrar, bisognava conzar do capitoli pertinenti a Soa Maestà, et li havia ditto el Cardinal Eboraccnse questa Maestà havia voluto poco del Stato de Milan, che il contà di Aste et li 50 mila ducati dal Ducha a l’anno, dicendo questo Re si acontenla di poco per la libertà de Italia, et che voriano conzar un capitolo dovendo intrar in la liga, che non si potesse acordar con Cesare fino non desse li danari dia haver Soa Maestà da Cesare, dicendo voleno do miliona 92 d’oro, che saria un star sempre in guerra, benché de liquidi Zuan Joachin ha ditto non è si non ducati 280 milia, li altri sono per debiti vecbi, ma questi 280 milia é liquidi. A questo par al re Cliri-stianissimo li par habbi raxon, ma bisogna chiarir la quantità. Item, voria per li ducati 30 milia d’in-trada nel regno si dicese nel Stato de Milan, et voria un titolo di ducalo o principato, el cussi li 10 mila di esso Cardinal sia sul Stado de Milan. Et a questo bisognerà farli dar la inlrada annual; ma voi la proni ¡ssion del Papa et di la Signoria, et di questo si poi ben compiacerli, però scrivesseno al Papa et a la Signoria. Questo poi disseno: presto saria qui lo orator di quel Re, dia andar in Spagna a richieder la liberation di fioli del re Christianissimo, però si scrivi al Papa avisi il Legato è in Spagna, et la Signoria avisi 1’ orator suo fazino unitamente questo. Disseno loro che scriveriano. Poi disse il Viceré esser stato dal Re a dirli voria licentia e salvoconduto di passar in Italia, et cussi il capitanio Arcon, ai qual havia denegato dicendoli è meglio che i torni in Spagna, et sariano li bon mezo di far la paxe zeneral ; el qual si dovea partir. Poi disseno haver lettere di Anglia. che domino Zuan Joachin havia ri messo a Venecia in man.....25 milia scudi per parte di la seconda paga, et cussi si farà del resto et di la terza per via di domino Ottavian Gri-maldo. Poi disseno, a Marseia sarà 1’ armada ad hordine di vele 20 grosse, et cussi si scrivi la Signoria mandi la nostra ; et che le zente dieno venir saranno prestissime etc. Poi andono tutti da madama la Rezente, con la qual si alegrorono di la liga. Soa Maestà disse haver hauto più contento di quela che di cosa possi haver hauto per ben de Italia. Scriveno, va con il Viceré acompagnarlo fino a Baiona il capitanio Payton con 50 arzieri, et cussi ditto Viceré hozi é partito ; et Arcon ha di novo instato al Re lo lassi passar in Italia, promettendo non andar in campo a Milan, ma. a Napoli. Sua Maestà non ha voluto, dicendo non lo poter far senza voler di altri colegadi. Al qual Viceré voleva donar vaselli d’oro et d’argento per valuta di ducati 20 milia et non li ha voluti acceptar, et cussi al capitanio Arcon per ducati 6000. Et che il Viceré ha ditto l’Imperador li farà mala ciera nel suo ritorno ; et che il Re li ha ditto che ’1 ritorni qui che Soa Maestà lo vedarà ben et non li mancherà etc. Il Viceré è stà acompagnato fuora di la porta da monsignor di San Polo et........ MDXXVI, LUGLIO.