255 MDXXVI, LUGLIO. 256 Fo posto per li Savii ai ordini, che il capitanio di le galie di Baruto sia confinato in galia per tutto il presente rnexe el partir il di seguente, et la conserva poi zorni.....da poi, sotto tutte le pene de l’incanto, da esserli tolta per li Avogadori di Comun, et cadaun di Collegio nostro. Ave: 198, 6, 1. Di Alvise Sàbadin secretarlo vene lettere, ballotandosi queste parti, date a Coyra, a dì 22 Luio. Come li oratori francesi fono in la dieta a Lucerna et rechieseno a li cantoni di le lige li 6000 fanti ; poi introrono li oratori di l’Archiduca exortando a non li dar conira l’Imperatore, imo venir in suo aiuto, promettendoli danari eie. Hor hanno rimesso a farli risposta al primo di Avosto; in questo mezo andarano a caxa loro, et referiranno et poi torneranno qui. Itemi, zerca haver li salvo-condutti per li oratori nostri vanno al re Christia-nissimo, et ha parlato al Surmano, qual li ha ditto non acade andando al Re predillo, et volendo rechieder salvocondutlo bisogneria farli redur li oratori de cantoni a la dieta et farli le spexe et poi ritornar aver la risposta, che costeriano più di 150 scudi ; sichè poleno venir securamente. Scrive di sguizari per conto del re Christianissimo non si potrà haver se non questi 3300 posti a camino. Et scrive domino Chapin ha voluto che lui Sabadin se impazi in darli danari, et cussi ha convenuto far ancora che non havesse commissione. Scrive li fo dati 100 scudi che non è ducali 90, perchè li scudi vai lire 6, soldi 2 de li; sichè non ha danari più da spender. Da Fiorenza fo letto una lettera di Zuan Boromeo di... . drizata al marchese di Man-toa ; zerca l’impresa di Siena. Et la copia di tal lettera scriverò qui avanti. Da Crema, vidi lettere del Podestà et capitanio, di 26, liore 24, particular. Come in castello di Milan è andato il marchese del Vasto et Sforzin per obstasi, fin el Ducha haverà la consi-gnation di Como. Hozi, per uno mio amico mi è fatto intender, che se voglio mi darà mezo di haver Pi-zigaton, che farà che uno suo conladin menarà uno caro di fen la matina a l’averzer di la porta et come sarà sul ponte el taiarà i zoncoli de li bovi et resterà il caro sul ponte, et che ’I se habbia una banda de fanti imboscati lì apresso et a questo modo torano Pizigaton, perchè non li sono più di 150 fanti; et me ha ditto che non hanno vin in Pizigaton, solum per do zorni, et che ’1 ditto darà poi altri mezi per mirarli, et li ha ditto che doman li dia andar li in Pizigaton 100 cavalli di vittuarie che se tolseno in Cremona ; et del tulio ha dato aviso al Provedilor zeneral. Item, per uno mio amico mi è fallo intender, come el hlera uno domino Bal-dissera Barzello januese in questa terra, et informatomi quando el si doveva partir, missi le guardie a le porte, ed hozi el ditto volendosi absentar di qui è montato cum li famegli a cavallo per us-sìr, fo relenuto alla porta, et fatto venir a me, li dimandò se 1’ havea danari, et facto zerca, li fo trovato ,900 scudi, qual diceva haverli tolto con lettere di cambio da domino Beneto Sforzino co-mendatore de la Badia da Zerelo zenovese, et in quella hora che dicto domino Baldissera ussiva di la porta per andar verso Soncino, in quella mede-ma hora da zerca 200 fanti archibusieri et da zerca 100 cavalli venivano alla volta de Romenengo et fin hora non sono partili. Dubito siano venuli per trovar ditto domino Baldissera per haver li danari etc. Hozi el Provedilor zeneral ha mandato de qui uno capitanio spagnol nominato Galante cum alcuni altri per mandar a Brexa, quali sono stà presi in Monza, et fono de quelli che erano in Lodi, li quali se dieno consignar al capitanio di Brexa. Non ho modo di obviar a quelli che vieneno a Romenengo et a quelli lochi circumvicini al cre-masco, perchè qui in Crema non è altro che 300 fanti et non più. Et venuto zoso Pregadi, vene lettere di le poste con lettere : Del proveditor zeneral Pexaro, date in campo a Lambro, a dì 27, hore 20. Cerne questa matina visitò il signor ducha di Milan, el qual voi andar a Como ma non disse quando si volesse partir, et tornato al suo alozamento vene a parlarli il reverendo Verulano da parie del dillo signor Duca, dicendoli Soa Excellentia non havia danari et voria ad imprestedo da la Signoria nostra et da li pontifìcii ducali 10 in 12 milia per poter pagar quelli starano con lui in Como, et far altre spexe li occorre. Esso Provedìtor li rispose non poterli risponder per non saper si havia danari in campo per non manizarli, poi non havia ordine di questo da la Signoria nostra, et che ’1 saria con il magnifico Vizardini, e li disse che ’1 signor Ducha potria averli di le sue terre tegnimo, zoè Lodi et Monza. Da poi vene Jacomo Filippo Saco etiam a parlarli di questi danari per nome del Ducha, et parlando di le sue terre, li disse mettesse quel governo li pareva in quelle. Da Milan nulla si ha fin hora. Questa notte havendo nostri poste le sen-