27 MDXXVI, LUGLIO. 28 se non uno fiol fo del conte Nicola di Pitiano, ma li pareva Zuan di Saxadello saria meio. E a questo 1’ Orator disse si voria liaver altro capo, et parlò, s’el ducha di Ferrara andasse in campo, si potria tuor uno di quelli etc. Il Papa disse 1’ orator di Ferrara è partito, vederi quello haverà operato. Ila bona mente; il Ducha non li voi dar Rezo, « li volemo per contracambio dar S. Felice. » Et disse don Hugo di Moncada li ha oferto a nome di Cesare dar a esso ducha Modena et Rezo et farlocapitanio zeneral perpetuo di Cesare in Italia, et darli una fia di Cesare al Boi. Item, don Hugo voleva far che di Bologna in qua non si movesse arme. Soa Santità non ha voluto far senza i colegali. Del dito, di 29. Fodal Papa avanti si aparasse a dir messa, e li lexè le lettere di l’acquisto di Lodi: li piacque. Disse faria ogni cossa pur si fazi presto. Poi disse messa, in capella molto devota, et nel venir fora era la chinea del re di Napoli, qual li presentò il ducha di Sessa, et perchè mancava li 7000 ducati soliti dar, diss^il Papa li acetaya per parte, e’I Ducha con uno nodaro li fé uno protesto non aver potuto aver li danari per le presente ocorentie. Poi compila la messa, ditto ducha di Sessa'davanti li cardinali li dimandò licentia di partirle, et ge la dete. Poi 1’ Oralor nostro inlrò e li parlò di le lettere haule zerca publicar la liga, per esser zonte le nostre con la rntification in Franza. Soa Santità disse é meio aspettar lettere sia publicà in Franza. Et quanto a! re Anglia,è bon considerar il modo de nominarlo. Poi il Papa li disse haver lettere del Vi-zardini le nostre zente è in ordine, et sono ussiti li exerciti et uniti, dicendo Soa Santità il tutto passerà bene pur si fazi presto per socorrer il castello di Milan che è in summa necessità et penuria, nè si poi più lenir. Soa Santità voria si agumentasse lo exercito con far fanti di più in loco di sguizari. Et questo li piace vedendo esser etiam opinion di la Signoria nostra, et scriveria al Vizardini fosse unito a far il lutto con nui. Poi disse Soa Santità ha inteso la Signoria ha tolto ai soi stipendi il fradelio di l'orator Caxalio è qui et a Venetia, laudandolo di gran corazo, el fo quello quando di Marseia li cesarei si partirono che salvò lo exercito, havendo liauto il loco di Ventimilia. Poi disse ha hauto lettere di Zenoa esser zonte lettere di Spagna di cambio per ducati 100 milia, unde disse dove che a Genova? bisogna far provision non li trazeno di qui, Fiorenza nè Venetia, et farà zercar in le balle et altro, e cussi si fazi a Venetia. Del ditto, di 29. Come il Papa solicita l’arma- da, et saranno ad ordine li biscotti. Avisi di campo di progressi, et Soa Santità sollicita molto si fazi presto. Vene in Collegio il Legato del Papa et 1’ oralor 17') di Milan, qual ogni matina continua il Collegio. El Legato monstroe lettere del Vizardini di campo di quelle ocorentie. Li fo comunicato quanto si havea di novo di campo, el di Roma etc. Veneno li Proveditori sora la Sanità sier Se gondo da Pexaro, sier Lunardo Contapini qu. sier Zuane et sier Filippo Lion, dicendo la peste è cominciala in questa terra, morto uno a S. Moixè in corte da ca’ Contarmi, qual è venuto su uno navilio con lane di la fiera di Lanzan, et li è stà trovi la peste. Fu ordinato far subito provision, mandar il corpo a Lazarelo a sepelir, quelli di caxa a Laza-relo e serar la caxa, far le vicine slia exirate, mandar il navilio, che è a doana, al Lazareto eie. Item, ballottato ducati 50 da spender in barca etc., far proclame tutti chi è venuti sul navilio si apresenti sotto gran pene, e cussi feno. Poi hozi in Pregadi inteseno a San Salvator in caxa di uno varoter rico era amalato uno stato in ditto navilio è venuto di Lanzan, et ha voluto uno medico et prete in caxa e ge I’ hanno maudato. Item, a castello verso Santa Anna è uno altro amalato. Dio aiuti questa terra, che è piena di persone come l’ovo. Et Zuoba a di 5 si dia far la publication di la lega, ergo etc. si conza la chiesia di S. Marco benissimo, adeo si tien serada. Fo terminato per la .Signoria in scritura, che sier Marco Basadonna XL criminal, rimasto retor a Retimo per danari et dia partir fra uno mexe, non sottozazi alla leze de ussir de Quarantia poi ace-tado et sentari fin el vadi ; che è contra la leze. Questo instesso sari di sier Gabriel Benedelo rimasto capitanio a Baffo, qual è Cao di XL alla banca. In questo zorno, sier Marco Morexini al dottor, sta a San Marzilian in una bella caxa et nova fabri-cata il più per loro fradelli fo di Alvise da le Carie, per aversi dolorato a Padoa, dove fece un bel triunfo e pranzo, cusì questo zorno ha voluto far un pranzo a molti zentilomeni zoveni, videlicet sier Sebastian Contarmi el cavalier, sier Lorenzo di Prioli el ca-valier, dotori, et altri, et fono zerca numero 50. Fo bellissimo pasto. Da poi disnar fo Pregadi per far uno Provedi- (1) La carta 16 * è bianca.