417 MDXXVI, AGOSTO. 418 Fu posto per il Serenissimo, Consieri, Cai di XL, Savii del Conseio et Savii di terra ferma una parte, qual meterò qui avanti, videlicet si possi far quelli di Pregadi per danari. Et poi il Serenissimo si levò persuadendo il Consiglio a prender la parte acciò non si diga il Gran Conseio è contrario al Senati# Et che Pregadi era sta fatto altre volte per danari, et altre parole, che per non si far exoso del Conseio Grande io Marin Sanudo non vulli parlar, che havia gran campo. Andò la parte et fu presa, ave 3 non sincere, 64 di no, 144 di si, et fo presa. Fo comanda grandissima credenza prr il Can-zellier grauTlo, niun dica il Serenissimo ha parlatole sagramentà il Conseio a banco a banco per li Avo-gadori di comun. Fo posto, per lì Consieri, Cai di XL et Savii, atento che Ira il conte Raimondo di Nogaruola et Jacomo Lavagnolo citadin veronese da una parie et da l’altra domino Bartolomio Paielo et compagni citadini vicentini vertise diferentia per causa di una piezeria pagata per loro do al tempo de la guerra pasata, et fo commesso la causa a li Savii di una man et l’altra, quali aldite le parti, per una parte presa 1518 a dì 29 Zugno in questo Conseio non si poi impedir alcun in tal cose senza licentia di questo Conseio, pertanto sia preso che per il Collegio nostro siano electi 3 ad aldir li predilli el terminar quello li parerano ; le apellalion vadino al Conseio di XL Novissimo. Ave : 197, 6, 5. 274 Copia di una lettera data in Buda atti 7 Avosto 1526, scritta per Lodovico Morello a sier Francesco Contarmi disier Panfilo. Li turchi sono venuti alli danni di questo povero regno, con tanta gente che basterebbe alla expugnazione de tulio el mondo. Alli dì passati ha tolto per forza uno fortissimo castello chiamalo Pie-Irovaradino, quale èarente al Danubio, et con mine lo ha disfatto tulio, et mortovi (lenirò 200U fanti alli quali ha fatto tagliar la testa. Da poi ha principialo a rifare ditto castello più grande et più forte. Ha preso ancora dui altri castelli (urli, et lutto il giorno occupando qualche castello over terra, se ne viene a Buda. La Maestà del Re personalmente è andato a lo incontro con molta gente; ma per ancora non hanno fatto niente, et questo è perchè li hongari sono discordi, et si pensa che prima farano bata-glia fra loro che con li inimici. Se dogliono molto de Yenetiani, con dire che danno favore et dinari / Viarii di M. Sanoto. — Tom. XLII. al Turco secretamente,et che tutti li inzegneri sono venetiani ; per questo rfon mi manca mai noia con loro. Et mancando li hongari, sono li spagnoli, li quali de zorno in zorno sono alle mani con mi con dirmi che io son veneciano. Pertanto voria venir di qua, et haver da la Signoria qualche conducta ho-norevole. Non altro al presente, salvo che aspetto con li spironi in piè le lettere vostre per non star tra barbari. Date in Buda etc. Copia dì una lettera di Hongaria, data a 275*) Buda a di 6 Avosto 1526, drizata a sol fradetti Bartholomio et Francesco di Zuane in Venetia. Di le novità de qui sina hora vi s’é dillo quanto è occorso et che con mio honor vi se podesse scriver, zoé cose comune, et se non vi scrivo cosi particolarmente non ve ne meravigliale, perchè a uno mio par non sta bene nè rechiede per molti respecli, tamen, come ve 1’ ho ditto, quello che se ha inteso per il volgo fina qui vi s’è notificato. Hora, da poi le ultime è seguilo che a li 27 del pa-sato, che fu di Venere, abenchè alcuni diga al Mer-cordì seguente, tamen si tien che fo a li 27, essendo stalo dato da turchi da 6 in 7 battaglie al castello di Petervaradin con gran forza de li ditti turchi, quali sempre sono stà rebatudi con gran mortalita-de de dilli turchi, et di quelli di dentro non era mancato da 13 persone, de modo che le fosse erano tanto piene de corpi morti che per il gran felor quelli de dentro non potevano soportarlo. Dove da poi si messeno a bombardarlo, et quello che rompevano il zorno la notte conzavano et reparavano. Tandem, da poi vene il Signor turco in persona con lutto il suo sforzo, el comenzò a cavar de sotto, de "modo trovò dove era le mura del ditto castello atorno atorno, et quelli fossi impile di polvere, detle il fogo che quelli de dentro non potevano riparar a quello, de modo che butò dille mura in terra;.sichè quelli de dentro romaxenó come in una piaza, et subito li fo dato la bataglia* zeneral, qual durò uno gran tempo, zoè dal comenzar a darli il fuogo sollo terra et da poi la battaglia durò lutto il zorno, dove fo tanta mortalità che se andava fino a rneza gamba nel sangue. Tamen, ditto Signor turco rimase vincitor, et da mille persone che era in ditto castello non è salvati che 90 in 100 persone, quali se refi) La carta 274' k bianca. 27