423 MDXXVI, AGOSTO. 424 „zenle erano zonte a li passi del Piamonle et marchiavano avanti. Scrive zerca sguizari, di 5789 ne sono di pnge morte 2790, a pagamento 8779, monta 279 la paga ducati 16739, che vien ad esser per la nostra mila, et quelli del Re sono 6500 a pagamento per li avantazi 7800, zoè computa le 20 per cento; sichè al numero li sguizari in campo sono 16 milia, ma in effecto non sono 10 milia, poi sono tante le loro soperchierie, eh’è una cosa insoportabile. Devimi scrive, bisogna pagar quelli del re Christianis-simo, si non dicono non havendo danari si paritario. Et il Vizardini parlò a li capitani gaiardamenle, et scritto a Roma per danari. A li 24 di questo è il tempo de la loro paga, et Mercore bisogna pagar li primi, che è ducali 1700, sichè si mandi danari. Da Bergamo, di sier Marco Antonio Ve-nier et dotor va orator in Anglia, di 16. Come, parlando con il Sabadin secretario stato in sguizari, li ha ditto la via l’ha a lenir andandó securo. Et ha-via richiesto a Grisoni salvo condutlo; li hanno risposto poteva passar securamente nè acadeva sal-vicondutti, perché saria spexa a far convocar la dieta. Tamen lui secretario è venuto solo, et lui Oralor convien menar cariazi. Voria andar per la drieia fin a Verzelli, et esser acompagnato da 200 fanti fin lì. Et scrive haver inteso, per uno vien da Mus, quel castellali esser sialo do notte fu ora del castello. Tien sia sta per haver posto ordine di farlo prender, benché, se l’anderà per quella via di qua, lo lasserà per mia 60 luntan. E1 qual castellan ha Imito a dir, el dia venir uno altro Orator di la Signoria di Venetia. 28C j)i Crema, del Podestà et capitanio, di 17, liore 9. Come hora ho Imbuto una lettera di Cremona, per la qual più particularmente si ha inteso come è successo lo assalto in Cremona, el li morii de li nostri fono, come scrissi, domino Julio Manfron, il capitanio Machón da Corezo, dui banderari et alcuni altri pur valenti homini fanti ma non persone da capo, a la summa de zerca 25, et feriti zerca 50 in 60; ma dei nimici molti più feriti et morii. I quali intendo si portorono valentemente. El clarissiino Pexaro beri sera zonse a Cassali cum 1500 fanti, 800 sguizari cum 4 pezi di arlellaria, ?l vien a Cremona, et zonto sarà atenderá a la expe-dition di quella. El qual Provcditor mi ha scritto che mandi a levar 6 pezi di artelhria subito. Questa notte le ho mandale a levar, con ordine siano condutte a Cassan. Et ho scritto al clarissimo (1) La carta 279* è bianca. provedilor Pisani in campo le mandino a levar et condurle in el suo campo. La excellentia del duca di Milano ogni dì va megliorando, dimostra esser molte contento trovarsi qui et ogni di vadi a visitarlo ; el qual sempre parla con grandissima sum-mission di la Illustrissima Signoria, el qual dice voler esser sempre suo boti fiol et obedientissimo. Del ditto, di 17, hore 23. Hozi son stato a visilation del signor Duca, el qual sta pur in aspec-tation che si risolva la cosa di Cremona. Et scrive, colui ha il cargo dar li sali per Sua Excellentia, lo ha richiesto eh’ el compraria da la Signoria da 8 in 10 miara di mozeli di sali, et li voi pagar come il signor Duca li pagava avanti la guerra. Scrive, lui è sta causa di tal richiesta di sali, perché essendo a sua visilation, esso signor Duca mi disse : « lo son fora del Stato, povero signor, non mi posso prevaler di questi pochi subditi per le grandissime ruine et strusiamenti fattoli perlezenle cesaree». Io li risposi eh’ el poteria darli el sai solito, i quali el tonano ^0 volunliera, perchè di quello ne cava utilità. Sua Excellentia mi rispose: « In verità mi aricordate bene. » Sichè si scrivo a uno di qui fazi mercato. Di sier Piero da cà da Pexaro procura-tor provedilor venerai, date in campo sotto Cremona, a dì 17, hore 4. Come in questa mallina era zonto li, et ha trovato esser partiti molti fanti, altri feriti et morti, el di la compagnia di domino Alexandro Maizello non sono restati 100, et 10 lauda assai aversi ben portalo. Dimanda danari da pagar li fanti et remetler quelli bisogna. Lauda 11 capitanio Gigante corso, qua^ è stà ferito in una gamba. È stato hozi in castello col capitanio de le fantarie, et ha visto tutta la terra et li repari fati per li inimici. Hanno terminà darli do baterie, prima a la lerra, et etiam per la via del castello, poi darli lo asalto ; ma bisogna da 1000 guastatori. Ila scritto per averli, et desidera che li 1000 sguizari dieno venir, zonsino presto. Scrive, da Brexa non è venuti li guastatori dovevano mandar, et di Verona si scusano con haver troppo angarie quelli contadini zerca le fabriche; ma non pagano le laxe al presente, et di 300 ne dieno mandar, ne mandano 100. Etiam li 1000 fatili di ec-, clesiastici non sono zonti per non esser venuti ancora li sguizari in campo, et per li sguizari 1000 non si po’ haver, et vederassi haver quelli che è zonti a Bergamo, et sono' tre capitani. Scrive, di qui, di capi è restati solum il capitanio di le fanterie el Piero di Longena. Replica la mission del danaro.