307 MDXXVI, AGOSTO. 308 non era sicuro, et che il castellan di Mus havea preso alcuni mercadanli con salvocondulto. Ta-men loro oratori non mandono a luor il salvocondulto, zoè perchè il dillo castellan li mandò a dir non bisognava salvocondutlo, et montali in 7 barche, come fono slargali di riva li vene qualro barche armate per il castelan di Mus et li reteneno, et li con-dus seno con le barche a Mus, et ditto castellan era a cavallo con 10 in compagnia con schiopi ; per il che 198 visto questo stando su la riva al ponlon, et dolendosi di tal relenlion li fo usate stranie parole. TJnde havendo paura si partì et vene qui da nui a dirne tal nova, la qual l’hanno scritta subito in campo, et si essi oratori fevano a loro modo di slongar un poco la via, non erano presi. 11 qual castellan di Mus dice dover ha ver certi danari di la Signoria nostra. Et il caso seguile beri a hore 16, fo a dì primo de l’instante. Di Brexa, di sier Francesco Mocenigo capitanio, di hore 7. Come in quella hora havia ha-vuto aviso del capitanio di Valcamonica, come gran numero di lanzinech erano zonti in Val di Sol per venir in dilla valle di Valcamonica et passar in soccorso di Milan etc. Scrive, in Brexa non sono si non 40 fanti di la compagnia di Antonio di Castello et 48 di quelli del Valtrompia. Non vi è poivere, et la porta di San Zuane è rumala, ut in litteris. Et questa mattina per tempo, letlo ditte lettere per il Serenissimo in la sua camera, fu fallo scriver a li rectori di Verona mandasseno subito una compagnia di fanti per il lago in Brexa. Di Vicenza, di rectori, di 3, hore 1. Come era ritornata una sua spia. Riporla esser sialo aPer-senon, dove era 11 bandiere di fanti et aspectava-no il capitanio Zorzi Fransperg, el che erano sotto uno capitanio chiamato Marco Cinto, le qual dieno venir in Valtolina el passar a Brepio per andar a soccorer Milan. Dice esser sialo a li passi de griso-ni, dove non vi era alcuna custodia; ma che ha ben inteso grisoni volevano vardar dilli passi, che non passassino a requisition di la liga, ma che si feva una dieta a Coyra. Item, dice che a Meran erazonli una parte di ditti fanti, quali vanno a la volta di Val di Sol et Val di Non per passar in Valcamonica, et che il capitanio Zorzi Fransperg era andato a Yspruch a farne di altri. Et che era sia fatto comandamento, come se diceva nel conia di Tiruol, che lutti slagino in ordine, et che molto dubitavano del capitanio Michiel........di lanzinech, che è venuto con la Signoria nostra, qual ha grandissima fama. 98* Di Roma, del Venier orator nostro, di 31. Come ricevete nostre Iettare di 28 con la copia di capitoli del render del castello di Milan, et il venir del Duca in campo nostro, et lettere inlercepte. Fo dal Papa, qual era in letto per una desesa li è -venuta. Le qual nove Soa Santità prima le havea haute per lettere del Vizardini, el li disse « il Duca va a Como et voi mandarne uno suo, vederemo quello el riporterà.» Poi disse ha saputo, che quando li nostri si retrasse di Milan, se si feva gaiardamenle spagnoli havevano preparato il tulio per levarsi de Milan, pacienlia ! Dolendosi molto esser slà mal go-vernà questa impresa. Soprazonse il signor Alberto da Carpi, et qui fo parlalo su queslo, et disse haver lettere di Lion, di 17, del marchexe di Saluzzo, ch’é lì colle zenle,et voria li danari per li 4000 fanti per la portion di Soa Santità, la qual disse erano in ordine. Del ditto, di primo Avosto. Come il Papa steva meglio et si poi dir varilo. Ricevuto lettere nostre di 29,fodal Papa, laudò de tuorli 2000 grisoni aziò vardino li passi li lanzinech non passino. Poi disse: « Domine orator vedemo perii sumari del campo le cose non andar bene, bisogna piar parti-do. 11 duca di Milan rese il castello perch’el non havia da viver se non per quella sera et erano 300 persone dentro ; non sapemo se spagnoli lo lasse-rano entrar in Lecho, che non lo credemo, sarìa bon far venir Maximiau in Italia. Il re Christianis-simo va molto lento, forsi el sa perchè el voria lui il duca di Milan, va a Tors ; bisogna proveder per altra via ai caxi nostri. » Laudò il pagar li fanti 4000 per terzo al marchexe di Saluzo, et altri coloqui, ut in litteris. Scrive, il nepote del reverendissimo Farnese vien a nostri stipendi, partirà questa settimana, et vien ben in ordine. La peste va pur continuando eie. In questa malina in Collegio con li Cai di X fo asollo sier Nicolò Bernardo elconsier poter refudar andar oralor in campo al Capitanio zeneral, electo per il Conseio di X con la Zonla, atento la parie presa 1415 a di 4 Fevrer, et la parte presa 1374 a dì 19%arzo, et fo viceconsier in loco suo sier Polo Nani Cao di X et fo balotà 4 de sì et 2 di no, et fo conira il dover, perchè la parie di 1425 di Gran Conseio non exceptua alcun. Da poi disnar fo Pregadi, et letto le lettere so- 199 prascrilte, et lezandosi.'zonse una lettera di campo da Lambrà, del Proveditor zeneral, di 2, hore 2é. Come la cavalcata de inimici che scrisse hozi è reussita, che sono stali a Pavia et hanno tolto some 100 di farina, et quelle portate et sono in Milan,