599 V1DXXVI, SETTEMBRE. 600 questa terra, la qual tuffa concorre a quelle prediche. Si predica etiam in la chiesia grande per alcuni predicatori del Principe, videlicet il Fabro et uno francischano che predicorono etiam in Augusta ; ma hanno pochissimo concorso et sono sbelati. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et prima fo semplice et preseno relenir uno per sodo-milo, qual rupe il cullo a una putana, dicendo voler usar con lei a pazi pechora. Da poi chiamata dentro la Zonta con il Collegio, fono su corta lettera haula di campo. Di campo, vene lettere del procurator Pixa-ni et del proveditor Pexaro da Cremona, et Bergamo et di Oratori nostri da Mus, a dì 8, il sumano di le qual lettere scriverò. Da Udene, del Locotenente, di 10. Manda questo aviso: Copia di ur.o capitolo de una lettela mandata da Gorizia per domino Gasparo Laltieri a domino Francesco de Franceschinis cita-din et mercadante de Udene, data in Pe-tovia, loco a li confini de la Hongaria, qual è de uno episcopo ma sotto posta al principe Ferdinando, a dì 3 Scptcmbrio instante, mandata per ditto domino Francesco a domino Antonio de Laltieri de Lubiana, mercadante grossissimo et persona fide digna. Ilavemo caldissime nuove, come lo chan Turco ha rollo lo campo de Hongari et perso assai zenle del Turco, ma lo re de Hongaria è scampado in una barca longa a la volta di Buda. Che ldio babbi misericordia de nui poveri christiani; ma forte se mette da recavo le zente insieme per star conira de questi cani. Et questo scrive mio cusin missier Francesco Laltieri che 1' ha volesto andar in Ongaria et non ha podesto ; l’è tornado indrio; la lelera fo data in Petovia a di 3 Seplembrio 1526 instante, indrizataa doniino Antonio Laltieri. Goriziae die 9 Septembris 1526. Gasparo Laltieri. Ifent, dillo Locotonente scrive aspetta il ritorno del messo mandò il Proveditor di Cividal, el do soi corvati per saper certo questi successi di Hongaria. Di campo, del proveditor Pexaro, date a- 397 presso Cremona a dì 9, hore 22. Come, havendo comenzà a pagar li lanzinech et sguizari, si sono acquietati, et havendo paga li lanzinech, paga li sguizari, et uno thesorier del magnifico Vizardini è zonto qui, bisogna pagar li fanti italiani et reim-pir le compagnie, però che il Capilanio zeneral dice non voler dar arsallo nè bataia alcuna se prima non sono riempite. Scrive, si conlinua a lavorar al lavo-rier principialo et far Irinzee eie. A la porla per mezo San Luca, dove è il forzo di lo esercito alo-zato, si fa uno cavalier qual hanno cominziato, questa mallina spquenle sarà compito; dove si melerà do canoni di sopra per baler a quello de inimici, el la trinzea si lavora per andar solto a la muraia ; ma voi danari per far li fanti, però che di Romagna el altrove ne bavera prestissimo. Etiam si lavora il cavalier del castello qual vi alende il conte Pietro Honofrio. Hanno hora in campo da vaslalori 1000; quelli di Piasenza, di 200 dovea venir, zonse 119, et da Parma solum è venuti 30. Dicono venirà ancora da 50 in 60; ma questi voleno esser pagati perché non hanno danari da viver; et aziò non si partino li paga; el ha dato a quelli di Piasenza L. 160, el se li dà soldi 12 al zorno, che saria meglio li nostri guastatori qual li comuni li danno da soldi 30 fin lire 3 por uno, che mandando li danari cesteria manco. Scrive questa matina sono ussiti di Cremona homini con cesti per andar a ven-demar, acompagnali con alcuni cavalli et fanti, el da li nostri sono sia rebatuli dentro. Questi erano spagnoli et lodeschi el homeni di Cremona. Pur è restali fuora alcuni putì, et presi sono slà esaminati : dicono inimici volersi lezerir di le persone sono in la (erra di puti el quelli di anni 60 in suso, et che dicono li capitami haver messi et lettere che li dieno venir soccorso; el monstrano haver le lettere di Milan, Carpi et Mantoa, et che li dieno venir polvere di Mantoa, qual fu presa per li nostri ; et che voleno lenirsi. Hanno pan per mexi 3, for-mazi asai et carne salala ma pochissimo vino,- et fanno gaiarde reparation; et maxime da la banda 397* del castello conira li nostri hanno fallo do el tre repari; hanno poca polvere et dicono ne l’assalto fu dato per loro haver amazà da 100 fanti di nostri, videlicet quando amazono li Ire capitani a quello Irinzea, et di soi fo morti da 40 da le artel-larie del castello. Item, si mandi danari. Di campo, di Lambrà, del procurator Pi-xani di 9 hore 4. Come ricevete lettere di reclori di Bergamo del zonzer di do corrieri di Pranza