379 MDXXVI, AGOSTO. 380 et mente per la gola » che ’1 non dia haver dinar nissun ma et fa per far trazer quelli magnifici am-basadori «.me ne doglio grandemente, nè mancherò di far ogni bon officio in questa cosa, et se Dio me dà gralia habbi el Stato mio curn li favori de la Illustrissima Signoria, li toro il loco, et li darò lai punilion che sarà exemplo a lutti li altri, et se ’I farà danno alcuno a quelli magnifici ambasadori li farò reintegrar ». Item, scrive haver di campo, da Cremona, per triplicale persone venute questa sera da Cremona, videlicet del campo, dicono, che li nostri, che erano nel castello, hanno tolto la prima trinzea a quelli di la terra, et che l’era tino mo’ più di 500 fanti di nostri dentro, et havevano dissipato una compagnia di spagnoli, et che speravano non saria dimane mezodì che haveranno la terra. Et che questa notte li nostri dieno far una grande bateria. Di sier Marco Antonio Venier el dotor, va orafor in Anglia, date . ... a dì ... . Come, havendoli il signor Duca scritto una lettera da Cremaci parse andar a farli reverentia. Et cussi andato da soa excellenlia, fo arcolto amorevolmente. Et scrive colloquii hauti insieme. 247 Di Bergamo, di sier Bolo Valaresso podestà et sier Vicenzo Trun capitanio, di 11. Mandano questa relatione qui soltoscrilla. Refferisse Filippo mandalo per el magnifico Capitanio di Bergamo con lettere del clarissimo domino Marco Antonio Venier dotor oralor, qual si alrova a Brexa, con ordine andasse in Valtolina et de poi a Coyra per haver il salvoconduto per soa magnificentia. Dice esser stato a Coyra de dove parti Mercore mattina alli 8, perchè havendo lui lettere del prefato clarissimo orator a quelli signori grisoni che gli dimandava il salvocondutlo per poter passar al suo camino, feceno consiglio et leseno le lettere, le qual lette le restiluiteno, digandoli che non gli accadeva salvocondutlo, che sua magnificentia poteva andar ad ogni suo beneplacito, et se pur lo voleva bisognava aspettar la dieta, tanto vuol dir il suo gran consiglio, che si dovea far a Zante. Et il podestà di Coyra mandò il ditto Filippo con uno suo a Zante a monslrar la continentia de le lettere prefate a quelli signori. Quelli disseno il medesimo, che era necessario aspelar la dieta volendo salvo condulto. Che la dieta si dovea principiar dimane, eh’ è alli 12 et dureria tre giorni continui, rispello che aspeclavano di hora in bora un messo de P Imperatore che veniva a dimandar il passo per Valtollina et altre terre de grisoni, et tutti dicevano che recusando ad darlo Io volevano per forza, perchè venivano molto polenti, et il passo che volevano lo rechiedevano per Valtolina et altre terre de grisoni. Che ha parlato con uno ne-pote del capitanio Tegen per haver caminato 4 miglia insieme in Val Bragaglia, qual li ha dillo che l’Imperator offeriva alli signori sui grisoni, se contentavano conciederli il libero transito, che po-tesseno andar exempti per tulio il suo paese, et gli volea donar il castello de Mus et le Ire plebe et oltra pagar le spese che haveano fatte per haver Chiavenna, el dargli quel soldo volevano, offerendosi etiam satisfarli de li danari sono creditori del Christianissimo re; et la dieta si facea princi- 247* palmenle per questo eflfello. Li disse etiam che il Christianissimo re havea richiesto alli signori grisoni 5000 fanti, et loro gli haveano risposto che voleano il servito che avanzavano, et che poi serviriano'Soa Maestà. Che monsignor de Grangis qual si atrova a Coyra ha dillo ad esso Filippo relator, che circa il salvocondutlo rechiedea il eia* rissimo orator era superfluo, perché potea andar sicuro per terre de grisoni, et di ciò ne scriveva ad soa magnificentia. Che ha visto a Coyra doi bandiere de sguizari,et se diceva che ne venivano de li altri, le qual due bandiere se inviavano a questa volta. Che molto se parlava della venuta di lanzchenech per la Val de Sorselo et Valtolina perchè se diceva che erano a li confini de terren de grisoni. Che se dicea che lo Arciduca havea sedata la differenlia tra gentilhomini et villani, et però veneriano tanto più potenti al soccorso de Milano. Che ha parlalo con uno che vien di Pranza et va a Roma, qual dice haver visto le gente francese che marchiavano alla volta de Italia. Da poi disnar, fo Collegio del Serenissimo, Con- 248 sieri el Cai di X, per provar li, zentilhomeni imposti et incolpadi esser bastardi, el in loco di sier Luca Trun amalato introe sier Francesco da Pexaro consier da basso, et provono sier Marco Antonio, sier Troylo, sier Polo Querini qu. sier Zuan Nadal, et cazete sier Piero Trivixan qu. sier Jacomo Antonio di sier Baldissera, zoè preso che’l sia bastardo et non possi venir a Conseio. El li Savii steteno a consultar zerca quello se dia far a non passar di Pregadi, et par li Savii vo-leno metter parte doman che tutti possano offerir. Di Crema, fo lettere del Podestà et capitanio, di 12, hore 11. Bora è venuto domino Pietro Antonio di Conti dal signor duca di Milano suo patrone, et riporla che alli 2 a hore 22 partite di