145 MDXXVI, LUGLIO. 146 89 Die 16 Julii 1526. In liogaiis. Ser Dominicus Trevisano eques, procu-rator, Ser Paulus Capello eques, procurator, Ser Georgius Cornelio eques,procurator, Ser Aloysius Pisanus, procurator, Sapientes Consilii. Ser Zacarias Bembo, Ser Benedictus Delphino, Ser Franciscus Mauroceno, Sapientes terrae firmae. Essendo necessario non mancar di continuar in far provision de danari per li urgenti bisogni del Stato nostro ; L’anderà parte, che per scurlinio di questo Conseglio et 4 man di electione elezer se debano cum imprestedo de danari unoAvogador di comun in loco di sier Marco Antonio Venier riottor electo ambassador al serenissimo re di Anglia, Podestà et capitanio a Ruigo, Camerlengo et castelan a Veia, Conte a Curzola, Capitanio a Raspo, Castellari del Scoio di Napoli di Romania, Podestà in Are, et uno Patron a l’Arsenal. La restituzion veramente de li danari che impresterano li elecli sia fatta del dazio di la imbotadura di Treviso in anni 6, nel modo et forma che fu preso in questo Conseglio a di 6 de l’instante de altri rezimenti et oflìci, nel che se habbia relation a quanto allora fu preso. Quello veramente che si extraserà di tal imprestedo, non sia speso in altro che nelli bisogni di lo exercito nostro et gente deputale alla custodia del Friul. Et la presente parte non se intenda presa, se la non sarà posta e presa nel nostro Mazor Conseio. f De parte 137 De non 36 Non sincere 3 Die 17 dicto. In Ma.ori Consilio. Posita fuit per Consiliarios et Capita de Quadraginta suprascripta pars, et fuerunt. f De parte 1079 De non 190 Non sincere 4 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XIII. A dì 17 Marti. Fo il zorno di Santa Marina. 90l) 10 andai acompagnar sier Paudolfo Morexini, podestà di Padoa. Et il Serenissimo vestito di raso cremexin con manto di raso cremexin, et vesta di seda, et barela di raxo cremexin con il frixo d’oro, iusla il solilo, per tempo andoe con le cerimonie a Santa Marina a udir una messa picola con li oratori : Papa, Pranza, Anglia, Milan, Ferrara et Mantoa, però che quel di l’Imperador et di l’Archiduca, lieet siano invidati, non vien più con la Signoria. Portò la spada sier Bernardo Soranzo va ducila in Candia, vestito di veludo allo e basso cremexin. Fo suo compagno sier Jacotno Bragadin, vestito damaschili cre-mexin, et Zudexe di proprio sier Jacomo Soranzo in veludo negro. Erano solum do Procuratori, sier Alvise Pasqualigo et sier Andrea Gusoni, et poi li altri patrici eie. Et andati, tornono a la messa in chiexia di Sali Marco, et tuttavia seguile la pro-cession secondo il consueto, qual si fa per lo recuperar di Padoa del 1509, Et hessendo venute lettere di Roma di 11, 12, 13 et 14, di Napoli, di.. ., di campo di 15, hore 2, 11 Savii si reduseno a lezerle, perchè erano de importanza. Etiam di Bergamo, Crema, Verona et Udene, et sier Nicolò Bernardo el Consier si levò di chiexia et andò in Collegio da li Savii ad aldir le lettere, et fo terminato far poi Conseio di Pre-gadi per far li Savii di Zonta. Et compilo la messa, il Serenissimo con la Signoria si reduse in palazzo con li Savii a compir di lezer le lettere. Fu terminato non far hozi scurlinio, ma voxe per do man a Gran Conseio, qual era zà slà sonalo per luor licenlia di far li Savii di Zonta, et poi restar Pregadi Di Boma adunca fo lettere di 11, 12, 13 et là di V Orator nostro. 11 sumario dirò qui sotto, zoè qui avanti, aldite le haverò. Di campo, del provedi tor generai Pexaro di 91 * 15, hore 2 di notte, date a Marignan. Le qual lettere gionseno hessendo la Signoria jn chiesia tornata da Santa Marina. Come non si potendo lenir mollo il castello, havendo consultato, era sta deliberalo che gionti siano in campo lutti li sgui-zari nostri, quali tien saranno a dì 17 zonti al numero de 6000, con il nome del Spirito Santo levarsi et andar verso Milan et dar lo arsallo per veder di soccorer il castello, et lo faranno da tre bande, zoè porta Comasena, dal Porton, che è porta (1) La carta 89* è bianca. (8) Le carte 90 * e 91 sono bianche. 10