743 stava sia sta rotto (sic) nè scrìa persi tanti valenti ho-meni ; ma la invidia li ha fatti precipitar volendo l’honor per loro. Persone da conto sono morti lì infrascritti : lo vescovo de Pervia, conte Mathia de Slugna, Dranfi Janus, lo Colo del Campono. Fra hozi in doman se die esser iterum fato zornada. Pregamo Dio la mandi miora de la prima ; quello sarà darovì aviso. In Segna a dì 22 Setembrio 1526. Sottoscrìtta : Francesco Ghabia, Lettera del capitanio di Novi al Proveditor di Veia. Magnifico missier Provedador.mazorhonorando. Io ho receputo una vostra, la qual havemo intesa per Andrea ofìcial vostro. Pertanto ve voria 48C* scrìver miglior nuove, ma non posso, salvo che è pia-xcsto a POnnipotente Idio. Ve aviso prima, lo Re è morto siando ferito et anegato in cl Danubio ; lo fratello del vayvodarArdeschi è morto; Sepes Juray 6 morto ; Morì Parial è morto ; Nadispan è morto, Peruzi bìschop è morto, Perin Gabriel, conte Ma thio de Slognio, Francpan, Tacili Janos, Champavo signor granilo di todeschi ; et hanno fatto d’ arme in uno loco che se chiama infra Drava et Danubio, in uno campo che se chiama Mocharzo, et stailo el Gran turco et il Re in uno campo si chiama Ossìco ; et non è restado de tutta la zente del Re salvo *2000 cavalli lizieri, et 8000 cavalli d’arme, et hanno perso tulio cl tesoro,che se stima uno gran numero di gran valuta. Et se stima che fin a bora sia sotto Rodoa, et in la forteza de Bodoa non è salvo 60 drobarti in Bodoa. Nisun se stima che habbia fin hora Bodoa. Et fo fallo ilfatlod’arme, zoè se afron-torno lo Re cum el Gran turco in Tricoldi la veglia de san Zuan Degolado; et se dice non voi andar questa invernata in suo paese, et voi andar de longo alla volta de Vienna, et che voi trovar el principe de Austria, et che pensa de far gran cose conira li cristiani. El ha rotto lutti li (barche?) che havea sul Danubio aziò che la sua zente non scampi, che seguita el dillo Gran turco. Et se achaderà qualche altra nuova, ve avisarò; non altro etc. Sottoscrìtta : Pre Zuan Capitanio a Novi. 744 Copia et sumario di una lettera di sier Alvise 487 d'Armer proveditor da Mar, data in galia in Portofìn a dì ... . Septembrio 1526, scrita a sier Jacomo suo fiol, et ricevuta a dì 27 ditto. Come beri, per via dì Roma, scrissi quanto occorreva, et dissi che per le nostre galie 8 che fo mandà a la volta di Corsicha, haveano prexo 12 nave et gaiioni, et duo nave grosse di bolle 2000 P una, l’altra di 1500 di zenovesi et co& ì formenli; et per nui de qui da Portofìn prexe 4, et per avanti sopra Piombili nave 2, che sono fin hora numero 18, et le galie 8 non sono ancora zonte, et le havemo mandà a chiamar. Potria esser che ancora ne avesseno prexo qualche altro navilio; zonte le saranno, quanto si haverà darà avìxo. Questo è slato uno bel tratto, et bellissimo bulino. Io fui causa di mandar le dille galie per il mio aricordo. Herì fos-semo insieme con cl magnifico capitanio Navaro sopra Zenova, dove fu parlalo fra nui zi rca a queste nave sono slà prexe, et fu concluso che le nave sono de qui in Porlofin siano condutte a Porlovenere, et poi sua signoria fin zorni 3 serà di qui et farasse conclusion del tulio El perchè l’avla bisogno di tornar a Savona per certo suo servicìo, è andato, el SÌ ha parlato con Sua Signoria per far questa ar-mada polente, che venendo l’armada di Spagna se possamo defender et offender, armar queste due nave grosse qual fo prese per le nostre galie, qual sono la Fresa el Lumelina ; le qual armale se con-zonzerà con quelle si armano a Marseìa per conto di la liga, el la spexa di armar tutte due dille nave serà ducali 250 al moxe. Et però scrive a la Signoria, voy contentar a la contrìbuzion del suo lerzo di la spexa. L’armada sì fa a Marseìa, il signor Capitanio dice haver mandà in dillo loco fra Bernardin con uno suo altro zenthilomo per solicilar, el dice serà presta ; per P allra scrisse, P havea mandà el Gobo, ma hora revoca et volse dir fra Bernardin. L’ambasator di Roma mi mandò hozi terzo zorno corone 300 dal sol per consigliarle al capitanio Navaro per il suo quarliron per il suo piato per la parie di la Signoria, et cussi heri fece la consigna-tion, et sì feze far di recever. In questa mattina, il Serenissimo con la Signoria, 488') Avogadori, Cai di X, sier Francesco Valier censor, (1) La carta 487* è bianca. MDXXVI, SETTEMBRE.