713 MDXXVI, SETTEMBRE. 714 el signor Vitello, et va in posta con cavalli 200 lizieri. Et il marchese di Saluzo è partito da Piasenza per venir in campo, et per lettere haute da Caxal Pu-sterlengo, Marti sarà qui; qualzonto, il magnifico Vi-zardini voi levar 3000 di questi sguizari, 2000 fanti italiani per condurli a Roma, et dice si’l Papa sarà inlrato in castello voi levar tulle altre zenle. Et dicendoli lui Procurator è un gran molto a levar ditte zenle, lui andò in colera perchè dimostra molto 469* pasionato del caso seguito in Roma. Et lui Procurator continuando non si doveria abandonar la impresa, esso Vizardini disse il Papa non poi più spender, et fino bora fiorentini hanno dato li danari si ha spexo qui in campo, et non vorano più dar danari perchè il Papa li mandò a dir spendesseno loro prima che poi Soa Santità spenderia. Hor tandem concluse et promesse voler scriver a Roma, et disse a Bologna per lettere di 19 erano preparati scudi 20 milia per qui; dubita non se li potrà più haver, el de grisolii non voi aldir parola per adesso, dicendo la illustrissima Signoria spenda lei adesso. El conte Guido Rangon disse haver nova il duca di Ferrara feva zente, et scrive è.slà parlato levando il campo di qui venir a Marignan o Cassini et li star. Scrive se li mandi danari, et come havia parlato col Vizardini di 20 milia scudi mandali da Lion a Roma, chi1 li facesse venir in campo per pagar li sguizari. Disse leniva fosseno stà inviali da Lione a Saona el de lì per mar mandarli a Roma, perchè per terra non erano securi, et trarli si era tropo gran spesa. Item, manda una lettera del marchexe di Saluzo; il summario di la ditta è questo : Del marchexe di Salmo, scrìta al Fizar-dini locotenente pontificio et al procurator Pi-xani, data a dì 22 a. Castel Pusterlengo. Come era zonlo li Antonio Zulian nunlio di soe signorie per solicitar la soa venuta. Scrive, tuttavia si marcia avanti, et Marti saremo in campo. Scrive b;.ver lettere di le nave prese da le armale con assà for-menti, tra le qual sono 4 grosse, et che uno bre-gantin che con tempesta mirò in Zenoa, veniva di Spagna con 100 milia scudi, che olirà li primi 100 milia fono mandati per lettere. Scrive erano zonti a Marseia 3000 guasconi per montar sopra l’arrna-da,dicendo saria slà bon che lui Marchese fusse andato a la impresa di Zenoa. 470 Ravendo lo illustrissimo signor duca di Urbino capitanio generale de la Illustrissima Signoria di Venetia, el il clarissimo missier Pietro de cha da Pexaro generale Provveditore de la prefala Sere- nissima Signoria domandato per nome de la santa Liga alli signori capitanei et gente di guerra che sono in Cremona gli debano render la dieta città per essa sanla Liga, hanno essi signori capitami et gente in lo apunctamento et accordo de la restituzione de essa cita, dimandati li infrascritti capitoli, et prima : Che essi signori capilanio et gente de guerra liberamente si rendano et promettano dar la dieta città per tulio il presente mese de Seplembrio in mano de li prefali illustrissimo signor Duca, et clarissimo Provedilor, per nome de la Santa Lega. Item, dicli signori capitani et gente promellano non torre de dieta città nè levare roba alcuna de qual sorte sia, salvo le robe loro proprie, el se ha-vessino debito alcuno, se li habbino a satisfar o non, se ne stia a iudicio et arbilrio de li prefati signori Duca et clarissimo Provedilor. Item. dicli signori capilanii el genie debbano lassar le artegliarie et lulte le munilione et inslru-menti bellici in dieta città, reservali quelli da mane. Itemv lutti li prefali signori capilanii et gente de guerra si obbligano el promettono dar dodici obstagii de tulle le nationi alli prefali illustrissimo signor Duca et clarissimo Provedilor a loro eleclio-ne, per observantia de questa capitulalione, cum iuramento de essi signori capitani et gente che se trovano in dieta citlà. Item, che immediale saranno soloscripli li presenti capitoli da li prefali illustrissimo signor Duca et clarissimo Provedilor, et per la parte de essi signori capitani el gente da luti li capitani da piedi et da cavallo de ogni nalione se habbino a dar li ostagii come è diclo de sopra, el a quell’ bora se habbino a levar le offese da I’ una et 1’ altra parte ; el sia in facullà de li prefali signor Duca el clarissimo Provedilor di mandar doi zeiitilhomeni a star residenti in Cremona lino dicli signori capitani et gente li staranno dentro, li quali haranoo a proveder che non se lavori de sorte alcuna né per offendere, nè per difendere, et insieme cum li loro ma-gistri de campo habbino a proveder non si faccia violcntia ad alcuno de dieta città, nè in li beni nè persone loro. Et li prefali illustrissimo signor Duca el clarissimo Provedilor, li promelteno darli ampio et francho salvoconduto, et compagni convenienti alli bisogni loro per andar in Alemagna, et volendo le gente d’arme, cavalli legieri o pedoni andar nel reame de Napoli, li prefati signor Duca et clarissimo Provedilor li promelteno che’l Locotenente ge-