249 sopradetti ancora habbia loco in beneficio de li in-frascripti et loro servitori, ancor non siano stati, nè stiano in castello predetto, quali sono questi, vide-licei : Il cavalier Biglia. Missier Camillo Gilino. Missier Jacomo Banisio. Il cavalier Landriano. Missier Jacomo Pizinardo. Missier Francesco Taberna. Missier Zuan Antonio da Preda. Missier Carlo da la Tela. Missier Erasmo Ritio. Missier Juliano Piscina. Missier Silvestrin Bonsignor. Che’l predetto signor duca Francesco doni in poter del signor protonotario Caraciolo subito missier Joan Angelo Ritio et il Politiano sui secretari, ad effetto che li possi esaminar circa il caso imputato ad esso signor duca Francesco, secondo la commission sopra ciò esso signor protonotario tienda la predella Maestà. Quali secretari subito che saranno examinati saranno relaxnti et mandali securamente dove Sua Escellentia starà o dove essa vorà. Et più che’l predetto signor duca Francesco relaxa al predetto signor duca di Borbone il vescovo di Alexandria, pagando prima quello di che è debitor de le spese cossi del castello de Milano, come in Cremona. Che ’1 predetto signor Duca dona al signor Sforzin Castelnovo del tortonese, cum ogni sua iurisditione et pertinentia, che de praesenti sia messo in possesso. Che non essendo messo il credito de missier Paulo da Cassate in la summa de li 50 mila scudi che furono assignati per pagar li crediti, quali sono contra la camera, se li admetterà. Che missier Brunoro de Preda, missier Vicenzo de la Tela et missier Silvestrin Bonsignor, siano restituiti a la tenuta et possession de li beni et ragione in le qual erano actualmente et cum effetto al tempo che ’1 predetto signor duca Francesco vene in Stado, lassando però essi quello che in recompensa havessero hauto dal predetto signor duca Francesco. 16] Che li presenti capitoli siano registrati all’ officio di Panigarolli, adciò che quelli che ne harano de bisogno se ne possano valer, et che a l’extratlo d’ essi per doi autentici notarii si dii piena fede. 250 Di Alvise Sabadin secretano, date a Coy• 1621) ra, a dì 19 Luio. Come havia hauto lettere da Lucerna di domino Chapino. Scrive haver hauto dal zeneral di Normandia 25 mila franchi et il suo las-soe da Lunardo Spina 10 milia, siché restava haver 3000, aconto di 40 mila per la prima paga. Item, quel capitanio Gasparo con li fanti è a Belinzona, et vien in campo et uno altro nominato Francesco.... Scrive del zonzer lì uno zentilhomo mandalo di campo nostro, nominalo Cristoforo di Marcheti di Parma a solicilar a domino Chapino il Sulmano et lui Sabadin la mission di sguizari fatti. Scrive hozi li oratori del re Chrislianissimo è stati in la dieta a sollicitar la risposta di darli 6000 fanti secundo la capitulation, rimesso a risponderli a una altra dieta si farà Mercore a 8 zorni, et li hanno dimanda in aiuto di la liga e di fiozi di ditti cantoni presoni in man dell’imperatore. Scrive il capitanio Tegine è qui, voria tuor soldo so fiol, et il Sulman non li par per haver fatto mal officio eie., unde il capitanio Gasparo è aviato ; et altre parlicularilà. Del ditto dì 20. Come zà è stà fatti senza voler di cantoni 2000 fanti et pagati, et che uno can-ton, qual è Berna, voi venir, il resto spera di ha-verli. Il qual capitanio di Berna venirà con 400 fanti con avantazo 20 per 100, et il capilanio ducali 200, sichè vien a raxon di 43 per 100, sichè non si ha potuto far di meno. Scrive il Sulmano averli monslrà lettere del re Christianissimo, li scrive mandi uno a la dieta a Spira a iustificar Soa Maestà la causa non ha ateso a l’acordo fatto con Cesare. Et che il Papa et la Signoria ne mandi do altri per questo effeclo. Beri partì li do capelanei, vidélicet Gasparo Gii et Francesco Sicch con 3300 fanti per Belinzona, etcalerano in bergamasca. Di la dieta nulla è stà concluso. Manda una risposta prima data per la dieta a li oratori francesi, videlicet voleno dal Re il resto vechio, poi risponderano a le proposition nove fattoli eie. Item scrive non ha danari et ricomanda la sua fameia. Di Pranza, del secretano Rosso, date a Ru-port a dì 7 Luio, più veehie di le altre, haute per via del Sabadin da Coyra. Come, da poi le sue bave lettere dal proveditor zeneral Pexaro con l’aviso di moli seguiti in Milano conira spagnoli, et però sofficità le zente di questa Maestà et li svizari vengino presto, unde l’orator pontificio et lui secretano cavalcono a trovar il Re fuora, lige 4 lun-tan, era a caza, et li cotnunicono quanto havia, so- 162* (1) La carta 161 * è bianca. MDXXVI, LUGLIO.