685 MDXXVI, SETTEMBRE. 686 tulio quclo sono el zerlo, ina quello si sà scrivo, et di zorno in-zorno aspelemo le galie tornino et iterasse aviso del tutto ; i qual soracomiti meritano grande laude et per tuo aviso io son sta causa di questo ben. Nui de qui in questo porto ne habbiamo preso 4 le qual passavano ad una ad una per intrar in Ze-nova, le qual discoperte in più zorni sempre liave-mo manda di le galie che de qui se alrovamo el magnifico Doria et io, perchè nui tegnimo le nostre guardie sopra li monti, el li brigantini subito discoperti mandavamo le galie, sichè per le galie sono sta prese in tulio nave 18. Computi quelle prese el capilanio Navaro, che fo avanti se conzonzessemo insieme, che forono 10, sono in tulio numero 3U; le qual nave parte sono zonte de qui et parte a Por-tovenere et parte a Ligorne, sichè poi esser Ira tutte queste nave fermento stera da DO milia in 100 ini-lia, et computa le nave sono il danno a zenovesi et altri più di ducali 1*20 milia ; et etiam cui havesse voluto dar il guasto sopra la terra di Zenova che hanno le sue caxe et zardiui bellissimi, et al uno iudicio non ho vislo più belli luogi, i qual con lazi-lilà si hariano ruinati et sana sta danno più di ducati 100 milia ; ma perchè quelli luogi sono di tulle doe le parie, zoè Adorni che governano, che sono la parte spagnola, et Fregosi l’altra, non si sapendo qual i era di 1’ uno et qual di 1’ altro, non si ha fatto danno alcuno. A questi zorni sono mirati in Ze-noa fallii 300, de li qual ne sono 50 spagnoli, i altri italiani, et di ogni altra sorte, et dicono aspeclar de li altri. L’è intralo in Zenova el Martiuengo (ladini) . qual era in Rodi,qual ha dato principio a fortificarla, el faceva basiioni et repari con ogni prestezza, et hanno bulado doi basilischi et uuo canon el qual per avanti havevano rotto trazendoa nui; et per far questo effeclo hanno rollo assai campane di la terra. El armano nave 10 fra galloni et nave, ancora die non habbino grande comodità di zente, ma pur le armano, el hanno 6 galie et dicono volerle lenir in ordine per aspeclar l’arinada ili Spagna per acom-pagnarse con quella e far grande armata, et lanlo più se confortano che campo da terra i non vedeno che vengi a Zenova per conto di la liga, et non hanno paura perché da mar solamente non dubitano di perder, ma venendo i dubitano assai ; 1’ hanno manda fuora le boche desulele, et dicono che soldati alozano ne le caxe a descrilione; et poleno esser da 400 fanti dentro. El nostro Capilanio è stalo questi zorni a Savona, zoè el conle Piero Navaro, per esser slà tempi fortunevoli, et non se ha pos- siilo star sopra le spiaze ; et nui de qui in questo Porlolin per siinel lempi. Hozi speramo se conzon-zerà insieme ; i qual tempi hanno durato zorni 8, sichè nè I’ uno nè l’altro ho possuto parlar, nè manco se havemo possuto salvar tulli in uno Iodio, <‘t tanto più che essendo questo el passo de le nave dovesseno mirar in Zenova, bisognava star qui. Venendo sua signoria de qui, hozi saremo insieme et se delibererà quello che dia esser sì di questi fermenti come di le altre cosse. Con questi lempi calivi di note inlrò in Zenova, uuo galion picolo di stara 1000, che non se ha possulo deveilar per la fortuna granile è stala ; et da poi siamo in queste bande non sono intralo allro navilio in Zenova che questo solo. Ben è vero che avanli nui zo. zessemo de qui I’ era intralo tre gaiioni piccoli che polriano haver fra lutti 4 slara 6000 formenlo. Questo è quanto sono inlralo in Zenova, di tanta quantità doveva andar dentro di Zenova. Il formenlo vai lire 8 V* in 9, ina da qui avanli valerà mollo più ; patiscono etiam de vini. Parlando a questi zorni con el magniDco capilanio Navaro, me disse come l’armada da Marseia di Pranza si solicilava, et haveva mandà el Gobo patron di una galia solil fin a Marseia per solicilar; la qual venendo de qui avanti de la spagnola sarà molto a preposito. Imperò ho scritto al secrelario 453 in Pranza soliciti la Maestà di Pranza a la expedi-tiou di la ditta armala ; et essendo presta si potrà sperar di ben. Ilo scritto a la Signoria del tulio, et che saria ben cresca l’armala sua di 6 over 8 bastarde, che sera mollo a proposilo, el sarà meio che 25 galle sotil, et farà più frullo, perchè le sono in tanta repulalion quanto si poi. Da poi disnar, fo Pregadi, per li frali et per la terra, el reduto, domino Petro di Oxonicha dolor avocato di frati parloe tre mezaruole alle, mostrando li confini messe sier Gasparo Malipiero e compagni del 1519 non è posli ¡ustamente. Item, che la villa di Cona è messa dove la dia esser eie. Li rispose domino Francesco Filetto dotor avocalo di la Signoria Ire mezaruole el ben, ma fu brieve ; ha lengua molto veloce. Et in questo rnezo veneno lettere di Roma di grandissima imporlanlia, qual il Serenissimo le lexè e io intesi, ma per non disturbar la expedilion’di la maleria non fo dillo allro. Et compito di parlar,mandato le parte fuora, et ( 1 ) La carta 453* è bianca