265 MDXXVI, LUGLIO. 266 ral Pexaro, di 27, hore 2 di notte. Come hozi, i eia poi le sue scritte è stalo col signor Capitanio, et andando in camino trovò il signor Duca, qual veniva a trovar lui Proveditor, el qual li disse voleva venir al suo alozamento per dirli alcune cosse et non parlarli in strada, et lui Proveditor recusando dicendoli vegneria lui con sua Excellentia, mai volse, el si aviò avanti, linde lui Proveditor convene venirli driedo, et zonti cussi a cavallo si partono insieme. Soa Excellentia disse di la ubligation l’havea a questo excellentissimo Dominio, et era terminato viver et morir servitor di questo Stado, con altre parole ut in litteris, sichè lo trovò meglio disposto che heri a restar in campo. Lui Proveditor li corrispose verba prò verbis, et Soa Excellentia si parti, et poi esso Proveditor andò dal signor Capitanio, et parlato di le cose di la guerra, et cusi da-mattina si delibererà fra pochi dì tuor F impresa di Cremona, acciò sia più secreta. Et il duca di Mi-lan farà per la via del castello, et manderano parte * di le zente del campo et (orano arteliarie et moni-tion di Brexa, el la polvere è zà zonta a Brexa, qual sarà a proposito. Et 3300 sguizari fatti per domino Chapino per conto.del re Christianissimo dieno zonzer sui bergamasco, et sarano presto in campo. Scrive, hozi zonse qui monsignor di Beri orator del re Christianissimo, qual portò do lettere del Re, una al signor Capitanio l’altra a lui Proveditor, et è venuto per star qui apresso noi. Ha exposto il Christianissimo re non è per mancar a beneficio de la impresa et a far le provision et li danari per far. Li sguizari erano zonti a Berna el le zente d’arme marchiavano di qua da’ monti con il marchese di Saluzo. Et che Soa Maestà romperà a Cesare in la Fiandra, ma aspectava il re Anglico si scoprisse et intrasse in la liga. Scrive, da poi parloe con il signor Capitanio zerca dar danari al duca de Milan; qual laudò fosse servilo, havendone gran bisogno. Et del messo fo mandato in Saluzo a solici-tar le zente, hanno hauto una lettera del 22, data a Ravello, qual manda la copia inclusa. Scrive al Ca-pilanio zeneral, bassi da Milano che li lanzineeh erano in Pavia sono levati et vien verso Milan. Et che a Milan inimici fortificano, dove li è gran carestia et hanno assetala l’artellaria sopra le mura. Scrive, il signor Duca ha mandato il signor Sforzin a Milano per veder se quelli signori voleno che li spagnoli sono in Como si lievino et farli consegnar ditta città iusta la capitulatione, et par Soa Excellentia voy mandar le bagaie 5 mia afiresso Como et li soi ca-riazi, et Soa Excellentia partirà poi doman. Di Ravello, di Hoblico, di 22, al signor Capitanio zeneral. Come era zonlo lì, terra di Saluzo, et visitò la signora Marchesana qual li fè bona ciera, et li disse suo fiol veniva in posta et cussi la zente, et havia di qui et intorno da 3000 fanti et più che li intertiene fin la sua venula. Et li ha visti et sono bella zenle. Scrive qui ha trovato Marin Carazolo el 6 altri zentilhomeni neapolitani venuti di Spagna, erano col Viceré, et venuti qui con salvocondutto et vanno a Napoli. Si dubitano di passar, et si raccomandano a esso signor Capitanio, et hanno hauti scudi 10 per uno dal Viceré, et voleno aspeclar qui dilto marchese di Saluzo. Da Brexa, di sier Piero Mocenigo capita- 171 nio, di 28, vidi lettereparticular qual ha baule di campo con li infrascripti avisi. Et prima una lettera di Piero di Longena scrive cusì : Dominis rectoribus Brixiae. In questa hora è gionto qua in campo el capitanio Borias capitanio de 50 lanze francese, che ne avisa come in Aste sono gionte lanze 600 et 4000 venturieri. Et che domani sarà qui in el nostro campo sguizari 10 milia. El ducha de Milano è au-cora qui, et a le signorie vostre mi ricomando. Data in campo a Lambrà a dì 27 Luio 1526, hore 19. Piero Longena. Itern di Antonio da Castello. Questa per far intender a vostra signoria, come questa mattina la excellentia del Capilanio, el Vi-zardino, el ducha de Milano el signor Proveditore sono siati in conseio secreto circa a bore 3, et k cosa è tanto secreta che non se sa la resolutione. Vero é che quanto se poi comprendere, gli spagnoli non mancano di dar al Duca, come gli era promesso ne li capitoli ; ma la suma de li denari quali gli haveno promesso si stima metile. El Ducha ha mandato per certe sue robe qual haveva nel castello, et hale fatte condure a Monza per condurle a Como, et la sua persona partirà o doman o passà per andare alla volta de Como. Questo dì si é partilo di campo el capitanio de Mus cum alquanti fanti. Gli é stato mandato drieto due compagnie, benché se dica non se esser partito per fugire, ma per gelosia de Mus. A Lambrà a li 27 di Luio 1527. Antonio da Castello.