115 MDXXVI, LUGLIO. 116 grandissimo capitanio et di gran sapicntia. Dicono ancora che tengono di continuo a cadauna porla una compagnia, che sono porte nuove, et tengono a la vardia del castello bandiere 10, et che pono esser 200 per bandiera et anche manco. ggi) Copia di una lettera scritta per domino Battista da Martinengo, data a Bergamo a dì 11 Luio 1526, scritta a Zuan Maria di Nigri suo canzelier, in Venetia. De le nove de li campi non vi dirò altro, perchè le intendele cussi 11 come facciamo noi de qui ; ma vi dirò di le nostre. Sono drielo Ada genti de li inimici in tre lochi. Primo in Leco fanti 150 et certi cavalli. In Brivio più in giù cerca 20 fanti, et in Trezo cerca 100 fanti; et allo opposito de tutti havea de commission de questi signori rectori posti cerca 150 fanti de li nostri, de li quali ne erano zerca 40 allo incontro de Trezo. Ilavendo inteso che voleano buttare un porto per passare di qua, et se gli fece tagliar una collona che già haveano- piantato per tal effecto a la ripa de qua per attacargli la corda, et si stava continue in tirarsi de archibusi I’ un cim Y altro, benché quelli di Trezo molte volte tiravano falconeti perchè scoprivano tutto da la ripa fin a una teri-zola dove allogavano li mei, nominata Santo Ger-vaso, lontana da Trezo mezo tiro de balestra. Li inimici havendo fatto venire altri fanti da Leco et habuta spia del numero et star de li nostri, a li 9 del presente passorono di qua da due bande et assaltarono dicti nostri in quello loco aperto, et erano di essi nostri alquanti del paese che promettevano a li fanti da far cose grande et visti li inimici fuzinono. lassandoli soli, combatterono un pezo et non polendo resistere si salvorono al meglio che potere. Furono feriti 4, de li quali uno è periculoso, de li altri non haveranno male. Resiete morto un spagnolo. Et io intesa la cosa, ancor che fusse lardi, mandai fora 50 fanti al soccorso de li altri, quali si affirmorno come gli havea commesso ad un ponte sul Brevio, dicto ponte sanclo Victore apresso a Trezo duo miglia. Io poi heri malina per tempo andai con zerca 80 fanti alla volta de dicto ponte lontano dalla città nove miglia, con animo di passare ultra per vedere di attaccare li inimici, ma stando 11 ad ordinare dicti fauti et facendo distri- (1) La carta 88* è Manca. buire polvere alli archibusieri, intesi per due vie, per homeni che venivano da Vauri, come la sera manti erano intrati in Trezo cavalli lezieri cento venuti da Milano et che per la maggior parte erano passali di qua, perilchè non passai altramente, ma delti ordine a quella guardia del ponte, metendo 69* bone vedete per non esser dicto ponte loco sicuro, cómetendo al mio locoteneDte che lassai li che la sera se retirasse cum li compagni a Uso di solto loco assai sicuro et lontano da diclo ponte poco più de un miglio, e dove io me ne veni essendo già presso 15 bore. Et firmatomi su la strata a refrescarme et li cavalli che havea dreto da far collatione, et non havendo apena bevuto, si scopersero nanti noi che eravamo 5 cavalli, cavalli zerca 30 lontani mezo miglio, quali baluda la strada et non havendo altramente di me notitia, si misero a predare cavalle che erano in li campi, che certo se venivano alla volta mia : ancor che li cavalli haves-sero le briglie durava fatica ad reuscire dalle loro mani. Pur montato, cominciai a dar ordine cum quelli di quello loco et mandai dui de li cavalli mei verso essi inimici et uno altro a la volta de li fanti al ponte per fame passar parte et andar dreto al Brevio de là, et parte di qua fin a un certo guado, dove dicti cavalli erano passati de sopra dicto ponte due miglia. Ma dicti inimici aveduti et inteso da li lavoratori che erano per la campagna che li fanti nostri erano fori, solicitorno el lor ritorno, di sorte che cum la dieta preda passorono ditto guado prima che li mei potessero giongerli, ultra che havea-no ancor loro la sua guardia de fanti al diclo guado et a quella villa de Santo Gervasio, per il ehe non se gli potè far altro. Havendo poi inteso heri sera che altre fanlarie erano gionle a Trezo et che quelli si erano firmati a Santo Gervasio, per trovarsi qua in la città se non cerca 60 fanti de li mei, parse a questi signori rectori et anche a me de revocar quelli che havea lassà a Uso, et anche mandare per li altri che erano dreto Ada, quali tutti sono venuti hoggi, salvo 40 che sono da remetere a questa paga, che sono restati verso Leco a la guardia de li. Fu scritto al clarissimo signor Provedilor di mandar qualche cavalli qua. Havemo hoggi lettere da sua signoria che manda una compagnia di cor va li et ilCagnolocwm la sua compagnia. Vedemmo, piacendo a Dio, se nel giongere de essi prima che li inimici non habino notitia se poliamo dargli una strella, che come ne habbino notitia, non passeranno più Ada. Vi ho voluto scriver a longo come sii passato il tutto, per-» chè cussi è il vero,, et potreli dirlo dove accaderà