469 MDXXVI, AGOSTO. 470 lui in persona, et 2 gaiioni di cavalieri di Rodi ; si dubita non vadi a trovar il Coniarmi, siccome di Saragosa mi scrive Bortolomio di Corradi. Per Tu-nis paptì questi zorni un brigaotin etc. S’intende ogni ben di quel Re, et cim li arabi si é acordato • et pacifi.ee regna. Da Valenza è lettere di 10 del passato ; la corte pur stava in Granata et per Bur-gos partir dovea. Di tormenti in Valenza fanno le provision, et de qui ne va gran summa. Li mori di quel regno si erano rebellati et»fati forti in certa montagna, et haveano preso una hostia consacrala de quodam vico et ducati 10 milia voleva per ri-scalarlo, del ebe par lo spiritual non facevano dir 313’ messe nè sonar campane, nè far altro cullo divino, a causa perchè molti primati di quella cillà venivano condanati et facevano danni a christiani. Di ar-mada non si parlava perquesle parte. El Legato del Ponlefice era sta licentialo, et tutte gratie li havea latto sua Cesarea Maestà, tutte havea fallo suspen-der. Et a l’orator del Chrislianissimo era stà dato licenlia. Et scriveno, per il duca di Alba fu mi-nazato di darli bolle se ’1 non fusse sialo in presenta di Cesare ; il qual rispose da Cesare conosceva esser la iuslitia el non da lui che non lo conosceva. Li Boli del Re più del solito stavano ben guardati. È un certo rumor per via di Mesina et altre vie, da 14 galìe nostre esser pasate per Faro, cui dice 15. Da Civitavechia prima harete haulo. Per uno brigantino in 4 zorni hozi venulo da Sardegna, è nova esser a quella isola novissime zonto Sam-branchato con 4 galee et 3 barze ben a ordine ussite di Marseia, et haver preso tre fusle. Si pensa di altre nave, che è nova 16 galie et a numero di 40 vele utile si armava in Marseia, capilanio il conte Pietro Navaro. Lo illustrissimo Viceré partì alli 3 da Trapano, che se dubita non se incontrino, e de qui è sta comandata li baroni et tenuti al servitio militar a star in ordine al primo altro comandamento. Don Hugo di Moncada si atrova fuor di Roma, et spero le cose si aconzerà. È stà dillo il Pouteiìce trattava acordo. Dio provedi. 314 Copia di una lettera da Coyra, del Grangis orator del re Christianissimo, data a Coyra a di 19 Avosto, drizata a li rectori di Bergamo. Illustrissimi Domini honorandissimi. Ho haulo lettere de vostre signorie, el zerca quello mi rechiedeno intender quello è risolto in questa dieta, li rispondo, che ben se li sia trovato oratori de Borbone et de don Forando, ehe pro-melevano a questi signori maria et montes, è concluso et fallo tutto quello ho voluto in beneficio di la santa liga, sì in non dar passo a li lanzinech nè gente a li inimici, come in darne a nui gente et altre cosse necessarie; come vostre signorie potranno vedere per i capitoli zerca ciò fatti et stabiliti, quali ho mandali al signor Provedilor generale. El olirà di questo, ho scoperto uno tratato che menava il capilanio Tegano di far 2000 fanti al ser-vilio di Barbone, et andar a pigliar li passi, et far passar li lanzichenech et condurli a Milano, et sono prqsi quelli che hanno porlato li danari, dui sui parenti dico di Tengano, et credo che a questa hora lui sia preso ; siché non bisogna più da dubitare di questi paesi, tanto per le bone provisione per me falle, come per haver scoperto dilto tratado. Però vostre signorie stiano aiegre, che poiché lanz-chinechi non polrano passare, dummodo li altri passi siano vardati spero ogni bene de l’ impresa nostra, et a vostre signorie mi aricomando. In Coyra, a 19 Avosto 1526. Sottoscritta : di vostre signorie Grangis. A tergo : A li rectori di Bergamo. A dì 25. La mattina vepe in Collegio sier Al- 315») vise Benelto venulo capilanio di Raspo, vestilo damaschili cremexin, in loco del qual andoe sier Filippo Donado, et referite ¡usta il salito, licei capitani di Raspo non è soliti referir in Collegio. Vene 1’ orator di Milan et parloe in materia di foraussili, et di le occorrenti di Cremona. Vene il Legato del Papa etiam sopra questi fo-raussiti eie. Et che ha inteso il Capilanio zeneral nostro si voi partir di campo per andarsi a medicar, et faria mal. Li fo dilto non sapevamo alcuna cosa. Poi si parlò su la guerra. Bel provedilor zeneral Pexaro, disotto Cremona, in campo, a di 23, hore 18. Avisa del zonzer li sguizari 1000 in campo et sono bella zente, et aspeda li 1000 fanti eie. Et manda alcune lettere intercepte, per le qual se intende quelli dentro dimandar soccorso, et che la impresa è disperata. (1) La carta 311* è bianca.