187 MDXXVI, LUGLIO. 188 119* 120 tello. Dice che Uno servitor de esso Longinet, qual veniva da Salzpurch, refferiva ut supra de le zente de nobili et liga de Svevia ; et che al ditto Longi-net erano zonte lettere che turchi erano fuora da 6000 cavalli a la volta de Cil. Et dice che heri ma-tina si partiteno da la Trevisa 50 fanti che andavano a la volta de Goritia, et se diceva ne doveva ve-gnir al numero de 100, et alcuni diceva 200, né dice haver visto altra zente per il viazo excepto li ditti 50 fanti, li quali dieese vengono da la banda de Salzpurch. Nec alia, din foelix fausteque valeat Magnifìcentia Vestra, cuius gratiae humiliter commcndamus. Venzoni, die 20 Julii 1526. Da Crema, del Podestà et capitanio, di 19 hore 14. Come, per uno frale di 1’ ordene di Sanlo Domenego zerman di messer Zuane de Lacize, partito Marti a dì. 17 da Milano, me è venulo a troAar hozi e mi ha referto, come in Milano de le zente cesaree se trovano da 7 in 8000 al più fanti tra spagnoli et taliani, et da 700 in 800 homini d’arme non troppo ben a cavallo, cavalli lizieri poco numero a iuditio suo, le qual zente cesaree stanno con grandissima timidità et paura et temono molto li nostri. Dice etiam che ’I ducila di Barbon é sta a parlamento con quelli del castello, ma non se ha potuto intender alcuna cosa; ma i milanesi tra loro parlano che’l castello sta molto mal de victuaria, et dubitano grandemente, che se non si dà soccorso, che’l Ducha non se acordi con cesarei. A dì 14, el marchexe del Vasto andò a la volta de Pavia por tuor le artella-rie erano 11 et condurle a Milano. El perchè si trovava quello zorno esser una grossa cavalcala nostra a quelle bande de Pavia, poco mancò non fusse preso esso Marchese, nè poleno condur nè moni-tion nè arlellarie in Milano. Ogni giorno li nostri hanno corso sotto Milan, mai li nimici sono ussiti. Me affirma dillo frate che in Milano de formento et vino ne è assai bon mercato, et che per haver tolto li nostri le acque, hanno principiato maxenar a man. La carne de vitello se vende 28 rnarchetti la libra, che sono unze 28 la lira de onze picole, zoè sotil, i polastri piccoli 24 et 25 soldi el par, li ovi 5 quatrini 1’ uno, le trule sono stà vendute uno scudo la lira: non però queste spese fanno spagnoli, ma milanesi, che convien far le spese a tulli li soldati, et loro comprano ditte robe. Scrive, el mio messo non è ancora ritornato da Milan, et ritornalo sarà, di quanto riportarà avisarà. Et il sopraditlo aviso non scrisse a la Signoria, ma in lettere private. Da Udenc, del Locotenente, di 21. Manda queste lettere : Magnifico et clarissimo signor nostro obser-vandissimo. Post debitam reverentiam et humillimam commendationem. Per alcuni capi de ponteri, riladini de Berfìn, zonti de qui, le zente de nobeli et de la liga de Svevia sono ancora sul territorio di Salzpurch, parte in Pinzeca, parte a Rostot, et parte sono andati a la volta de Salzpurch. De le zente veramente de ponteri non intendemo altro. Ulterius l’è zonto uno nostro citadin da Sunech de Carintia, Castel de Longinet, cum el qual slà uno suo fra- Soltoseritta : D. 7. sermli devotissimi Capitaneus et Comunitas ierrae Venzoni. Maghifiee etclarissime Domine. Post debitam commendationem. Heri sera zonse uno de nostri qual veniva da Villaco, qual dice come Marti passato a dì 17, ritrovandosi in Villaco, gionseno ivi 500 fanti, li quali intese esser de quelli che erano a soldo de genlilho-meni ; ma non puolè intender dove fossetto per andar. Questa matina è giolito uno lodesco di Alemagna, al qual dimandato che gente sia queste, dice haverle viste che sono 400 soldati che sono licen* tiali da zentilhomeni et vanno zercando recapilo. Pur questa malina havemo domandalo a uno somiere alemano, che vieti de la Stiria, se si fa in quelle bande qualche molo di guerra. Dice non farsi alcun moto, nè apparechiamento, el che de lì oltra non si parla di guerra, excepto che quelli del 120* Punì sono perseguitati, et non bisogna che vegnano nel paese. Altro per adesso non intendemo; ma noi aspettamo uno altro di nostri di bora in hora; che dia arivar di Alemagna, lo qual zonlo, subilo faremo intender a vostra signoria quanto con verità portará da novo ; a la qual infinitamente se racoman-damo. Glemonae, die 20 Julii 1526. Sottoscritta : Dominationis Vestrae deditissimi : Capitaneus et provisores terrae Glemonae.