□□□□□□□□ CONVERSANDO CON PROFUGHI ALBANESI Stamane, mentre passeggiavo per la piccola città di Viz-Bazar, proprio ai confini del Montenegro con l’Albania, fra le alte e nevose montagne ed il quieto lago di Scutari, mi sono imbattuto in un gruppo di profughi albanesi, qui di passaggio per recarsi verso i centri montenegrini, o anche in Bosnia ed in Erzegovina, nella speranza di trovare quiete e lavoro. Avendo già vissuto per qualche tempo in Albania, la mia più o meno esatta cognizione del luogo e dei continui avvenimenti che, a pochi chilometri di qui, si svolgono vertiginosamente mi ha fatto cogliere l’occasione per conoscere dalla fonte più direttamente informata quel che si dice e si pensa nei riguardi della altrettanto vecchia quanto rinascente questione albanese. Noi siamo, mi dicevano i profughi, nel numero di quelli albanesi che approvano l’attuale azione militare, spiegata dal governo nelle nostre regioni, e siamo anzi stati fra i primi a desiderarla allorché avvenne la pro- ci 31 □