607 MDXXVI, SETTEMBRE. 608 humiliter mi ricomando, et insieme lo padre mio et (radelli Sbrugli. Ex castro Ugolini, die 27 Julii, anno domini 1526. Solloscrilta : R. Sbrulio....... A tergo. Magnifico domino Auguslino Mula lo-cumtenenli patriae Foriiulii plurimum observando. * Carissimo cugnado. Se seli con li vostri sano io mi aiegro. Dei gratia io. son sano, ma sollicilo per non esser apresso vui ; et però cum brevi visitarvi. De le no-vilade bungaricale potreti cum lo magnifico Locole-nente comunicare. Ha il grande Turco grandissimo exercilo de più de 30 bassa; borirai ha passato il Danubio et molti passi ha preso, et ha già brusato più lochi, che niente li obsta ad andar a Buda. Lo Serenissimo re d’Ungaria ha grande exercilo non longe da Buda, et taliter è desialo il conte Chri-stoforo et anche el padre conte Bernardino. Li Bohemi s’aspelano al campo regio; per loro è andato lo episcopo Agríense. Salutate mie sorele et tuti di casa nomine meo. Dio ve guardi. Ex Ugulino die primo Augusti 1526. A tergo. Nobili domino Jo. Antonio Laurentia-no ex consortibus Faganece, fratri observandissimo Utini.’ Dapoi disnar fo ordinato far Pregadi per li frati et per la terra, et si prepari in sala d’oro apresso P audentia, el non più in gran Conseio ; etiam or-dinà per la terra per lezer lettere et far Conseio di X di poi. Et cussi reduto il Pregadi, domino Petro de Oxonica doctor avocato di frali di Sania Justina parloe, montalo sopra uno banco apresso il desegno. Fece óptima renga in favor di frali. Rebalendo a quello disse s¡er Marin Morexini che si sforzò metter in odio li frati, el iuslificò non haver fato loro aicun mancamento ; sichè fé bona renga et non compite. Da poi mandati tulli fuora, fo lelo le letere soprascritte, et queste do : Da Spira, di sier Carlo Contarmi orator, di 20, zonti hozi, più vechie di le altre. Come a dì 13 scrisse per via di Belzer. Dapoi è vose Grifoni hanno dalo il passo con voler passino 6000 fanti, di quali ne siano 3000 di essi Grisoni; et che'l capitanio Zorzi Frangsperg era zonlo, el andato de lì a farli; i quali questi voleno mandarli per Val di lagne et farli venir a Cividal. Non sa si potranno andar pi-r ditta via a Cividal; chi dice de sì, et chi di no. Questo Serenissimo fo dillo andava a Yspurch a una dieta; par non vadi. Ha hauto da Yspruch fiorini 25 milia per parie di quelli li hanno promesso dar il conia di Tiruol; tamen di qui non si fa alcuna motion di zente. In la dieta è sia terminato dar aiuto in Hongaria di fanti 10 milia, et con questo hanno expedilo quel orator; et si ha nova di Hongaria lutti do li exercili, videlicet quel del Turco, et quel di P Ilongaro esser vicini P uno di P altro uno mio italiano; ma li è il fiume di la Drava in mezo di loro. Scrive, è zonto qui il signor Federico di Brandiburg (radello del Conte Palalin, vien di Spagna, si dice per far questo Serenissimo fazi zente; ma vi è pochi danari, el pochi se ne Irova. Dice, il messo che mandò questo Principe è restalo in Spagna per non poter passar per la Franza ; et che lui passò per la Franza et ave salvoconduto dal Re, et da lui fo onorato con iuramenlo non porlasse alcuna lellera di PImperador. Dice che'l Dolfin era amatalo,qual era con la Rayna sorella di PImperador a Burgos ; el P altro era in corte di Cesare, pe-rochè li voi lenir separadi : tamen ha inleso el dillo porla ordine che questo Serenissimo sia fato Re di romani in quesla dieta. Questi non voi che lui ora-lor ensa di caxa nè alcun li parli, imo li fanno 403* molle insolentie con scriver in una bolega vicina dove P abita cose obrobriose conira P honor suo et di la Signoria nostra, melando polize su botege ; per tanto essendo passali mexi 34 eh’è in dilla le-galion, saria bora che ’I possi venir a repalrÌ3r, etiam per honor di la Signoria nostra, et non voler veder più la ruina soa. Da Udene, del Locotenente di 10, hore IO. Manda una lellera si ha hanla di Goricia, con queste nove qui sotto scritte: Capitolo cxemplato de una lettera di domino Francesco Lanieri citadin et mercadante de Petovta, adritta a domino Antonino1 de Lanterii, citadin de Lubiana, fatta in Pe-tovia a dì 3 setembrio 1526. Questa solum sera per avisarvi, come ieri sera tardi sono zonto a caxa del mio vazo; che non azo possuto mandar cossa alcuna ad effecto per li calivi el pessimi fati seguili in Ongaria, che missier Do-