609 MDXXVI, SETTEMBRE. 610 menedio habbia per sua santa misericordia compassione de nui poveri chrisliani, amen. Sono zonto Venerdì fin a uno miaro Libano a Baboza, donde azo scontrado de li nostri mercadanti deSerenin, li quali fuzendo con cari cargi de done et fantolini et bestiame per victurare contra qua suso (sic). De li qual bo inteso cbe li cani turchi havevano fato d’arme con le zente del Ile, et fracassato con 1’ artellaria lo suo campo de grandissima zente morta, et batudo in tuga tutto lo campo de 1’ Ongaro ; morto Io gran conte Paladino et Permio Peller et Bande Janus et Sezzi Tomaso. Lo He se ne andò, le barche del Turco drlo, et in quello fé’ notte cbe li cani turchi non hanno podesto sequilar la zente d’arme, zoè cavalli bzieri .... perchè se dize de non esser falto danno nisuno a le zente a cavallo. Anche se stima che li signori la notte se habbiano da recavo retirati insieme et farse forte. Et che a la volta de 404 Buda zonzeva árente zente a cavallo et a pede ; et se starà contra ditti cani, el non lassarano che se sparnezano in te ’1 paese a ruinar. Item, più se aspetta a ogni bora lo vayvoda de Transilvania con li doi valachi, vayvoda de Moldavia et quello de Hamos Cholfuz curri 70 milia persone. Debbeno zonzer etiam Morchraff Jurc et de Messeriz cum bohemi el cum marherli (?) tanto che cum lo aiuto de missier Domenedio faranno qualche conlrasto contra dilli cani. Per infina se darà altro aiuto, el lo nostro illustrissimo signor Duca, altramente sarà perso Cra-gna, Stayer, et Caranlan etAuslria. Et compito di lezer le ditte lettere, erano bore una dì nolte, fo licentià il Pregadi, et restò Conseio di X con la Zonta per trovar danari, et preseno luor ducali..... A dì 13. La malina fo lettere di Milan, del campo, venute heri sera; et di Cremona del campo, et di Udene con avisi di la rota data per il Turco a hongari; il sumario di le qual lettere scriverò di sotto. Vene 1’ orator di Milano........ Vene il Legato del Papa et ave audientia con li Cai di X. Di campo, sotto Cremona, del proveditor generai Pexaro, di 10, hore 4. Come ricevete nostre di 9, con la copia di una lettera scritta al proveditor Pisani in campo sotto Milan, zerca la impresa di Zenoa da esser consultala col Capilanio ¡cenerai, c<*i il qual hozi li parloe di questo. Soa I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XL1I. Excellenlia disse haver a cuor molto quella impresa; ma bisognava prima expedir questa; et havendo richiesto vastatori et danari per pagar le zente et remeler li fanti che mancano, le qual do cose non sla a lui,ma, havendole, spera olenir viloria, dicen- 404* do non li par di lasarla perchè saria la mina di la impresa, se non li sarà comandato per la Signoria nostra che’l si lievi. Adunca si mandi danari, perchè fino a dì 16 li bisqgna haver ducali 17 milia. Et per lettere haute di 9, si ha posto a camin ducali 5000, pertanto si mandi il resto di danari et le zente saranno preparate, et si potrà subito principiar. TJnde manda questo corier a posta aziò si fazi la provisione; et scrive zerca guastatori, ma di Friul el Trivisana non apareno alcun. Sguizari el lanzinech è pagati. Manderà uno conio ; il mensual non manda perchè bisogna il pagador Michiel continui a farlo per non intrigar le cose. Ha haulo etiam una lelera zerca il capilanio Michiel Gosmaier, laudandolo etc. ; el qual ha la fobre terzana con dolor di lesta per la mininconia prese quando la compagnia soa cridono : danari, danari, el per varir heri andò in sbara a Brexa in caxa del cava-lier da Marlinengo. Qual hessendo qui, vedendo lui Proveditor amarlo, lo inviloe andar a caxa sua ; el cussi è andato et è sta di gran suo contento ; al qual li ha scritto una lettera in conformità, et mandala la lettera ducal a li rectori aziò andando a visitarlo ge la lezino. ltem, per una altra lettera di 8 ha inteso, si voria intender chi è stati quelli ha mandalo polvere et salnitrii in Cremona che fo presi per nostri, per poter mandar tal aviso a Roma. Scrive, fo relenulo uno Zuan Andrea marangon, qual dal referendario di Cremona fo mandato a Viadana a comprar polvere, el portarle et datoli ducati 50 ; il qual portandole in una barca fu preso et apicato ; qual disse averla comprala da uno Vieimo da Carpi stà in Canedolo, amico del Varola eli’ è a Mantoa. Et da li do portava salnitro, che etiam fono apicati, el par Zuan Nicolò Pala vicino mandava polvere et salnitrii in la terra in certi fiaschi portali per villani ; et di questo mandar incluse il processo falò, ltem, scrive haver haulo lettere di Andrea Bosso di Franga di 24 del passato, zerca 495 metter le poste aziò le lettere vadino presto, unde ha mandalo uno Bernardello da Crema, et datoli ducali 50 aziò reconzi le dille poste. ltem, scrive, zerca polvere rechiesla per il Capilanio, zonli barili 200 a Verona ; el su questo scrive longo. ltem, scrive al numero inanellarli mandar da ducali 7000; per tanto se li mandi. 39