473 MDXXVt, AGOSTO. 474 2 Sier Nicolò Michiel el dolor fo capiamo a Bergamo, qu. sier Francesco .........12. 9 317 Di Pranza, di Andrea Rosso secretorio, date in Ambosa, a di 12 Avosto, hore 4. Come, ricevete nostre lettere di 28 del passato, con lettere interceple qual lui secretario le mandoe a trazer da Pontiers. Lauda il sccretario suo, qual de qui è tenuto per Dio. Da poi pranzo hozi fo dal Re con 1’ orator pontifìcio solicitando il mandar di le zente, di danari et di l’armata. Dicendo esso secretario, questo indu-sio si fa creder esser vero quello è sta dillo, che da Soa Maestà non si haverà altro che li danari di la prima paga, li qual però ancora non si ha hauti tutti ; le qual voxc ha levalo spagnoli, dicendoli la conlinentia di le nostre lettere. Soa Maestà scusò molto dicendo è per far il tutto et di più, et haver ordinato ogni cossa, siccome per le sue di 10 scrisse, et che non era per soportar che'l duca di Barbon avesse Milan. Et disse zerca sguizari, che non havendo voluto acceptar zerca li debiti vecchi la provision fatta a Liou di farli prometter franchi 50 milia, li ha manda contadi aziò li habbi, et che li cantoni è contenti non rimover li sguizari sono zà venuti in campo a servir Soa Maestà, et li lasse-rano star. Di l’armata, disse tenir al d^ presente la saria partita di Marseia. Dicendo piacerli che ’1 duca di Milan sia zonto in campo nostro, et è bon saper si ’1 voi entrar in la liga overo non, perchè non volendo, Maximian veria in Italia, al qual se li daria il S'ado di Milan. Item, di grisoni disse haver lettere del Grangis, quelli haver licentià li oratori di l’archiduca principe don Ferando, et non volerli dar il passo. Soa Maestà li disse etiam quello che zonto a caxa l’intese per nostre lettere che li fo date, come il castellati di Mus havea retenulo li nostri oratori andavano a Soa Maestà, dicendo haver hauto dispiacer e voi scriverli haver fallo cosa in dispiacer di la liga, e signanter di Soa Maestà, et li debbi relaxar, et vói mandar la lettera in campo a monsignor di Boria suo orator, qual lui la mandi per uno trombeta a Mus. Item, di denari disse si provederà, et il zeneral di Normandia ha hauto ordine di farli remetter, dicendo fin do bore andaria nel Conseio regio et parleria di questo. Et cussi a l’hora debita il nuntio pontifìcio et lui fono mandali a chiamar dal ditto Conseio, et andati, esso secretario nostro parloe, perchè il nuntio nulla ha- « via hauto di Roma, dicendoli ut supra. 11 Gran Canzellier rispose in consonantia di quanto li disse 317* il Re, et si ’1 Pontefice li concedeva il jubih'o et la decima, li danari si spenderla tutti a beneficio de l’impresa el si vederà quelo faria questa Maestà Item, di Anglia, che’l vien qui domino Zuan Joaehin, et si mandi li mandati a li secretari per poter eonzarquelli capitoli aziò l’entri in la liga. Et parlando di danari, fono in deferenza quando principiava il tempo di la conlribution, voleano da poi la retifìcatiou, hor poi hinc inde dieta fo concluso comenzi a di 15 Luio pasato. Poi disseno doman zonzeria il reverendo episcopo Biloniense orator anglico; se vederà quello el reporta. Scrive, quelli voriano spesso avisi di campo, et da molti dì lui noti ha nulla. Voriano ogni do zorni haver lettere, per poter consultar la impresa. Spazano questo messo fino a Lion con le lettere, et di li a Coyra al Grangis le mandino a Brexa. Il Re è parlilo con il Gran Maistro et Rubertet per andar a Tors a far il suo voto, poi tornerà qui. Scrive post scripta. Ave lettere del campo del proveditor Pexaro, di 3, con avisi mollo copiosi ; ha spazà uno suo con le ditte a Tors al Gran Maistro aziò le comunichi con la Maestà del Re, qual desidera molto saper. Di Anglia, di Gasparo Spinelli secretario, date a Londra, a, dì 3 Avosto. Come le nove vene per la via di Fiandra avisoe per le altre et mandoe la copia di la lettera di PArchiduca scrivea a madama Margarita; ma vedendo non venir altro tien sia false. Diman dia zonzer qui l’abate Unigo de Mendoza, qual vien per (raltar con questa Maestà di quanto l’Imperador li è debitor, et firmar l’ami-citia con la caxa di Bergogna. Siché scrive, tien questo Re non intrarà in la liga. Scrive haver hauto la nova di l’acquisto di Lodi, et il Cardinal ha haulo grandissima consolatimi et lauda molto il Capitanio generai nostro; el qual Cardinal è partito per Anti-curt, poi andarà a Uxona dove fa uno bellissimo gymnasio. Da poi disnarfo Gran Conseio et fu fatto 7 voxe 318 per danari, et do del Conseio. Niun passoe, perchè il Conseio voi etiam quelli del Conseio di X si fazi per danari. 142. Scurtinio di Podestà a Budua. f Sier Ilironimo Gelsi fo avocato gran- do,qu. sier Stefano, ducati 200 . 111. 32