769 MDXXVI, SETTEMBRE. 770 ner cavalier procuralor, che compieno ; et tolti nu- f mero .... fra li quali Mer Marco Foscari io um-bascialor al Summo Ponlitce et sier Marco Dandolo dotor et cavalier, fo savio del Conseio. Et chiamali li Censori, «lato il sacramelo al Conseio, sier Francesco Valier andò a la Signoria et si le lezer al Canzellier grando li nominali, et visto questi do, disse che ’1 voleva mandarli a la leze per haver pregalo, perochè, per parte presa nel Conseio di X, qual lui monstroe del 152......et creto a la simplice parola di uuo Censor ut in ea. gl Serenissimo, qual è zerman di sier Marco Foscari, li parse di novo; tamen si sapeva il preiato Censor voleva hozi far movesta contra do Savii del Conscio, et io Marin Sanudo, essendo nomina savio di terra ferma, unde io provisi ben. Ilor stando in^ontraslo, leda la parie, sier Marco Foscari andò a la Signoria con parole alle dicendo forte lui non voleva esser nominato Savio del Conseio, uè manco havia dillo ad alcun, ma quesla era cena fata col dyavoto per P odio li portava esso Valier, perochè quando lui sier Marco Foscari era censor con sier Gasparo Ma-lipiero, dillo sier Francesco Valier si leva luor con-sier di OssotKiro, et li feno processo conira, però si voi vendicar al presente, bulandosi in zenochioni a la Signoria non li fosse fallo torlo. Et si altercono di parole : el Foscari disse al Valier che ’I meritava esser bandito, et lui li rispose che ’1 meritava esser buia zoso di le faneslre di questo Conseio; che fo parole di mala natura, el se io era Cao di X o Avo-gador haria faclo il dover eie. Et li Consieri, stando pur lutti 6 cussi, el esso Censor chiamò li Avogadori a far observar le leze, unde sier Marco Loredan el sier Anzolo Gabriel avogadori andouo a la Signoria per farle observar. El reduli tulli 6 Consieri a uuo, fo inter eos varie opinion. Sier Marco Dandolo andò sul (ribunal dicendo non haver procura. Et fo trova questo expediente, di far mirar il Conseio di X nuovo in la sala di le teste a far li soi Cai, el sier Andrea da Molili et sier liironimo Gri-mani qu. sier Mario nuovi, vencno. Andono in letion sier Francesco Bragadin, sier Marin Zorzi el dotor et sier Hirouimo Grimaui, et il Grimaui lochò primo, nè volse farsi luor dicendo è novo, voi prima imparar che esser Cao, el tolse sier Jacomo Corner poi sier Antonio di Prioli el sier Andrea da Molin, tulli Ire nuovi. Et venuti dentro li altri del Conseio di X che pono slar, parse a la Signoria, essendo quesla cossa del Censor di grandissima imporlantia, chiamar il Couseio di X dentro con Zonta del Collegio, Savii 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XLll. di una man el di l’allra, et il Serenissimo con la Signoria andono in sala di l’audicntia, et cazado sier Valerio Valier, tulli vi era da sier Zuan Miani in fuora, qual è fuora di la terra. Et parlalo questa parte è mollo pericolosa eie., el sleteno assà dentro. A la (in messolo una parie che quesla balola-lion di Savii sia suspesa et si fJti la Zoula, poi si terminerà quello vorà le leze. Et fu presa, el non fo altro. Et sier Francesco Valier rimase con poco ho-nor, haver comosso et uou menalo, et lolti tanti .....; el qual la mulina sequenle andò a la villa come malo publico che I’ è. Fo tolta la Zonta del Conseio di Pregadi numero 158, molta grossa per haversi fatto quelli di Pregadi per danari. Noto. In questa noie, verso zorno, ladri volseno robar li Camerlengi di Cornuti dove si fabrica al presente 11 apresso, et andono suso per quelli legni et potili et rompono il muro apresso la porla ; ma non poteno intrar : o che venisse zorno o che tro-vasseno la porla di ferro, unum est lassono l’opera imperfetla; El inteso questo dal Serenissimo el Signoria, co-messeno a li Avogadori di Cornuti li desse grati taia, el cussi a dì primo Oclubrio in Quaranta Criminal preseno dar laia a chi acuserà lire 100U di pizolì et possi cavar uno di bando di terre el lochi etiam di quesla città per homicidio puro; et se uno compagno acusasse l’altro, babbi la taia et possi cavar del bando el lui sia assodo, con questo per lui si babbi la verità, et si alcun sapesse o bavesse qualche indi- llo, fra termine di zorni tre si deba venir a manifestar a li Avogadori, aliter incori in la pena di esser banditi da Venelia per anni 10 ut in parte; la qual fo publicata su le scale di Rialto et S. Marco a di 3 Oclubrio. A dì 30, fo San Hironimo. Fo fata la pruova 504 di la Zonta, et fu il Serenissimo; et a Conseio ve-neno assà, sì che fono numero 965, el balolali numero 155 tre fono debitori, et non la compiteno ; passono solum numero 54, et 17 cazeleno soliti a intrar altre fiale di Zonla ordinarie, et 3 andono zoso per la caxada, che fo sier Alvixe Mocenigo el cavalier fo savio del Conseio, sier Marco Foscari fo ambascialor al Summo Ponlilice, el sier Francesco da Leze fo al luogo di procuratori et non passò se non sier Alvise Mocenigo solo. Fo ultimo a intrar di do ballote sier Agusliu Venicr fo al luogo di procuralor qu. sier Marco; tamen mai non è rimasto di Zonla sotto che non passò di una ballota sier liironimo Zane fo podestà el capitanio in Cao d’Jslria 49